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NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE ) 4 GIORNO



4° GIORNO
O Padre Pio da Pietrelcina che hai tanto amato il tuo Angelo Custode il quale ti faceva da guida, da difensore e da messaggero. A te le Figure Angeliche portavano le preghiere dei tuoi figli spirituali. Intercedi presso il Signore affinché anche noi impariamo a servirci del nostro Angelo Custode che per tutta la nostra vita è pronto a suggerirci la via del bene ed a dissuaderci dal compiere il male.
« Invoca il tuo Angelo Custode, che ti illuminerà e ti guiderà. Il Signore te lo ha messo vicino appunto per questo. Perciò’ serviti di lui ». Padre Pio


Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.


TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm

NOVENA A SAN GIUSEPPE DA COPERTINO (DAL 9 AL 17 SETTEMBRE) 9 GIORNO


NOVENA A S. GIUSEPPE DA COPERTINO
O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.
INNO:
Mistero inesprimibile d’amore
colui che è unito è libero dal mondo
che in Dio soltanto trova il suo riposo
e fatto luce illumina i fratelli.
Attinge l’acqua e resta un assetato
possiede in abbondanza e sempre cerca
dimora in Dio e vive da straniero
già scorge il sole e chiede di vedere.
La sua sapienza nasce nel silenzio
e intende la Parola in verità
l’orecchio atteso al suono della voce
che parla a chi l’ascolta nella fede.
Il nostro canto sia eucaristia
o Padre santo che hai creato l’uomo
e che nel Figlio l’hai glorificato
perché dal Soffio tuo rinasca al regno.
Orazione:
O Dio, che hai glorificato il tuo servo Giuseppe da Copertino e lo hai posto in mezzo al tuo popolo come patrono e protettore per indicargli la strada che conduca a te, per sua intercessione, esaudisci secondo la tua volontà le preghiere che umilmente ti presentiamo e, nella tua misericordia, concedici di godere in paradiso, insieme ai tuoi santi, la visione beata del tuo volto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.


9° - San Giuseppe, cantore della vita, tu hai gridato al mondo che la vita umana è sempre degna di essere vissuta come un dono di inestimabile valore. Guarda, ti preghiamo, ai pericoli che minacciano la vita più indifesa per l’egoismo della nostra società e aiutaci, con la tua intercessione, a estirpare dal nostro mondo la tentazione di manipolare o sopprimere la vita fin dal suo sorgere e a riconoscere che solo Dio è l’autore della vita e che noi dobbiamo accostarci con infinito rispetto al mistero a volte incomprensibile racchiuso nell’esistenza di ogni creatura.
Padre nostro, 3 Ave Maria.
San Giuseppe amico dei piccoli, prega per noi

San Giuseppe, nostro fratello e intercessore, ti preghiamo di presentare al Signore Dio Onnipotente i desideri del nostro cuore, affinché, conformemente alla volontà di Dio, possiamo ottenere le grazie di cui abbiamo bisogno.Interceda per noi anche la dolcissima Madre di Dio e Madre nostra, alla quale, uniti a te, rivolgiamo la nostra supplica:
Salve Regina ...

A cura della Redazione di
“Donare Pace e Bene”
P.zza Gallo, 10
Osimo (AN)
Tel 071.71.67.26

FOTO TRATTA DA: http://www.sangiuseppeosimo.it/

MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 17 GIORNO


Pietro pentito ricorre a Maria.
La triste notte era all'ultima veglia, già l'alba imbiancava il balzo d'oriente, foriera del gran giorno della umana Redenzione. Nella casa di Maria madre di Mar¬co, si vegliava ancora in pianti e lamenti, e tutti si stringevano attorno alla Madre di Gesù, per consolarla del loro meglio. Quand'ecco entrare frettoloso e sconvolto Simon Pietro singhiozzante e stemperato in lacri¬me: avrebbe voluto nascondere il suo vol¬to, tanta vergogna provava; ma il bisogno più grande era quello di cercare una perso¬na, che sola poteva palesargli tutto il si¬gnificato di quello sguardo di Gesù, che era sempre il suo maggior rimprovero, e nel tempo stesso la sua più consolante speran¬za. Scorge la Persona cercata che sembra l'immagine del dolore impietrito, ma quan¬ta bontà spirano quegli occhi lacrimosi, quanta fiducia gli dànno! Si appressa alla Vergine Madre e cadutogli ginocchioni in¬nanzi, col gesto e con lo sguardo la supplica di perdono per parte sua, e che voglia assi¬curarlo che anche Gesù lo ha perdonato. Quello sguardo, quello sguardo lo ferisce e conforta ancora, e gli fa versare dagli occhi un profluvio di lacrime! Conversu Do¬minus respexit Petrum... Et egressus forar Petrus f levit amare! Riesce a mala pena a far la sua confessione spezzata dai singhioz¬zi e dai sospiri che gli soffocano il cuore.
« Ah, cara Madre del mio Signore, il vile, l'ingrato, il cattivo che fui! Per difenderlo menai colpi all'impazzata, recisi anche un orecchio: mi pareva così di dimostrargli a prova come non mi fossi scandalizzato di lui!... Ma lo spavento di quest'orribile not¬te mi vinse, presi a fuggire, ma mi vergo¬gnai della mia viltà... tornai indietro, lo seguii da lungi; mi riuscì con l'interven¬to di Giovanni ad entrare fin dentro all'a¬trio del palazzo; ma, oh vigliacco! pro-prio sulla porta ebbi paura della portinaia e le risposi che non ero discepolo di Gesù! Non compresi il male che avevo fatto: mi parve una misura di prudenza; e non ebbi alcuno scrupolo di mescolarmi con la ciur¬maglia dei servi e dei ministri che stavano sogghignando a scaldarsi ad un fuoco che avevano acceso in mezzo all'atrio. Quan¬ti ne vomitavano d'improperi contro Gesù quelle bocche di dannati! Avrei voluto na¬scondermi sotterra per non essere conosciuto come suo discepolo! Disgrazia volle che lo fossi, e mi furono rivolti sarcasmi e ma¬ligne insinuazioni! Persi il lume degli oc¬chi, non ascoltai più che la paura, e giù a spergiurare, negare, che non l'avevo mai conosciuto.
levarmi di là, ma andavo come un mentecatto: sulla porta dell'atrio altre domande, altri sogghigni al mio indi¬rizzo, ed altra mia viltà... Ma sento cantare il gallo, ricordo le parole di Gesù, ed ecco che proprio allora i miei sguardi si incon¬trano cori quelli di Gesù, che mi guarda in modo che non dimenticherò mai più».
Maria mescolando le sue lacrime quelle di Pietro, lo solleva da terra, e fortandolo gli dice: Confida, figlio carissi¬mo, che anche per te soffre il Figlio di Dio vivo; la tua dolorosa penitenza è segno che i suoi patimenti non sono inutili, ma frut¬tuosissimi per te. quello sguardo che an¬cora ti penetra il cuore è pegno di perdono generoso, di rinnovata amicizia. Non sente Maria nè avversione nè sdegno per Pietro, che ha vilmente rinnegato il suo Figlio; ma compassione, ma amore materno più vivo che mai, perchè lo vede sinceramente pian¬gere il suo fallo. Anche per Maria Addolo¬rata è un conforto, ed un incoraggiamento a soffrire con Gesù ogni peccatore che since¬ramente si penta di aver offeso Dio, e gli chieda perdono. Quelli che affliggono il suo cuore materno sono quei pretesi giusti a modo loro, che commettono contro Gesù la più orrenda ingiustizia, e si persuadono di aver. ragione!
O Maria, Madre di misericordia, implo¬rate per me peccatore la misericordia del vostro divin Figlio, che mi guardi, benigna¬mente e converta.
È di Dio tutto quello che c'è in me di be¬ne di qualunque ordine: di mio non ho che il nulla ed il peccato: mi riterrò dunque il più grande peccatore.


TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it

IMMAGINE TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450

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