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MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 14 GIORNO


L’ultima cena
Il Mercoledì Gesù si trattenne a Betania lasciando che la malignità e l'odio dei suoi nemici si riscaldassero e bollissero soffiati dalla rabbia infernale. Giuda prende gli ul-timi accordi pel tradimento, mentre gli al¬tri Apostoli con incertezza e trepidazione aspettano gli ordini del Maestro, per cono¬scere come e dove si sarebbe celebrata la Pa-squa. « Sapete, dice il Maestro, che fra due giorni si farà la Pasqua, ed il Figlio del-l'uomo sarà preso per esser crucifisso?. Venne la mattina del Giovedì, ed i disce¬poli ancora incerti gli domandano: Dove vuoi tu che ti apparecchiamo per mangiare la Pasqua?». Gesù presi in disparte Pietro e Giovanni, li manda a Gerusalemme aven¬do dato loro il segno per trovare il Cena¬colo preparato. Pietro e Giovanni adempi¬scono puntualmente gli ordini di Gesù, ed all'ora stabilita Gesù è a tavola in Gerusa¬lemme, in questo Cenacolo con í suoi do¬dici discepoli
Pertanto dalla sera del Martedì, a quella del Giovedì, Maria ebbe agio di rimanere accanto al suo Gesù nella fida Betania: non era ignara la Vergine della tempesta che fuori imperversava: quello che lo sguardo ed il cuore materno non le lasciavano in-dovinare, le doveva esser riferito da Gesù stesso, col quale in quei giorni d'inazione aveva lunghi colloqui. Consideriamo quali sentimenti dovessero tenere in pena ed or-gasmo quel cuore di madre in quelle lun¬ghe ore tristissime. Il tradimento di Giuda, la vendita del Figlio di Dio per vile dana¬ro, il proposito satanico di mettere a mor¬te L’autore della vita, l'accanimento della persecuzione contro l'innocente... Oh quan¬te frecce da far sanguinare il cuore della santissima Vergine! Misurane, anima, mia, l'acerbità.
S. Bonaventura pensa che Maria si recas¬se a Gerusalemme per fare anche lei la Pa-squa con Gesù, e questo parere del Santo è più che verisimile, nè si potrebbe dissen-tire da lui..Accompagniamo dunque la Ver¬gine che con alcune sue compagne venute di Galilea, in separata comitiva se ne viene in città, ed è ricevuta dal padrone e dalla pa-drona del Cenacolo in casa loro.. Mentre Gesù nel piano superiore, detto propria-mente il Cenacolo, sta celebrando l'antica e la nuova Pasqua, Maria sta con le persone di casa nel piano inferiore, che era l'abita¬zione dei proprietari. Dov'era il cuore della divina Madre? Certo lassù col Figlio suo e con i discepoli, tutta assorta nella contem-plazione dei grandi misteri che vi si cele¬bravano. Ad un certo momento impallidi¬sce, trema, prorompe in pianto! Che cos'è? Si sentono i passi precipitosi e pesanti di uno dei dodici che scende per la scala esterna in fuga dispettosa! Maria indovina. È proprio lui, il traditore, che va a consumare il ne¬fando delitto! Un fremito del cuore mater¬no, uno sguardo al cielo, dissero a chi li osservò, quanto soffrisse quell'anima imma¬colata!
E siamo pure del parere del Serafico Dot¬tore, che Gesù mandasse alla Madre sua da qualcuno degli Apostoli, testè consacrati sacerdoti, la SS.ma Eucaristia! Con quanto amore, con quanta purezza Maria la ricevet¬te! Ecco la comunione più degna, dopo quella di Gesù!...
Considera, anima mia, con quali sentimen¬ti l'Immacolata Vergine Madre di Dio, acco-glie in questa circostanza il Figliolo suo, che ora viene nel suo cuore come santifica¬tore e vittima già qui stesso sacrificata per recarle accrescimento di santità, conforto op-portuno, pegno di eterna gloria... Quanta piiezza, quanta devozione al sacrificio, quanto amore accolgono il Figlio Dio nel cuore di tanta Madre... Oh se tu fossi capace di avere un poco del sentimento di Maria, quando ti accosti alla santa Comunione!... Invece, che succede? Chi sa quanto dispiacere cagioni tu a Maria, quando ricevi il suo Figliolo con la tua freddezza abituale...
O Vergine Madre di Gesù sacramentato, impetratemi voi le disposizioni migliori per fare con frutto la santa Comunione. Propongo di non risparmiare diligenza al¬cuna per fare la santa comunione con le migliori disposizioni, per dar gusto a Ma¬ria, e riparare le offese orribili che si fanno a Gesù amore sacramentato.

SACRO SETTENARIO
A MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA

GIORNO VII
Dolori di Maria nella sepoltura di Gesù.
Contempliamo, anime buone, le atrocissi¬me pene della Divina Desolata, allorquando dovette dare sepoltura al suo Unigenito.
In questo mistero l'umiliazione dell'Uomo-¬Dio, riposto nel sepolcro, come tutti i mortali, raggiunse tali altezze di dolore, che solo Maria potè sostenerle. Se una madre ha per¬duto l'unico suo figlio, lo ha visto cadavere e poi sepolto in una fredda tomba, per questa genitrice sono finite tutte le gioie. Il sole sem¬bra negare a lei la sua luce, mentre ella resta avvolta in una perenne amarezza. Tale fu la pena della Vergine, dopo di aver sacrificato all'Altissimo il Suo Unigenito, come fece Abramo col suo piccolo Isacco.
Finalmente i Discepoli Le tolgono dal seno il suo Gesù morto, lo imbalsamano, lo avvol¬gono in un candido lenzuolo; indi lo portano al sepolcro. Segue anche Maria, sostenuta dalle pie donne! Giunti colà lo adagiano sulla pietra. La Vergine Madre lo bacia con tenerez¬za infinta per l'ultima volta; lo benedice col cuore straziato e gli dona l'estremo addio.
Indi lo chiudono nel sepolcro. Oh Dio! quale fremito pietoso pervade la Divina desolata, priva del suo Gesù.
O Gesù caro, Ella esclama, sei veramente sposo di sangue e di dolore; l'amore Ti ha ucciso. O dolce vittima d'amore e di dolore, rendi me pure un'ostia sacrificata per Te, immolata al Tuo solo dovere divino e fa che io resti sepolta con Te. Ma quale non fu la desolazione della Madonna nel discendere il Calvario dopo quell'estremo dolore della sepoltura di Gesù.
Maria, appoggiata al pio Giovanni, in com¬pagnia delle divoti donne e di tutti gli Angeli del Calvario fa ritorno alla sua casetta.
Anime care, quest'ultima e straziante pena della Madonna non parti mai dalla nostra mente e resti per sempre dentro il nostro cuore il gemito della nostra Madre, affinchè ci sia di perfetta propiziazione e benedizione. Tutte le sere, dopo l'Angelus, accompagnia¬mo la Desolata, che discende dal Calvario mesta ed oppressa e recitiamo con amore il S. Rosario, e, nel contemplare i misteri del suo dolore, contempliamola di cuore.
AFFETTI
O tenera Madre mia, allorquando Ti penso nel doloroso ritorno del Calvario, afflitta e desolata, Tu ci apparisci assai bella. E allor che l'orizzonte s'indora al declinare del sole, che proietta i suoi vividi raggi di luce e di calore, mentre la dolce compagna inneggia a Te col divoto squillo e invita i Tuoi figli a ripeterti il caro saluto dell'Angelus, il tuo sor¬riso amabile, che ci rifulse del vivere al matti¬no, ci sorridi ancora, o Vergine pietosa, allor che la sera, anche per noi sarà vicina.
"A Te le prime suppliche Rivolgemmo un giorno, bamboli innocenti; A te si volga l'ultimo Sospiro e bacio del nostro cuor morente!
Vorremmo vederti a l'ultima agonia... Vorremmo morir, dicendo: “Ave Maria”. In mano il Tuo Rosario, Chinato il capo sul materno cuore, Al petto la medaglia, Lo spirto voli al regno de l'amore! Adorni la mia coltrice, Siccome gemma, il santo scapolare, E le mie ossa posino Vegliate a l'ombra del Tuo bianco altare! Vieni, o Madre, a l'ultima agonia Fammi morir, dicendo: “Ave Maria”. Nel chiostro santo, raccolte nel Tempio, Davanti alla Tua Immagine in cui Ti vediamo Stringere fortemente al seno Il morto e pallido Tuo Figlio Divino.
Oh! in quei momenti di Cielo, passati vicina a Te, quante lagrime verso, o Madre mia. Ripenso agli ultimi istanti della mia vita e Ti invito, o dolce Madre, a prestarmi nell'ora di mia morte la Tua materna assistenza, come facesti con Gesù sul Calvario, mentre con forti accenti, elevando il mio spirito in alto, Ti prego con gli Angeli, o Vergine pietosa: Salve Regina, Mater misericordiae, vita dulcedo et spes nostra salve!
O Tu, che sei l'Avvocata nostra, intercedi per noi, Tuoi figli, salvaci tutti, volgi pietosa i Tuoi occhi d'amore verso di noi e mostraci, Te ne supplichiamo, il benedetto Tuo Gesù dopo il nostro penoso esilio, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
OSSEQUIO. - In tutti i Venerdì dell'anno, rendere speciali ossequi all'Addolorata, facendo in suo onore la Santa Comunione, e, quando si può, l'Ora d’Amore alla Desolata.
GIACULATORIA. - O Rosa del Golgota, mac¬chiata del sangue della Redenzione, abbi pietà di me.

CORONA DEI SETTE DOLORI DELLA BEATA VERGINE ADDOLORATA
O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen

Nel Primo Dolore si contempla
Maria Santissi¬ma che presenta Gesù bambino al Tempio e incon¬tra il santo vecchio Simeone che le profetizza la «spada» del dolore.
Maria Santissima offre Gesù a Dio Padre, offre la Vittima pura, santa e immacolata, e con Lui of¬fre se stessa, chiamata ad essere la Corredentrice universale: per questo Gesù sarà Vittima crocifissa e Lei avrà l'anima trapassata dalla «spada» del do¬lore per tutti i peccati del mondo. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.

Nel Secondo Dolore si contempla
Maria Santis¬sima che fugge in Egitto per salvare Gesù bambino dalla morte.
Maria Santissima fugge in esilio con S. Giuseppe per salvare la vita di Gesù Bambino minacciato di morte. Il dramma di dolore dell'esilio di Maria Santissima è grazia di sostegno per tutti noi «esuli figli di Eva» chiamati, da questa terra di esilio, alla Patria dei cieli, a cui arrivare per la via della Cro¬ce, da Lei sostenuti e confortati. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.

Nel Terzo Dolore si contempla
Maria Santissima alla ricerca di Gesù ritrovato nel Tempio a Geru-salemme.
Maria Santissima soffre un'angoscia terribile per lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme. Per tre giorni Ella ricerca il Figlio, e lo ritrova nel Tempio. Smarrire Gesù, perdere Gesù: è la più grande disgra¬zia che ci possa capitare, perché solo Lui è la Via, la Verità e la Vita; perciò bisogna subito ricercarlo e ri¬trovarlo nel Tempio, nella Casa del Signore, acco¬standosi ai Sacramenti della Confessione e della Co¬munione. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.

Nel Quarto Dolore si contempla
Maria Santissi¬ma che incontra il Figlio Gesù sulla via del Calvario.
Maria Santissima incontra Gesù sulla strada del Calvario e percorre con Lui il cammino doloroso fino al Golgota, portando nel cuore la Croce di Gesù come una «spada» che penetra sempre più a fondo nella sua anima per la redenzione dell'uma¬nità peccatrice. Con Maria Addolorata seguiamo anche noi Gesù portando la Croce della nostra salvezza. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.

Nel Quinto Dolore si contempla
Maria SS Addolorata presente sul Calvario alla Crocifis¬sione e Morte di Gesù.
Maria Santissinia Addolorata è presente alla Crocifissione e Morte di Gesù e soffre nel suo cuo¬re di Madre tutti gli strazi del corpo di Gesù inchio¬dato alla croce, abbeverato di fiele, trafitto al co¬stato. Qui la «spada» del dolore ha trapassato tut¬ta l'anima di Maria, ma Ella ha offerto tutto sem¬pre unita al Figlio Redentore come Corredentrice universale di salvezza. Ella voglia stampare nelle nostre anime l'immagine del Crocifisso. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.

Nel Sesto Dolore si contempla
Maria SS Addolorata che riceve tra le braccia Gesù deposto dalla Croce.
Maria Santissima riceve fra le braccia Gesù de¬posto dalla croce. Questa è l'immagine della pietà. Ma è anche l'immagine della maternità sacerdotale della Corredentrice universale che offre al Padre la Vittima divina, ostia di salvezza per tutti gli uomini di ogni tempo e luogo. O Madre pietosa, tieni an¬che noi fra le tue braccia per offrirci a Dio. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.

Nel Settimo Dolore si contempla
Maria Santissi¬ma che depone Gesù morto nel sepolcro.
Maria Santissima depone il corpo di Gesù nel se¬polcro per attendere con fede invitta la sua resurre¬zione. Il sepolcro di Gesù è un sepolcro di vita e di gloria, e così sarà del sepolcro di ogni redento che accoglie il Redentore, mentre il sepolcro di chi rifiuta Cristo sarà sepolcro di perdizione eterna. Madre Addolorata, deponi anche noi nel sepolcro di Gesù per risorgere un giorno come Lui alla vita eterna. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.


TESTI TRATTI DA: www.preghiereagesuemaria.com
FOTO TRATTA DA: http://www.dphoto.it/20071027921/mostre-fotografia/l-ultima-cena-foto-16-miliardi-di-pixel.html

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