MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA : 2 SETTEMBRE
I Magi avvisati in sogno da Dio, tornarono da Betlemme in Oriente, senza passare per Gerusalemme. Erode allora vecchio ed ina¬sprito da tanti disinganni, li aspetta invano secondo il convenuto. Presto si avvede che gliela hanno giocata, e montato in furore, studia il modo di venire a capo ad ogni costo del suo perfido disegno. Ma partiti appena i Magi. un Angelo del Signore appariste a Giuseppe di notte, dicendogli: Su, non c'è tempo da perdere, piglia il Fanciullo e la madre, e fuggi in Egitto, chè Erode sta per volerne la vita del Fanciullo medesimo!
Giuseppe si desta, desta anche la sua spo¬sa, le manifesta l'intímo dell'Angelo con tut¬ti i motivi, e la prega di mettersi subito in assetto di viaggio. Maria resta allibita, im-pallidisce e trema in tutta la persona, ma non perde la consapevolezza di sè: ciò rende il suo dolore più umano, ma più tormentoso. Il mio Figliolo cercato a morte!... minaccia¬to da un tiranno così terribile! metterlo in salvo con la fuga in paese straniero, in Egit¬to, dove non sono mai stata, dove non cono¬eco nessuno! Quali pericoli incontrerò nel viaggio? Chi ci guiderà, chi ci assisterà, chi avrà compassione del mio Piccino!? Oh po¬vera me! E qui sentirsi stringere il cuore, mandar fuori lacrime in abbondanza!
Compatisci pure, anima mia, l'amorosa Madre di Gesù ridotta a queste angosce; ma guardati bene dal sospettare in lei alcunchè d'impaziente, di nervoso, d'incosciente! Ella è afflitta, ma senza smarrirsi; piange, ma senza dare in ismanie; sente tutto il pericolo della sua situazione, chicchessia.
Quanto è superiore la virtù di Maria alla nostra, che nelle prove della vita ci viene a mancare quasi sempre! Impazienze, escande¬scenze, sfoghi di nervosismo e di rabbia, im¬precazioni contro uomini e cose, lamenti e ribellioni contro la Provvidenza, che non vuol fare 'a modo nostro. Nè-Maria, nè Giu¬seppe si lamentano di Gesù, che essendo Dio non previene la crudeltà di Erode facendolo morire. Non dicono: Che bisogno c'è di fuggire lontano, di andare in Egitto! Manca for¬se modo al Figlio di Dio di salvare se stesso e noi? Nulla di questo passa per la men¬te dei santissimi Sposi; Maria approntate in fretta e furia le cose più indispensabili, si reca in collo il Fanciullo, ed affidandosi tutta fiduciosa alla prudente solerzia di Giuseppe, senza aspettare il giorno, esce di casa, dalla borgata e via per la stradella che va a mezzogiorno verso l'Egitto.
Accompagna col pensiero i fuggiaschi, anima mia, e potrai comprendere le pene del viaggio, la fame, la sete, la stanchezza tollerate dalla santissima Famiglia. Con questa prontezza e rassegnazione si ubbidisce al Si¬gnore, quando comanda qualche fuga dolo-rosa, ma necessaria! Fai tu così quando Dio ti comanda di fuggire dal mondo, dalle va¬nità, dalle occasioni di peccato, da te stesso male accostumato?
Quante esitazioni, dilazioni, pretesti per non dare. ascolto alla voce della coscienza che impone il taglio, la fuga, un po' di disagio per mettere al sicuro la vita dell'anima! Quanta ignavia, quanta indecisione nel se¬guire il bene, e così si mette a repentaglio l'anima. Chi mi desse un po' della vostra ri¬solutezza, o Maria Addolorata, per unifor-marmi ad ogni costo alla volontà di Dio! Oh quanto ne ho bisogno per sottrarmi alla mor¬te dell'anima mia! Impetratemi voi, Vergi¬ne potente, un sincero amore a Gesù, che mi agiti continuamente, mi accenda a generose rinunzie, sì che io sfugga dalle mani d'un nemico peggiore di Erode, il diavolo, e conservi sempre fedele a Dio.
Rifletterò attentamente se mai mi trovi in qualche occasione pericolosa all'anima mia, e la troncherò senza dimora per amore di Dio.
testo tratto da www.preghieregesuemaria.it
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