MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 5 SETTEMBRE
Rinvenimento di Gesù nel tempio.
Sorgeva il sole del terzo giorno della de¬solazione dei due santissimi Sposi Maria e Giuseppe. Eccoli di nuovo per la santa città ansiosamente cercando Gesù per le case dei loro conoscenti ed amici. Nessuno sa dire parola che giovi a calmare la loro angoscia. Non resta che ricorrere a Dio, ed ecco il tempio, dove la Maestà divina si era degna¬ta di porre la sua dimora. Ma ecco che si dànno a cercare nelle adiacenze del tempio, ove in alcune sale disposte allo scopo, i Rab¬bini, o scribi, come allora si chiamavano, solevano impartire l'insegnamento della leg¬ge alla gioventù maschile.
Oh meraviglia! Ecco in una di queste aule Gesù seduto fra altri giovanetti, che ascolta-va quei dottori, e spesso li interrogava. « Lo ritrovarono nel tempio che sedeva fra i dot¬tori e li ascoltava e li interrogava ». Si fermarono estasiati a rimirarlo, tanto più, che si accorsero come coloro che l'udivano, quei barbuti venerandi dottori « restavano attoniti della sua sapienza e delle sue rispo¬ste ». Ma l'incanto divino fu di brev'ora. Maria spinta dall'affetto materno, gli si av¬vicina, lo abbraccia e gli dice: « Figlio, perchè ci hai tu fatto questo? Ecco che tuo pa¬dre ed io addolorati andavamo in cerca di te! Ma egli disse loro: Perchè mi cercavate voi? Non sapevate come debba occuparmi delle cose spettanti al Padre mio? Ed essi non compresero quel che egli aveva loro detto »
Ecco innanzi allo sguardo della nostra mente il semplice, sublime quadro dipintoci dallo Spirito Santo. È meraviglioso, ma non è facile a comprendersi dalla nostra intelli¬genza annebbiata dal sentimento umano: eppure quanto c'è da riflettere, quanto da me¬ditare, specialmente intorno alla figura di Maria santissima. Consideriamo la Madre pura allarga il cuore angustiato alla vista del Figlio in quell'atteggiamento, ed paziente di stringerlo al petto. Consideria¬mo la donna che sfoga il suo cuore in quelle meste parole: « Ecco il padre tuo ed io ad¬dolorati ti cercavamo! » Quanta delicatezza, quanta compassione per lo sposo rivelano queste parole! Ma più che altro argomento esse ci fanno conoscere l'amarezza del dolo¬re che quell'anima delicatissima ha sofferto in questi giorni di desolazione. Ma, e qui sta il segreto per intendere la risposta del divino Fanciullo, bisogna considerare in Ma¬ria, accanto alla donna santissima ed alla Madre di Dio, la creatura viatrice, che vola al soffio dello Spirito Santo verso le cime dell'altissima perfezione. Questo Spirito sof¬fia dove vuole, se ne sente il fruscìo, ma non si sa da qual parte venga nè dove tenda. « Ecco che il padre tuo ed io dolenti ti cercavamo », così esprime Maria l'angoscia dell'animo suo materno. «Perchè mi cerca-vate, risponde Gesù, non sapevate che io debbo essere sempre negli affari del Padre mio? Non occorreva cercarmi là dove voi mi cercavate, fra parenti ed amici, fra con-nazionali secondo la carne: io sto sempre là dove si trattano le cose, gli interessi di Dio ero anche con voi angustiati per amor mio, ma voi mi credevate perduto perchè non go¬devate della mia presenza corporale. Ma per allora nè Maria nè Giuseppe compresero la sublimità di questo insegnamento: come i dottori della legge, anche essi si stupirono ed ammirarono.
Quanto meno puoi capire tu, anima mia, dì questa sublime dottrina! Ti lusinghi di essere devota, di cercare Gesù in ogni cosa, di voler fare sempre la volontà di Dio; ma preferisci al compimento del dovere le tue azioni; vorresti sempre gustare l'a¬more sensibile di tutti i disegni di Dio a tuo riguardo; vorresti in altra parola trovare Gesù là dove piace a te di stare, in quei ministeri, in quegli offici che ti piace di esercitare.
Vergine prudentissima, che pure adem¬piendo con tanto vostro dolore il divino vo¬lere, non ve ne accorgevate; e credendovi lontana dal vostro Gesù, lo possedevate più che mai vivo nel cuore, mentre lo imitavate tanto bene; pregatelo per me, che mi faccia simile a voi.
Non sarò contento di fare opere buone, mi studierò di farle il meglio possibile, ani-mandole con la più pura intenzione di pia¬cere a Dio soltanto.
testo tratto da www.preghieregesuemaria.it
NOVENA PER LA FESTA DELL'ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE (DAL 5 AL 13 SETTEMBRE)
Mi abbandono o Dio nelle tue mani.
Gira e rigira questa argilla, come creta nelle mani del vasaio.
Dalle una forma e poi spezzala, se vuoi.
Domanda, ordina, cosa vuoi che io faccia?
Innalzato, umiliato, perseguitato, incompreso, calunniato, sconsolato, sofferente, inutile a tutto,
non mi resta che dire, sull'esempio di tua Madre:
"Sia fatto di me secondo la tua parola".
Dammi l'amore per eccellenza, l'amore della Croce, ma non delle croci eroiche
che potrebbero nutrire l'amore proprio ma di quelle croci volgari che purtroppo porto con ripugnanza...
di quelle che si incontrano ogni giorno nella contraddizione, nell'insuccesso,
nei falsi giudizi, nella freddezza, nel rifiuto e nel disprezzo degli altri,
nel malessere e nei difetti del corpo, nelle tenebre della mente e nell'aridità di cuore.
Allora solamente Tu saprai che Ti amo.
Ti adoro, o Croce Santa,
che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore,
coperta e tinta del suo preziosissimo sangue.
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me.
Ti adoro, o Croce Santa per amore di Colui che è il mio Signore.
Amen
FOTO: RELIQUIA SACRO LEGNO DELLA CROCE CUSTODITA NELLA BASILICA DEL SANTO SEPOLCRO IN BARLETTA (BT)TRATTA DA: http://forum.politicainrete.net/puglia/1983-il-venerdi-santo-puglia.html
TESTO TRATTO DA: http://mirmirmir33.spaces.live.com/blog/cns!913976137528DBC1!1642.entry
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