NOVENA AI SANTI ANGELI CUSTODI
1 ° GIORNO
O fedelissimo esecutore degli ordini di O Dio, santissimo angelo, mio protettore che, fin dal primo istante della mia vita, vegli costantemente e con sollecitudine sulla mia anima ed il mio corpo, io ti saluto e ti ringrazio assieme a tutto il coro degli angeli cui la Bontà divina ha affidato la custodia degli uomini.
Ti supplico di raddoppiare le tue premure, per preservarmi dalle cadute in questo mio pellegrinaggio, così che la mia anima si mantenga sempre pura e pulita com'è diventata, con il tuo aiuto, per effetto del santo battesimo.
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà celeste. Amen.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
NOVENA A SANTA TERESA DI LISEAUX (DAL 22 AL 30 SETTEMBRE) 2 GIORNO
Ogni giorno della novena, si dirà il ‘Padre Nostro’ e l"Ave Maria', due preghiere che la piccola Teresa amava molto. Un giorno disse: «A volte, quando il mio spirito è in un'aridità così grande che mi è impossibile ricavarne un pensiero per unirmi al Buon Dio, recito molto lentamente un ‘Padre Nostro’ e poi il saluto angelico; allora queste preghiere mi rapiscono, nutrono la mia anima ben più che se le recitassi precipitosamente un centinaio di volte...»
LA FIDUCIA
La via della piccola Teresa è fondata sulla fiducia e sull'amore. Ella dice: «Custodite con cura la vostra fiducia, è impossibile che Dio non ne tenga conto, perché Egli misura sempre i suoi doni secondo la nostra fiducia».
Ella racconta la storia seguente: «Un re, partito per la caccia, stava inseguendo un coniglio bianco che i suoi cani stavano per raggiungere, quando il coniglietto, sentendosi perduto, ritornò rapidamente indietro e saltò nelle braccia del cacciatore. Costui, commosso da tanta fiducia, non volle più separarsi dal coniglio bianco, e non permise a nessuno di occuparsene, riservandosi perfino il compito di nutrirlo. Lo stesso farà con noi il Buon Dio se inseguiti dalla giustizia, rappresentata dai cani, cercheremo rifugio nelle braccia stesse del nostro Giudice...»
Proposito
Oggi, ogni volta che ti capita di fare uno sbaglio, sforzati di cercare rifugio nelle braccia del Padre Divino, come ha fatto il coniglietto. Poni anche una tale fiducia nella Sua Misericordia da non avere più alcuna tristezza per avere commesso questa imperfezione. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...
«Più sarai povera, più Gesù ti amerà, Egli andrà lontano per cercarti, se talvolta ti smarrissi un po'».
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
LA FIDUCIA
La via della piccola Teresa è fondata sulla fiducia e sull'amore. Ella dice: «Custodite con cura la vostra fiducia, è impossibile che Dio non ne tenga conto, perché Egli misura sempre i suoi doni secondo la nostra fiducia».
Ella racconta la storia seguente: «Un re, partito per la caccia, stava inseguendo un coniglio bianco che i suoi cani stavano per raggiungere, quando il coniglietto, sentendosi perduto, ritornò rapidamente indietro e saltò nelle braccia del cacciatore. Costui, commosso da tanta fiducia, non volle più separarsi dal coniglio bianco, e non permise a nessuno di occuparsene, riservandosi perfino il compito di nutrirlo. Lo stesso farà con noi il Buon Dio se inseguiti dalla giustizia, rappresentata dai cani, cercheremo rifugio nelle braccia stesse del nostro Giudice...»
Proposito
Oggi, ogni volta che ti capita di fare uno sbaglio, sforzati di cercare rifugio nelle braccia del Padre Divino, come ha fatto il coniglietto. Poni anche una tale fiducia nella Sua Misericordia da non avere più alcuna tristezza per avere commesso questa imperfezione. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...
«Più sarai povera, più Gesù ti amerà, Egli andrà lontano per cercarti, se talvolta ti smarrissi un po'».
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 23 SETTEMBRE
Crocifissione.
Si giunge finalmente sulla spianata del Calvario, luogo quasi adiacente alle mura della città, non molto alto, ma cospicuo per una roccia che v'era nel mezzo. Maria con le compagne e S. Giovanni vi giunsero qua¬si contemporaneamente a Gesù, e confusi tra la folla per non farsi scorgere, si collocarono in modo da essere spettatori di tutta la terribile esecuzione. Si tolgono le croci ai giustiziandi, le si piantano solida¬mente in terra; intanto si porge ai cruèian¬di il misero estremo conforto di un poco di vino mirrato, per attutire in loro alquan¬to il senso del dolore. Gesù vi approssima le labbra, ma rifiuta di berne, perchè vuole conservare tutta la sua sensibilità al tor-mento. Ma ecco che gli strappano le ve¬sti di dosso esacerbando in più parti le pia¬ghe della flagellazione, e facendone scorrere nuovo sangue: lo agguantano in quattro car-nefici, lo sollevano bruscamente anche con corde fattegli passare sotto le ascelle, e fattolo poggiare sopra un legno che era mezzo del trave maggiore, comincia ad applicarglisi l'estremo terribilissimo suppli¬zio. Lo crucifissero: dicono tutti e quat¬tro gli Evangelisti: ma chi può immaginare quella barbara carneficina? Maria sola che la vide compiersi sul frutto delle sue vince¬re immacolate potrebbe raccontarcela, e ci trafiggerebbe il cuore spremendone lacri¬me di sangue col suo racconto! Quelle brac¬cia stirate lungo la traversa; quelle palme delicatissime trapassate dal suo ruvido chio¬do ciascuna; quei colpi di martello su chiodi che si ficcano nelle vive carni poi nel le¬gno; quelle gambe stirate, quei piedi lacera¬ti ciascuno dal suo chiodo! Oh come tutto colpisce l'occhio, la fantasia, il cuore della dolente Madre spettatrice della crocifissione del Figlio! Ma al vederlo abbandonato, sol¬levato da terra, sospeso con tutto il peso del corpo alle quattro ferite delle mani e dei piedi, che sempre esasperate dal ferro, che vi è dentro, sanguinano a rivi, e si ma¬lignano causando una febbre tormentosissi¬ma in tutto il corpo, la Madre Addolorata soffre dolore sì veemente che gli cagiona la morte mistica, e potrebbe cagionargliela an¬che fisica se ella fosse debole quanto le altre persone del suo sesso. Ad ogni modo men¬tre si crucifigeva Cristo, si crucifigeva anche la Madre.
E tu, anima mia, tieni bene impressa in te la crocefissione di Gesù Cristo, e guar-dandola col sentimento naturale e con il lu¬me della fede, rifletti al dolore inestimabile ed allo strazio crudele che si fa del Figlio crocifisso e della Madre addolorata: abban-donati pure all'affetto amaro di compassio¬ne per il tuo Redentore e per la tua Corredentrice : ma ricordati che la compassione non è tutto quel che voglìono da te Gesù e Maria. Maria, che è il membro più nobile del mistico corpo di Cristo, t'insegna con questa sua larga partecipazione ai dolori del crocifisso, a risolverti anche tu una volta a crocifiggere con Gesù la tua carne con i vizi e le concupiscenze; sì da poter dire con verità: « Sono crocifisso con Cristo; vivo sì io, ma non io più vivo, bensì Cristo vive in me ». Quanto sei lon¬tana da questa mistica crocifissione, anima mia! Ma rifletti bene che se tu non ti risol¬vi ad imprimere in te l'immagine del Croci¬fisso, resterai priva del suggello dei predestinati, in pericolo quindi di dannarti.
O Vergine Santissima, tutta pervasa l'ani¬ma dei dolori del Figlìo vostro crocifisso, e confitta con lui misticamente sopra la stes¬sa croce, ottenetemi con le vostre preghiere e lacrime la grazia d'imitarvi, crocifiggen¬domi anch'io con Gesù sulla croce, per non vivere più al mondo, bensì a lui solo che tanto mi amò da lasciarsi crocifiggere per me. Esauditemi, Madre mia conducete quest'anima mia dalle vanità del mondo all'amplesso di Gesù Crocifisso! Quanto più sentirò la difficoltà ed il do¬lore in osservare fedelmente gli obblighi miei contratti innanzi a Dio, tanto più mi attaccherò ad essi inchiodandoci la mia vo¬lontà, perchè mai più si stacchi dalla croce di Cristo.
TESTO TRATTO DA:www.preghiereagesuemaria.it
Si giunge finalmente sulla spianata del Calvario, luogo quasi adiacente alle mura della città, non molto alto, ma cospicuo per una roccia che v'era nel mezzo. Maria con le compagne e S. Giovanni vi giunsero qua¬si contemporaneamente a Gesù, e confusi tra la folla per non farsi scorgere, si collocarono in modo da essere spettatori di tutta la terribile esecuzione. Si tolgono le croci ai giustiziandi, le si piantano solida¬mente in terra; intanto si porge ai cruèian¬di il misero estremo conforto di un poco di vino mirrato, per attutire in loro alquan¬to il senso del dolore. Gesù vi approssima le labbra, ma rifiuta di berne, perchè vuole conservare tutta la sua sensibilità al tor-mento. Ma ecco che gli strappano le ve¬sti di dosso esacerbando in più parti le pia¬ghe della flagellazione, e facendone scorrere nuovo sangue: lo agguantano in quattro car-nefici, lo sollevano bruscamente anche con corde fattegli passare sotto le ascelle, e fattolo poggiare sopra un legno che era mezzo del trave maggiore, comincia ad applicarglisi l'estremo terribilissimo suppli¬zio. Lo crucifissero: dicono tutti e quat¬tro gli Evangelisti: ma chi può immaginare quella barbara carneficina? Maria sola che la vide compiersi sul frutto delle sue vince¬re immacolate potrebbe raccontarcela, e ci trafiggerebbe il cuore spremendone lacri¬me di sangue col suo racconto! Quelle brac¬cia stirate lungo la traversa; quelle palme delicatissime trapassate dal suo ruvido chio¬do ciascuna; quei colpi di martello su chiodi che si ficcano nelle vive carni poi nel le¬gno; quelle gambe stirate, quei piedi lacera¬ti ciascuno dal suo chiodo! Oh come tutto colpisce l'occhio, la fantasia, il cuore della dolente Madre spettatrice della crocifissione del Figlio! Ma al vederlo abbandonato, sol¬levato da terra, sospeso con tutto il peso del corpo alle quattro ferite delle mani e dei piedi, che sempre esasperate dal ferro, che vi è dentro, sanguinano a rivi, e si ma¬lignano causando una febbre tormentosissi¬ma in tutto il corpo, la Madre Addolorata soffre dolore sì veemente che gli cagiona la morte mistica, e potrebbe cagionargliela an¬che fisica se ella fosse debole quanto le altre persone del suo sesso. Ad ogni modo men¬tre si crucifigeva Cristo, si crucifigeva anche la Madre.
E tu, anima mia, tieni bene impressa in te la crocefissione di Gesù Cristo, e guar-dandola col sentimento naturale e con il lu¬me della fede, rifletti al dolore inestimabile ed allo strazio crudele che si fa del Figlio crocifisso e della Madre addolorata: abban-donati pure all'affetto amaro di compassio¬ne per il tuo Redentore e per la tua Corredentrice : ma ricordati che la compassione non è tutto quel che voglìono da te Gesù e Maria. Maria, che è il membro più nobile del mistico corpo di Cristo, t'insegna con questa sua larga partecipazione ai dolori del crocifisso, a risolverti anche tu una volta a crocifiggere con Gesù la tua carne con i vizi e le concupiscenze; sì da poter dire con verità: « Sono crocifisso con Cristo; vivo sì io, ma non io più vivo, bensì Cristo vive in me ». Quanto sei lon¬tana da questa mistica crocifissione, anima mia! Ma rifletti bene che se tu non ti risol¬vi ad imprimere in te l'immagine del Croci¬fisso, resterai priva del suggello dei predestinati, in pericolo quindi di dannarti.
O Vergine Santissima, tutta pervasa l'ani¬ma dei dolori del Figlìo vostro crocifisso, e confitta con lui misticamente sopra la stes¬sa croce, ottenetemi con le vostre preghiere e lacrime la grazia d'imitarvi, crocifiggen¬domi anch'io con Gesù sulla croce, per non vivere più al mondo, bensì a lui solo che tanto mi amò da lasciarsi crocifiggere per me. Esauditemi, Madre mia conducete quest'anima mia dalle vanità del mondo all'amplesso di Gesù Crocifisso! Quanto più sentirò la difficoltà ed il do¬lore in osservare fedelmente gli obblighi miei contratti innanzi a Dio, tanto più mi attaccherò ad essi inchiodandoci la mia vo¬lontà, perchè mai più si stacchi dalla croce di Cristo.
TESTO TRATTO DA:www.preghiereagesuemaria.it
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