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SETTEMBRE MESE DELL'ADDOLORATA: 15 GIORNO


La notte angosciosa.
Mentre Maria ed alcune sue compagne si intrattenevano con la famiglia loro ospite nel piano inferiore del Cenacolo, tutti più o meno assorti nel pensiero di ciò che avveniva nel piano superiore, ed in ascolto di ciò che poteva udirsi, dei sublimi discorsi che vi teneva Gesù, ecco un rumore di mo¬bili smossi, si sentono, i passi dei convitati che si muovono levatisi da mensa: dopo po¬co eccoli a fila scendere cautamente per la scala esterna ed allontanarsi. Il giovinetto figlio dei proprietari, non sì può più frena¬re, invano i genitori tentano di rattenerlo, che egli si disvincola e fugge per unirsi alla comitiva di Gesù.
La raggiunge, che già sta per uscire di città verso la villa sua, il Getsemani, vi en¬tra con Gesù e con gli Apostoli, è gode di udire le parole del Maestro, e spiare gli atti di tutti. Quando si crede più sicuro, ecco una turba tumultuante con falci, bastoni e spade, sicchè deve correre a nascondersi. La curiosità prevale per un momento alla pau¬ra, vuol vedere, vuol udire quel che accade e si dice. Ma ecco ché alcuni sgherri gli si avvicinano, lo prendono per il baravano che si era gettato sopra la tunica, sicchè non gli rimane che fuggire lasciando il a¬rcano nelle mani di quelli che volevano prenderlo. Così in camicia corre a casa che gli si vedeva lo spavento in volto. I ge-nitori cercano di consolarlo e di farlo ria¬vere, ma la Vergine che era con loro, dopo aver consolato ed accarezzato il giovinetto Marco, vuol sentire da lui tutto ciò che ha udito e veduto riguardante il suo Gesù. Il giovinetto con profonda commozione dovette raccontare a Maria tutto ciò che più tardi scriverà nel suo Vangelo, che in questo tratto ha una visibile impronta per¬sonale.
« Arrivano all'orto del Getsemani, e dice ai suoi discepoli, statevi qui finchè io fac¬cia la mia preghiera. E prende seco Pietro, Giacomo e Giovanni, e cominciò a mostrare paura e tedio, e disse loro: È triste l'anima mia fino a sentirsi morire: aspettate qui, e vegliate. Ed inoltratosi un poco, si prostra¬va a terra, e pregava, che se fosse possibile passasse da lui quell'ora, e diceva: Abba, Padre, tutto tu puoi, allontana da me que¬sto calice; ma non ciò ch'io voglio, bensì quello che vuoi tu! E viene, e li trova ad-dormentati: e dice a Pietro: Simone, dor¬mi? Non avesti forza per un'ora di vegliare! Vegliate e pregate, per non cedere alla ten¬tazione ». Segue il racconto di un'altra preghiera, un altro ritorno ai discepoli dor¬miglioni, poi quasi interrompendosi, passa a quel che più gli era restato impresso. Giuda, la turba, le cautele del traditore; il bacio del tradimento, lo zelo intempestivo di Pie¬tro, le proteste della Vittima, la fuga dei di-scepoli, l'arresto di Gesù, il tentativo di cat¬turare anche lui.
Considera quale impressione dovette fare nel cuore della Madre amantissima questo tragico racconto. Dire che piangeva sospi¬rando e mostrava di soffrire terribilmente è poco. Bisognerebbe intendere l'orrore che provava del perfido tradimento, la compas-sione per i discepoli che avevano trascurato di pregare, le agonie del Figlio suo che si ripercuotevano con altrettanto dolore nel cuore della Madre.
Così mentre Gesù pregava intensamente, combatteva per rivendicarci alla libertà dei figli di Dio, e nell'angoscia sudava vivo san¬gue; anche Maria soffrendo indicibile cor-doglio passava quella notte angosciosa in fer¬vida preghiera, unita con l'affetto a Gesù agonizzante.
Impara dalla Verigne Addolorata a stare sempre unito a Gesù penante, vegliare con lui in continua preghiera, soffrire tutto ciò che sarà necessario per salvare l'anima tua. Non ti fidare della prontezza momentanea del tuo spirito; che troppo facilmente cede alle pretese della carne ribelle. Armato di pazienza corri al combattimento che ti si pa-ra innanzi, non torcendo mai lo sguardo dal¬l'Autore della nostra fede Gesù». Ricor¬ri all'intercessione della Regina dei Martiri!
Nei momenti più tristi e contrariati della vita insisterò con più fervore nella preghie-ra,per avere forza da resistere alla tenta¬zione.


TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: wikipedia

BEATA VERGINE ADDOLORATA 15 SETTEMBRE


Stabat Mater dolorósa

iuxta crucem lacrimósa,

dum pendébat Fílius.


Cuius ánimam geméntem,

contristátam et doléntem

pertransívit gládius.


O quam tristis et afflícta

fuit illa benedícta

Mater Unigéniti !


Quae moerébat et dolébat,

pia mater, cum vidébat

nati poenas íncliti.


Quis est homo, qui non fleret,

Christi Matrem si vidéret

in tanto supplício?


Quis non posset contristári,

piam Matrem contemplári

doléntem cum Filio ?


Pro peccátis suae gentis

vidit Jesum in torméntis

et flagéllis subditum.


Vidit suum dulcem natum

moriéntem desolátum,

dum emísit spíritum.


Eia, mater, fons amóris,

me sentíre vim dolóris

fac, ut tecum lúgeam.


Fac, ut árdeat cor meum

in amándo Christum Deum,

ut sibi compláceam.


Sancta Mater, istud agas,

crucifíxi fige plagas

cordi meo válide.


Tui Nati vulneráti,

tam dignáti pro me pati,

poenas mecum dívide.


Fac me vere tecum flere,

Crucifíxo condolére

donec ego víxero.


Iuxta crucem tecum stare,

te libenter sociáre

in planctu desídero.


Virgo vírginum praeclára,

mihi iam non sis amára,

fac me tecum plángere.


Fac, ut portem Christi mortem,

passiónis fac me sortem

et plagas recólere.


Fac me plagis vulnerári,

cruce hac inebriári

et cruóre Fílii.


Flammis urar ne succénsus,

per te, Virgo, sim defénsus

in die iudícii.


Fac me cruce custodíri

morte Christi praemuníri,

confovéri grátia.


Quando corpus moriétur,

fac, ut ánimae donétur

paradísi glória. Amen.




La Madre addolorata stava

in lacrime presso la Croce

su cui pendeva il Figlio.


E il suo animo gemente,

contristato e dolente

una spada trafiggeva.


Oh, quanto triste e afflitta

fu la benedetta

Madre dell'Unigenito!


Come si rattristava e si doleva

la pia Madre

vedendo le pene dell'inclito Figlio!


Chi non piangerebbe

al vedere la Madre di Cristo

in tanto supplizio?


Chi non si rattristerebbe

al contemplare la pia Madre

dolente accanto al Figlio ?


A causa dei peccati del suo popolo

Ella vide Gesù nei tormenti,

sottoposto ai flagelli.


Vide il suo dolce Figlio

che moriva, abbandonato da tutti,

mentre esalava lo spirito.


Oh, Madre, fonte d'amore,

fammi provare lo stesso dolore

perché possa piangere con te.


Fa' che il mio cuore arda

nell'amare Cristo Dio

per fare cosa a lui gradita.


Santa Madre, fai questo:

imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso

fortemente nel mio cuore.


Del tuo figlio ferito

che si è degnato di patire per me,

dividi con me le pene.


Fammi piangere intensamente con te,

condividendo il dolore del Crocifisso,

finché io vivrò.


Accanto alla Croce desidero stare con te,

in tua compagnia,

nel compianto.


O Vergine gloriosa fra le vergini

non essere aspra con me,

fammi piangere con te.


Fa' che io porti la morte di Cristo,

avere parte alla sua passione

e ricordarmi delle sue piaghe.


Fa' che sia ferito delle sue ferite,

che mi inebri con la Croce

e del sangue del tuo Figlio.


Che io non sia bruciato dalle fiamme,

che io sia, o Vergine, da te difeso

nel giorno del giudizio.


Fa' che io sia protetto dalla Croce,

che io sia fortificato dalla morte di Cristo,

consolato dalla grazia.


E quando il mio corpo morirà

fa' che all'anima sia data

la gloria del Paradiso. Amen.


Lo Stabat Mater (dal latino per Stava la madre) è una preghiera - più precisamente una sequenza - cattolica del XIII secolo attribuito a Jacopone da Todi (sec. XIII; ma la questione è controversa).

La prima parte della preghiera, che inizia con le parole Stabat Mater dolorosa ("La Madre addolorata stava") è una meditazione sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La seconda parte della preghiera, che inizia con le parole Eia, mater, fons amóris ("Oh, Madre, fonte d'amore") è una invocazione in cui l'orante chiede a Maria di farlo partecipe del dolore provato da Maria stessa e da Gesù durante la crocifissione e la Passione.

È importante notare che, anche se il testo è in latino, la struttura ritmica è quella del latino medievale e che poi sarà anche dell'italiano: non si hanno sillabe lunghe e brevi, ma toniche e atone, in una serie di ottonari, rimati AABCCB (ma la B è un senario sdrucciolo), con alcune rime interne.

È recitata in maniera facoltativa durante la messa dell'Addolorata (15 settembre) e le sue parti formano gli inni latini della stessa festa. Prima della Riforma liturgica era utilizzata nell'ufficio del venerdì della settimana di passione (Madonna dei sette dolori - venerdì precedente la Domenica delle Palme). Ma popolarissima era soprattutto perché accompagnava il rito della Via Crucis e la processione del Venerdì Santo. Un canto amatissimo dai fedeli, non meno che da intere generazioni di musicisti colti (si pensi solo a Scarlatti, Vivaldi, Pergolesi, Rossini).

TESTO E IMMAGINE TRATTI DA: wikipedia

NOVENA A SAN GIUSEPPE DA COPERTINO (DAL 9 AL 17 SETTEMBRE) 7 GIORNO


NOVENA A S. GIUSEPPE DA COPERTINO
O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.
INNO:
Mistero inesprimibile d’amore
colui che è unito è libero dal mondo
che in Dio soltanto trova il suo riposo
e fatto luce illumina i fratelli.
Attinge l’acqua e resta un assetato
possiede in abbondanza e sempre cerca
dimora in Dio e vive da straniero
già scorge il sole e chiede di vedere.
La sua sapienza nasce nel silenzio
e intende la Parola in verità
l’orecchio atteso al suono della voce
che parla a chi l’ascolta nella fede.
Il nostro canto sia eucaristia
o Padre santo che hai creato l’uomo
e che nel Figlio l’hai glorificato
perché dal Soffio tuo rinasca al regno.
Orazione:
O Dio, che hai glorificato il tuo servo Giuseppe da Copertino e lo hai posto in mezzo al tuo popolo come patrono e protettore per indicargli la strada che conduca a te, per sua intercessione, esaudisci secondo la tua volontà le preghiere che umilmente ti presentiamo e, nella tua misericordia, concedici di godere in paradiso, insieme ai tuoi santi, la visione beata del tuo volto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.


7° - San Giuseppe, figlio obbediente della Chiesa, tu hai saputo vedere oltre l’apparenza la presenza del Signore nei tuoi superiori e nei pastori del popolo di Dio e hai seguito docilmente i loro comandi memore della parola del Signore che ha detto: “chi ascolta voi ascolta me”.
Intercedi per il Papa... , i Vescovi, e tutti i sacerdoti perché nel continuo ascolto della volontà di Dio siano sempre fedeli e vigilanti nel loro ministero e ci aiutino a crescere nella comunione con Dio e con la sua Chiesa mediante il Vangelo e l’Eucaristia. Fatti vicino a quanti sono stanchi o vacillanti, perché nella forza dello Spirito trovino nuova fiducia e slancio e non si scoraggino di fronte alla fatica, all’insuccesso e all’ingratitudine e ottieni che la nostra vicinanza e testimonianza sia loro di sostegno e incoraggiamento.
Padre nostro,3 Ave Maria.
San Giuseppe figlio perfetto nell’obbedienza, prega per noi.


A cura della Redazione di
“Donare Pace e Bene”
P.zza Gallo, 10
Osimo (AN)
Tel 071.71.67.26

FOTO TRATTA DA: http://www.sangiuseppeosimo.it/

NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE ) 2 GIORNO


2° GIORNO
O Padre Pio da Pietrelcina, che al fianco di Nostro Signore Gesù Cristo, hai saputo resistere alle tentazioni del maligno. Tu che hai subito le percosse e le vessazioni dei demoni dell’inferno che volevano indurti ad abbandonare la tua strada di santità, intercedi presso l’Altissimo affinché anche noi con il tuo aiuto e con quello di tutto il Paradiso, troviamo la forza per rinunciare al peccato e conservare la fede sino al giorno della nostra morte.
« Fatti animo e non temere le fosche ire di Lucifero. Rammentati per sempre di questo : che è buon segno allorché il nemico strepita e ruggisce all’intorno della tua volontà, poiché questo dimostra che egli non è al di dentro ». Padre Pio


Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.


TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm

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