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SETTEMBRE MESE DELL'ADDOLORATA: 18 GIORNO


Dolore di Maria spettatrice della flagellazione di Gesù.
Era la grande Parasceve di Pasqua, l'ora pressappoco seconda, quando Giovanni uscito per prender voce su quanto accadesse al¬l'amato Maestro, tornò e riferì che i Sine¬dristi avevano menato Gesù al loro Conci¬lio nella sala ufficiale presso il tempio, ove interrogatolo ed avutane la stessa confessio¬ne che la sera precedente, avevano segnato la sua condanna a morte. Che già si di¬sponevano a presentar il condannato al Pre¬side Ponzio Pilato, affinchè facesse eseguire la sentenza. Non c'era tempo da perde¬re: era il momento dì appagare le ansiose brame di Maria, che voleva essere spettatri¬ce e partecipe delle pene dell'amatissimo Figlio. Con le tre Marie, la Maddalena, la moglie di Cleofe e la madre dello stesso Giovanni, esce di casa Maria, la Vergine che dalle altre tutte si distingue per più me¬sto atteggiamento di pianto e di dolore. Giungono innanzi grida ostili e gli schiamazzi dei Giudei, sono testimoni del contrasto tra Pilato ed i capi della Sinagoga; con gran pena seguono Gesù sino al palazzo di Erode, ma appena fanno in tempo che lo vedono ricondotto a Pilato. Qui le ansie e gli affanni di Maria diventano più angosciosi, chè deve vedere l'innocentissimo Figlio posposto all'omicida Barabba, gridata a morte dalla plebe sobil¬lata dai suoi capi, e condannato alla flagel¬lazione. Oh quanto le martellava il cuore nel petto alla tenerissima Madre, pur preveden¬do lo strazio che sarebbe stato fatto tra po¬co delle carni delicatissime di Gesù! Alla apprensione succede più triste realtà. Ecco l'Agnellino Gesù afferrato da leopardi, os¬sia soldati e tratto in mezzo al pretorio; con furia lo si spoglia nudo nudo, che ne diventa rosso per vergogna, e si vede ad oc¬chio quanto ne soffra la sua delicatezza. Gli si legano i polsi ad una bassa colonna, sì da costringerlo a rimanere curvo. Ma ecco, di quei soldati chi armarsi di piombate, chi di scudisci, chi di rami di spini, e a due a due dandosi la muta, rovesciare colpi pesanti, senza badare quali parti del delicatis¬simo corpo percuotessero! Ve' come tutta la pelle reca i lividi segnali delle percosse; come qua e là si lacera e versa sangue da mille ferite: in breve diventa tutto una piaga, e non si vede che rossore sanguinolento! Sangue imporpora tutto il corpo di Gesù; sangue gocciola sul pavimento; sangue schiz¬za nella colonna e nelle vesti dei carnefici. Ben si può raffigurare Gesù pesto dai fla¬gelli a un grappolo d'uva matura che stret¬to sotto il torchio sprizza da ogni parte il suo prezioso umore. E tutto questo osserva con i suoi occhi la tenera Madre! Chi può ridire il sentimento doloroso che amareggia il cuore e l'anima di lei?... Oh come quei, colpi si ripercuotono in lei! oh quanto la fanno soffrire.
Maria sola intendeva in quel momento tutta l'opera della divina carità del Figlia suo nell'assoggettarsi all'umiliante tormento, Veramente Gesù ha preso sopra di sè inno¬cente le lividure dovute a noi colpevoli: veramente egli porta i dolori dovuti ai nostri peccati! Egli è percosso per le nostre ini¬quità: pesto per le nostre scelleragini! Intendilo bene, anima mia, per te sanguina Gesù, per te lacrima Maria! Per te che con tante immodestie, vanità, turpitudini provo¬chi continuamente l'ira di Dio: per te, che preferisci i piaceri del corpo alla tua pro¬pria salute! Guarda in Gesù flagellato e san¬guinolente, in Maria moralmente straziata e lacrimante quali funeste conseguenze hanno i peccati di impurità. Vergognati e risolvi di distruggere in fretta.
O Vergine Immacolata, mi sento pieno di confusione riflettendo che tante volte ho ac-cresciuto questo vostro dolore: deh impetra¬temi da Gesù il perdono delle mie impurità, e conducetemi a lavarle nel sangue di Gesù, che proprio per questo fu sparso in tanta copia!
Per amor di Maria Addolorata fuggirò ri¬solutamente le occasioni che potrebbero le cattive abitudini, se in eterno la pena che me durmi a macchiare la purezza del cuore e del corpo.

TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it

FOTO TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450

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