NOVENA AI SANTI ANGELI CUSTODI
1 ° GIORNO
O fedelissimo esecutore degli ordini di O Dio, santissimo angelo, mio protettore che, fin dal primo istante della mia vita, vegli costantemente e con sollecitudine sulla mia anima ed il mio corpo, io ti saluto e ti ringrazio assieme a tutto il coro degli angeli cui la Bontà divina ha affidato la custodia degli uomini.
Ti supplico di raddoppiare le tue premure, per preservarmi dalle cadute in questo mio pellegrinaggio, così che la mia anima si mantenga sempre pura e pulita com'è diventata, con il tuo aiuto, per effetto del santo battesimo.
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà celeste. Amen.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
NOVENA A SANTA TERESA DI LISEAUX (DAL 22 AL 30 SETTEMBRE) 2 GIORNO
Ogni giorno della novena, si dirà il ‘Padre Nostro’ e l"Ave Maria', due preghiere che la piccola Teresa amava molto. Un giorno disse: «A volte, quando il mio spirito è in un'aridità così grande che mi è impossibile ricavarne un pensiero per unirmi al Buon Dio, recito molto lentamente un ‘Padre Nostro’ e poi il saluto angelico; allora queste preghiere mi rapiscono, nutrono la mia anima ben più che se le recitassi precipitosamente un centinaio di volte...»
LA FIDUCIA
La via della piccola Teresa è fondata sulla fiducia e sull'amore. Ella dice: «Custodite con cura la vostra fiducia, è impossibile che Dio non ne tenga conto, perché Egli misura sempre i suoi doni secondo la nostra fiducia».
Ella racconta la storia seguente: «Un re, partito per la caccia, stava inseguendo un coniglio bianco che i suoi cani stavano per raggiungere, quando il coniglietto, sentendosi perduto, ritornò rapidamente indietro e saltò nelle braccia del cacciatore. Costui, commosso da tanta fiducia, non volle più separarsi dal coniglio bianco, e non permise a nessuno di occuparsene, riservandosi perfino il compito di nutrirlo. Lo stesso farà con noi il Buon Dio se inseguiti dalla giustizia, rappresentata dai cani, cercheremo rifugio nelle braccia stesse del nostro Giudice...»
Proposito
Oggi, ogni volta che ti capita di fare uno sbaglio, sforzati di cercare rifugio nelle braccia del Padre Divino, come ha fatto il coniglietto. Poni anche una tale fiducia nella Sua Misericordia da non avere più alcuna tristezza per avere commesso questa imperfezione. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...
«Più sarai povera, più Gesù ti amerà, Egli andrà lontano per cercarti, se talvolta ti smarrissi un po'».
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
LA FIDUCIA
La via della piccola Teresa è fondata sulla fiducia e sull'amore. Ella dice: «Custodite con cura la vostra fiducia, è impossibile che Dio non ne tenga conto, perché Egli misura sempre i suoi doni secondo la nostra fiducia».
Ella racconta la storia seguente: «Un re, partito per la caccia, stava inseguendo un coniglio bianco che i suoi cani stavano per raggiungere, quando il coniglietto, sentendosi perduto, ritornò rapidamente indietro e saltò nelle braccia del cacciatore. Costui, commosso da tanta fiducia, non volle più separarsi dal coniglio bianco, e non permise a nessuno di occuparsene, riservandosi perfino il compito di nutrirlo. Lo stesso farà con noi il Buon Dio se inseguiti dalla giustizia, rappresentata dai cani, cercheremo rifugio nelle braccia stesse del nostro Giudice...»
Proposito
Oggi, ogni volta che ti capita di fare uno sbaglio, sforzati di cercare rifugio nelle braccia del Padre Divino, come ha fatto il coniglietto. Poni anche una tale fiducia nella Sua Misericordia da non avere più alcuna tristezza per avere commesso questa imperfezione. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...
«Più sarai povera, più Gesù ti amerà, Egli andrà lontano per cercarti, se talvolta ti smarrissi un po'».
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 23 SETTEMBRE
Crocifissione.
Si giunge finalmente sulla spianata del Calvario, luogo quasi adiacente alle mura della città, non molto alto, ma cospicuo per una roccia che v'era nel mezzo. Maria con le compagne e S. Giovanni vi giunsero qua¬si contemporaneamente a Gesù, e confusi tra la folla per non farsi scorgere, si collocarono in modo da essere spettatori di tutta la terribile esecuzione. Si tolgono le croci ai giustiziandi, le si piantano solida¬mente in terra; intanto si porge ai cruèian¬di il misero estremo conforto di un poco di vino mirrato, per attutire in loro alquan¬to il senso del dolore. Gesù vi approssima le labbra, ma rifiuta di berne, perchè vuole conservare tutta la sua sensibilità al tor-mento. Ma ecco che gli strappano le ve¬sti di dosso esacerbando in più parti le pia¬ghe della flagellazione, e facendone scorrere nuovo sangue: lo agguantano in quattro car-nefici, lo sollevano bruscamente anche con corde fattegli passare sotto le ascelle, e fattolo poggiare sopra un legno che era mezzo del trave maggiore, comincia ad applicarglisi l'estremo terribilissimo suppli¬zio. Lo crucifissero: dicono tutti e quat¬tro gli Evangelisti: ma chi può immaginare quella barbara carneficina? Maria sola che la vide compiersi sul frutto delle sue vince¬re immacolate potrebbe raccontarcela, e ci trafiggerebbe il cuore spremendone lacri¬me di sangue col suo racconto! Quelle brac¬cia stirate lungo la traversa; quelle palme delicatissime trapassate dal suo ruvido chio¬do ciascuna; quei colpi di martello su chiodi che si ficcano nelle vive carni poi nel le¬gno; quelle gambe stirate, quei piedi lacera¬ti ciascuno dal suo chiodo! Oh come tutto colpisce l'occhio, la fantasia, il cuore della dolente Madre spettatrice della crocifissione del Figlio! Ma al vederlo abbandonato, sol¬levato da terra, sospeso con tutto il peso del corpo alle quattro ferite delle mani e dei piedi, che sempre esasperate dal ferro, che vi è dentro, sanguinano a rivi, e si ma¬lignano causando una febbre tormentosissi¬ma in tutto il corpo, la Madre Addolorata soffre dolore sì veemente che gli cagiona la morte mistica, e potrebbe cagionargliela an¬che fisica se ella fosse debole quanto le altre persone del suo sesso. Ad ogni modo men¬tre si crucifigeva Cristo, si crucifigeva anche la Madre.
E tu, anima mia, tieni bene impressa in te la crocefissione di Gesù Cristo, e guar-dandola col sentimento naturale e con il lu¬me della fede, rifletti al dolore inestimabile ed allo strazio crudele che si fa del Figlio crocifisso e della Madre addolorata: abban-donati pure all'affetto amaro di compassio¬ne per il tuo Redentore e per la tua Corredentrice : ma ricordati che la compassione non è tutto quel che voglìono da te Gesù e Maria. Maria, che è il membro più nobile del mistico corpo di Cristo, t'insegna con questa sua larga partecipazione ai dolori del crocifisso, a risolverti anche tu una volta a crocifiggere con Gesù la tua carne con i vizi e le concupiscenze; sì da poter dire con verità: « Sono crocifisso con Cristo; vivo sì io, ma non io più vivo, bensì Cristo vive in me ». Quanto sei lon¬tana da questa mistica crocifissione, anima mia! Ma rifletti bene che se tu non ti risol¬vi ad imprimere in te l'immagine del Croci¬fisso, resterai priva del suggello dei predestinati, in pericolo quindi di dannarti.
O Vergine Santissima, tutta pervasa l'ani¬ma dei dolori del Figlìo vostro crocifisso, e confitta con lui misticamente sopra la stes¬sa croce, ottenetemi con le vostre preghiere e lacrime la grazia d'imitarvi, crocifiggen¬domi anch'io con Gesù sulla croce, per non vivere più al mondo, bensì a lui solo che tanto mi amò da lasciarsi crocifiggere per me. Esauditemi, Madre mia conducete quest'anima mia dalle vanità del mondo all'amplesso di Gesù Crocifisso! Quanto più sentirò la difficoltà ed il do¬lore in osservare fedelmente gli obblighi miei contratti innanzi a Dio, tanto più mi attaccherò ad essi inchiodandoci la mia vo¬lontà, perchè mai più si stacchi dalla croce di Cristo.
TESTO TRATTO DA:www.preghiereagesuemaria.it
Si giunge finalmente sulla spianata del Calvario, luogo quasi adiacente alle mura della città, non molto alto, ma cospicuo per una roccia che v'era nel mezzo. Maria con le compagne e S. Giovanni vi giunsero qua¬si contemporaneamente a Gesù, e confusi tra la folla per non farsi scorgere, si collocarono in modo da essere spettatori di tutta la terribile esecuzione. Si tolgono le croci ai giustiziandi, le si piantano solida¬mente in terra; intanto si porge ai cruèian¬di il misero estremo conforto di un poco di vino mirrato, per attutire in loro alquan¬to il senso del dolore. Gesù vi approssima le labbra, ma rifiuta di berne, perchè vuole conservare tutta la sua sensibilità al tor-mento. Ma ecco che gli strappano le ve¬sti di dosso esacerbando in più parti le pia¬ghe della flagellazione, e facendone scorrere nuovo sangue: lo agguantano in quattro car-nefici, lo sollevano bruscamente anche con corde fattegli passare sotto le ascelle, e fattolo poggiare sopra un legno che era mezzo del trave maggiore, comincia ad applicarglisi l'estremo terribilissimo suppli¬zio. Lo crucifissero: dicono tutti e quat¬tro gli Evangelisti: ma chi può immaginare quella barbara carneficina? Maria sola che la vide compiersi sul frutto delle sue vince¬re immacolate potrebbe raccontarcela, e ci trafiggerebbe il cuore spremendone lacri¬me di sangue col suo racconto! Quelle brac¬cia stirate lungo la traversa; quelle palme delicatissime trapassate dal suo ruvido chio¬do ciascuna; quei colpi di martello su chiodi che si ficcano nelle vive carni poi nel le¬gno; quelle gambe stirate, quei piedi lacera¬ti ciascuno dal suo chiodo! Oh come tutto colpisce l'occhio, la fantasia, il cuore della dolente Madre spettatrice della crocifissione del Figlio! Ma al vederlo abbandonato, sol¬levato da terra, sospeso con tutto il peso del corpo alle quattro ferite delle mani e dei piedi, che sempre esasperate dal ferro, che vi è dentro, sanguinano a rivi, e si ma¬lignano causando una febbre tormentosissi¬ma in tutto il corpo, la Madre Addolorata soffre dolore sì veemente che gli cagiona la morte mistica, e potrebbe cagionargliela an¬che fisica se ella fosse debole quanto le altre persone del suo sesso. Ad ogni modo men¬tre si crucifigeva Cristo, si crucifigeva anche la Madre.
E tu, anima mia, tieni bene impressa in te la crocefissione di Gesù Cristo, e guar-dandola col sentimento naturale e con il lu¬me della fede, rifletti al dolore inestimabile ed allo strazio crudele che si fa del Figlio crocifisso e della Madre addolorata: abban-donati pure all'affetto amaro di compassio¬ne per il tuo Redentore e per la tua Corredentrice : ma ricordati che la compassione non è tutto quel che voglìono da te Gesù e Maria. Maria, che è il membro più nobile del mistico corpo di Cristo, t'insegna con questa sua larga partecipazione ai dolori del crocifisso, a risolverti anche tu una volta a crocifiggere con Gesù la tua carne con i vizi e le concupiscenze; sì da poter dire con verità: « Sono crocifisso con Cristo; vivo sì io, ma non io più vivo, bensì Cristo vive in me ». Quanto sei lon¬tana da questa mistica crocifissione, anima mia! Ma rifletti bene che se tu non ti risol¬vi ad imprimere in te l'immagine del Croci¬fisso, resterai priva del suggello dei predestinati, in pericolo quindi di dannarti.
O Vergine Santissima, tutta pervasa l'ani¬ma dei dolori del Figlìo vostro crocifisso, e confitta con lui misticamente sopra la stes¬sa croce, ottenetemi con le vostre preghiere e lacrime la grazia d'imitarvi, crocifiggen¬domi anch'io con Gesù sulla croce, per non vivere più al mondo, bensì a lui solo che tanto mi amò da lasciarsi crocifiggere per me. Esauditemi, Madre mia conducete quest'anima mia dalle vanità del mondo all'amplesso di Gesù Crocifisso! Quanto più sentirò la difficoltà ed il do¬lore in osservare fedelmente gli obblighi miei contratti innanzi a Dio, tanto più mi attaccherò ad essi inchiodandoci la mia vo¬lontà, perchè mai più si stacchi dalla croce di Cristo.
TESTO TRATTO DA:www.preghiereagesuemaria.it
NOVENA A SANTA TERESA DI LISEAUX (DAL 22 AL 30 SETTEMBRE) 1 GIORNO
Ogni giorno della novena, si dirà il ‘Padre Nostro’ e l"Ave Maria', due preghiere che la piccola Teresa amava molto. Un giorno disse: «A volte, quando il mio spirito è in un'aridità così grande che mi è impossibile ricavarne un pensiero per unirmi al Buon Dio, recito molto lentamente un ‘Padre Nostro’ e poi il saluto angelico; allora queste preghiere mi rapiscono, nutrono la mia anima ben più che se le recitassi precipitosamente un centinaio di volte...»
1° Giorno
LA PICCOLEZZA
Celina racconta: «Tutta scoraggiata, con il cuore grosso per una lotta che mi sembrava insormontabile, andai a dire a Teresa: "Questa volta è impossibile, non ce la faccio a superarla!" "Non mi stupisce", mi rispose. "Noi siamo troppo piccole per superare le difficoltà, dobbiamo passarci sotto".
Ella mi ricordò allora un episodio della nostra infanzia. Eccolo. Ci trovavamo presso dei vicini ad Alençon; un cavallo ci sbarrava l'entrata del giardino. Mentre i grandi cercavano un altro accesso, la nostra amichetta non trovò di meglio che passare sotto l'animale. Si infilò per prima e mi tese la mano, la seguii con Teresa e senza dover piegare troppo la nostra piccola persona raggiungemmo la meta.
"Ecco che cosa si guadagna ad essere piccoli", concluse. "Non ci sono ostacoli per i piccoli, si intrufolano dappertutto. Le grandi anime possono superare i problemi, raggirare le difficoltà, arrivare a mettersi al di sopra di tutto con il ragionamento e la virtù, ma noi che siamo piccolissime, dobbiamo guardarci bene dal provarci. Passiamo sotto! Passare sotto ai problemi significa non affrontarli troppo da vicino, non ragionarci troppo sopra".»
Proposito
Oggi sforzati di accettare nell'amore tutte le situazioni che non sono conformi a ciò che desideri o ti aspetti, per conservare sempre nel tuo intimo la pace e la gioia.
Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...
«Il mio Cielo è restare sempre in sua presenza, chiamarlo Padre mio ed essere sua figlia».
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24700
NOVENA A SAN PIO DA PIERTALCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE) 9 GIORNO
O Padre Pio da Pietrelcina, che hai tanto amato la Santa Madre Chiesa, intercedi presso il Signore affinché mandi operai nella sua messe e doni ad ognuno di essi la forza e l’ispirazione dei figli di Dio. Ti preghiamo inoltre di intercedere presso la Vergine Maria affinché guidi gli uomini verso l’unità dei cristiani, raccogliendoli in un’unica grande casa, la quale sia il faro di salvezza nel mare di tempesta che è la vita.
« Tieniti sempre stretto alla Santa Chiesa cattolica, perché ella sola ti può dare la vera pace, perché ella sola possiede Gesù sacramentato, che è il vero principe della pace ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA : http://www.santiebeati.it/
MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 22 GIORNO
Incontro.
Quel doloroso viaggio al Calvario, che molto ap¬propriatamente si nominò «La via Cru¬cis » vi fu un incontro fra Gesù e Maria ad un certo punto del cammino. Sia che si sup¬ponga Maria con le sue compagne uscite di città prima che ne uscisse il corteo dei con¬dannati; sia che la medesima per qualche viottola scorciatoia venisse a trovarsi nella via per la quale doveva passare il suo Gesù, la tradizione può benissimo sostenersi, tan¬to più che fin da tempi lontani si conserva nel luogo di questo incontro una devota cap¬pella dedicata a S. Maria dello Spasimo, volendosi con questa parola impropria e¬sprimere lo schianto doloroso del cuore di Maria nel vedere da vicino il Figlio suo così trascinato .¬ Secondo una pia tradizione, malconcio, ansimante, sudato, l'ultimo supplizio.
Del resto tutto ci persuade troppo vero questo incontro ma chi può immaginar quanto soffrissero l'uno per l'altro quei due cuori di Figlio e di Madre in questa occasione? Quante corse si dicessero pur col solo sguardo, quali parole riuscisse¬ro ad indirizzare l'uno all'altra?
Si videro madri, che andate incontro a figli in mano della giustizia, tramutati di prigione in prigione, caddero svenute, ed anche morte, dopo aver versate tutte le loro lacrime, non appena li videro ammanettati scortati dalla forza, senza riuscire nemme¬no a dir loro: Addio, figlio mio! Che sarà stato di Maria nell'incontrare Gesù scortato e sospinto dalla forza pubblica, carico del suo supplizio, che andava alla morte, che avrebbe subìto fra pochi minuti? Una pietà sincera sì, ma troppo inferiore al sentimen¬to della Vergine, immaginò che ella sve¬nisse dallo spasimo, donde il nome dato alla cappella ivi elevata. Però chi pensi che Ma¬ria non ebbe alcuna delle piaghe lasciate in noi dal peccato originale, e che era la Don¬na forte per eccellenza, non creda che ella spasimasse, e molto meno svenisse, ma che soffrì tutto quel più di dolore, che le per¬sone che possono svenire non soffrono più, perchè lo svenimento priva della consapevolezza di sè, e di ogni senso di dolore. Maria invece non isviene no, ma soffre con piena consapevolezza tutta l'atrocità di quel do¬lore índescrivibile a parole umane!
Considera il fatto e le circostanze. Il Fi¬glio unigenito della Vergine è nel tratto più penoso della sua Via crucis!... Ansante, op¬presso, madido di sudore, schernito e vili¬peso, esausto di forze ed'ogni vigore, e va alla morte! La Madre lo incontra, l'osserva, gli tende le braccia per porgergli soccorso, ma non può far nulla: è guardata, lo guar¬da: la pena dell'uno s'immedesima con la pena dell'altra. Oh Figlio mio! O Mamma mia! Heu Mater, heu Filii dolor! Abramo col cuore sanguinante sale il monte fatale accanto alla vittima inconsapevole, l'unige¬nito diletto Isacco... Babbo, ecco qua legna, fuoco, coltello, ma dov'è la vittima? Al pa¬dre scoppia il cuore nel petto, e basta l'a¬nimo per rispondere soltanto: Dio ci pen¬serà, figlio mio! Ecco la situazione di Maria in quell'incontro, anzi questa è molto più dolorosa e solenne. Maria già sa troppo bene che il Figlio suo va ad esser vittima per i peccati del mondo, e che la divina Giu¬stizia vibrerà il colpo fatale: Proprio Filio suo non pepercit Deus!, e, si consideri bene la cosa, nemmeno Maria perdona a se stessa, offrendo alla morte il frutto benedetto delle sue viscere; e sopra il sacrificio di lui ponendo se stessa, come libagione di soavissimo- odore a Dio. Sono due vittime che si sacrificano per me!
L'intendo, o Madre amabilissima, e vor¬rei anch'io unirmi al gran sacrificio; ma lo dico soltanto a parole, o tutt'al più con la velleità, mai con volontà risoluta: troppo piaccio a me stesso, troppo mi risparmio, troppo vorrei sacrificare gli altri per me. Oh cara Madre mia, accendete un po' di fuoco di carità in questo mio cuore freddo!
Imitando l’amore di Gesù e di Maria che si sacrificarono per me, propongo di sacri¬ficare tutte le cose mie e me stesso, per il prossimo mio, specialmente per le persone commesse alla mia cura.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450
NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE) 8 GIORNO

O Padre Pio da Pietrelcina, che hai tanto amato i tuoi figli spirituali, molti dei quali ha conquistato a Cristo al prezzo del tuo sangue, concedi anche a noi, che non ti abbiamo conosciuto personalmente, di considerarci tuoi figli spirituali cosicché con la tua paterna protezione, con la tua santa guida e con la forza che otterrai per noi dal Signore, potremo, in punto di morte, incontrarti alle porte del Paradiso in attesa del nostro arrivo.
« Se mi fosse possibile, vorrei ottenere dal Signore, una cosa soltanto : vorrei se mi dicesse : « Va in Paradiso », vorrei ottenere questa grazia : « Signore, non lasciatemi andare in Paradiso finché l’ultimo dei miei figli, l’ultima delle persone affidate alla mia cura sacerdotale non sia entrata prima di me ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm -
MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOORATA: 21 GIORNO
Viaggio al Calvario.
La condanna a morte di Gesù fu pronun¬ziata dal Preside Romano il giorno della Parasceve di Pasqua, che quell'anno cumu¬lava con la Parasceve consueta cioè col Ve-nerdì: era quasi l'ora sesta, cioè si era an¬cora prima del meriggio. I Giudei si av¬videro che il tempo stringeva, poichè a ca¬lata di sole era per cominciare la grande so¬lennità della Pasqua: rimandare l'esecuzio¬ne di Gesù a dopo le feste, non c'era nem¬meno da pensare, chè il volubile Pilato a¬vrebbe potuto cambiar parere: bisognava dunque profittare dell'ore disponibili. Si prega il Preside a non differire, tanto più che vi erano da giustiziare due altri condan¬nati per delitti comuni. Tanto meglio; acco¬munandoli con Gesù sarebbe per lui il col¬mo dell'infamia. Pensato, suggerito, ottenuto l'intento, si approntarono tre croci: sulle spalle di Gesù si adatta la più pesante, e in tutta fretta si muove il triste corteo verso il luogo infame delle esecuzioni capitali, detto il luogo del cranio, o Calvario. Precede un centurione, scortano i rei quattro solda¬ti, guidano il tutto i capi della Sinagoga, se¬guono donne piangenti, e discreta folla di cu¬riosi.
Maria con le compagne vedono muovere il corteo, non si mescolano però con alcun gruppo, ma guidate dall'animoso Giovanni prendono altra via.
E qui considera, anima mia, lo stato d'a¬nimo della Vergine Madre. Tutto ciò ch'el¬la vede ed ode in questa lugubre circostanza è per lei fonte di vivissimo dolore, conside-rando sino a qual segno è odiato il suo be¬nedetto Figliolo, l'innocente Gesù. Non si vede l'ora di averlo morto: non si guarda, pur di ottenere l'orribile intento, nè a san¬tità di giorno, nè a ricorrenza sì ricordo nè a culto divino, nè a rispetto di reli¬gione! Lo si vuol morto l'innocente Gesù, ma in maniera che apparisca a tutti reo co¬me i due delinquenti menati a morte con lui. Le ricorda la Vergine le parole d'Isaia: “ Ed egli fu accomunato tra gli scellerati!”. Et eum iniquis reputatus est! », e ve¬dendole ora appuntino verificate, pur senten¬dosi crescer la fede nella divinità dell'umi¬liato Gesù, prova anche tutta l'acerbità e l'amarezza per tanta umana malizia. E quei ministri della religione, gli Scribi, i Fari¬sei, i sacerdoti, che immemori della vigilia di Pasqua, non trovano occupazione più inte¬ressante per loro, che venire a dirigere la più orrenda ingiustizia, ad accrescer la pe¬na dell'Innocente menato al supplizio con i loro sarcasmi ed insulti! Quale travolgimen¬to del senso morale! Non sono costoro che per tema di contaminarsi, da non poter poi con buona coscienza mangiar la Pasqua, non hanno avuto l'ardire di entrare nel pretorio del pagano Pilato? Ed ora dove sono anda¬ti tanti scrupoli, tanti riguardi alla legge?
Così Gesù con la croce in ispalla, va solo al Calvario: non è accompagnato che da nemici,carnefici, curiosi, donne che piangono per puro sentimento naturale. Ci sono i due rei che portano la croce bestemmiando l'u¬mana e la divina giustizia; verrà più tardi il Cireneo che piglierà la croce di Gesù sol¬tanto perchè costretto: ecco tutto!... Ecco un quadro della tragedia umana di ogni giorno! Maria, che lo intende meglio d'ogni altro, pena e soffre più per gli acciecati uomini, che per Figlio suo, che con tanto zelo per la nostra salute aveva detto: « Chi vuole veni¬re; dietro a me, pigli la sua croce ogni gior¬no e mi segua!. Chi si cura di ascoltare l'invito di Gesù? Oh quanti Cristiani in pra¬tica si diportano come nemici della croce di Cristo. Ed io come mi conduco? So¬no amico, o nemico della croce del mio Si¬gnore? Se si tratta della figura decorativa della croce, o sì, mi piace! Non mi dispia¬ce nemmeno il culto esteriore alla Ss.ma Croce, almeno quando non costa nulla. Ma la croce mia vera, la tribolazione quotidia¬na che Dio mi manda per farmi somigliare al Figlio suo, oh questa non mi va, la sfug¬go, cerco di sgravarmene le spalle.
O Vergine dolorosissima che seguiste con tanto eroismo Gesù al Calvario; che tanto soffriste per il cieco formalismo de' Giudei; allontanate da me il loro velenoso fermen-to, affinchè col sodo continuo esercizio del¬le virtù cristiane segua accanto a voi Gesù che va a morire ,per me con la croce in ispalla.
Mi guarderò come da vera peste dal for¬malismo farisaico che cola il mascherino e ingoia il cammello: ma mi formerò sem¬pre una soda costante coscienza cristiana se-condo gl'insegnamenti del Vangelo.
TESTO TRATTO DA:www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA:http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450
Gesù condannato a morte.
Gesù camuffato in quel paludamento di re da burla fu sottratto per un momento dalla vista lente dai soldati schernitori che volevano presentarlo così ridotto a Pilato. Ma tosto il preside non senza una profonda commozione che gli si legge in vol¬to, lo rimena fuori dall'alto di una loggia del suo tribunale, perchè tutti lo guardino e si sentano sbollire l'odio e la rabbia alla vista di tale spettacolo, che avrebbe amman¬sito le fiere. Aveva forse preparato un d scor¬so per questo scopo, ma la tragicità del mo-mento e l'interna commozione non gli la¬sciano dire che due parole: Ecce homo! Ec¬co l'uomo!
Di tutti gli spettatori non si commosse che Maria, la quale levando gli occhi e vedendo il suo Gesù in quell'arnese, ne provò tale im¬pressione da sentirai come spezzare il cuo-re in petto, e quelle due parole delle quali ella sola intese in quel momento tutto il significato, le trafissero l'animo come due stillettate penose! « Figlio mio, a qual ter-mine ti ha ridotto l'amore verso gli uomini! » ..... Ma seppure aveva potuto formulare que¬sto grido del cuore trambasciato, chè le creb¬be immensamente l'ambascia, udendo le gri¬da di quella turba imbestialita: « Uccidilo, uccidilo! Alla croce, alla croce! ». « Ma se non ha fatto nulla di male! » soggiunge Pi¬lato, che in quel momento non doveva cre¬dere nemmeno alle proprie orecchie. « Nien¬te, niente, gridano i capi della Sinagoga, noi abbiamo la legge, e secondo la legge co¬stui deve morire, perchè si è fatto Figlio di Dio. Pilato ne rimase attonito. Non intese tutto il significato di quelle tremende pa¬role, gli parve di capire che Gesù aveva asserito di essere il Figlio di Dio innanzi al tribunale religioso, e ciò lo riempì di spa¬vento, sapendo, a prova ché Gesù parlava poco, ma non diceva che la verità: trasse via di là Gesù per interrogarlo da solo »
Intanto Maria meditava l'arcano senso che per lei avevano quelle parole pronunziate dai Giudei a sfogo del loro odio satanico con¬tro l'erede delle promesse di Dio, contro il Messia non voluto da loro conoscere. Abbia¬mo la legge, e secondo questa egli deve mo¬rire! Quale fatalità, diremmo noi! Quale mi¬sèricordioso disegno di Dio autore della leg¬ge, diceva Maria! Una morte ci vuole per dare agli uomini, morti alla grazia, la vita divina per la quale, furono creati! Ma qual morte può giovare a questo? Non la morte di un peccatore, che non varrebbe neppu¬re a redimere se stesso. Non la morte di un semplice uomo, sia pure innocente; perchè nessun uomo può essere innocente se non è reso tale dal Sangue di Gesù Cristo, e sia pure così giustificato, morendo basterebbe a salvare se stesso, come di Noè, Giobbe e Daniele dice Ezēchiele; non gli altri se non per intercessione necessaria dunque la morte di colui che alla natura umana dà una dignità infinita facendola sua personal¬mente. È necessario che il mio Gesù muoia, così è scritto di lui. Ed ecco che Pilato ricomparisce, si adopera quanto può per liberare Gesù, dal quale ha inteso la colpa che com¬metterebbe condannandolo. Ma presto la co¬scienza cede in lui al timore di Cesare: si lava le mani quasi volendo liberarsi dalla responsabilità, ma pure pronunzia la fatale sentenza. Il popolo grida: « Il sangue suo cada sopra di noi e sopra dei nostri figli ». Maria profondamente angosciata al vedere ed udire ciò che vede ed ode, a questa orri¬bile imprecazione di quella perfida genìa sente corrersi per le ossa un brivido di spa¬vento; ma tonto leva gli occhi al Cielo, e con profonda commiserazione di quei cie¬chi volontari; offre il Sangue e la Vita del-l'innocente Figlio suo anche per quei cru¬deli, e prega che quel prezioso Sangue cada anche sopra di loro, ma non a castigo, bensì a redenzione! Rifletti all'eroico contegno di Maria e cerca di imitarla! O Maria, mare amarissimo d'acerbo dolore, imploratemi da Gesù la giusta comprensione di quel che egli ha fatto per me, offrendosi alla morte, per¬ch'io vivessi. Fatemi parte di quella magna¬nimità con la quale anche voi offriste a Dio l'unigenito vostro, da voi teneramente amato. Fate che anch'io muoia al peccato, e la mia nuova vita di grazia sia sempre nascosta con Cristo in Dio.
Non soffrirò nemmeno per breve tempo di perdere col peccato mortale il beneficio della morte di Cristo, la vita soprannatura¬le dell'anima: e se per mia disgrazia mi accada di peccare, correrò a lavarmi, nel San¬gue di Cristo con una buona confessione: intanto fare subito l'atto di contrizione.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450 -
NOVENA AI SANTI ARCANGELI MICHELE, GABRIELE, RAFFAELE (DAL 20 AL 28 SETTEMBRE)
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
- O Dio, vieni a salvarmi.
- Signore vieni presto in mio aiuto.
- Gloria al Padre...
- Credo in un solo Dio.....
- Invocazione allo Spirito Santo
+
San Michele, assistimi nell'ora della morte, incatena lo spirito maligno, affinchè non possa attaccarmi né nuocere alla mia anima.
Padre nostro... Ave Maria... Gloria al Padre...
San Gabriele, ottenimi una fede viva, una speranza ferma, un amore fervente e una grande devozione verso i santissimi sacramenti.
Padre nostro... Ave Maria... Gloria al Padre...
San Raffaele, guidami sempre sul cammino della virtù e della perfezione.
Padre nostro... Ave Maria... Gloria al Padre...
+
Preghiamo.
Signore Dio, provvidenza infinita, proteggici per mezzo degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e di tutte le virtù celesti e fa che, venerando la loro gloria a lode del tuo Santo Nome, impariamo a servirti fedelmente per partecipare, un giorno, alla gioia dei beati.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
TESTO TRATTO DA: http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/novena_ai_santi_arcangeli_michele_gabriele_raffaele-33927.html?p=471972
FOTO TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/21625
NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE) 7 GIORNO

O Padre Pio da Pietrelcina che hai aderito al progetto di salvezza del Signore offrendo le tue sofferenze per slegare i peccatori dai lacci di satana, intercedi presso Dio affinché i non credenti abbiano la fede e si convertano, i peccatori si pentano nel profondo del loro cuore, i tiepidi si infervorino nella loro vita cristiana ed i giusti perseverino sulla via della salvezza.
« Se il povero mondo potesse vedere la bellezza dell’anima in grazia, tutti i peccatori, tutti gli increduli si convertirebbero all’istante ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm
NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE ) 6 GIORNO

O Padre Pio da Pietrelcina, che hai amato gli ammalati più di te stesso, vedendo in essi Gesù. Tu che nel nome del Signore hai operato miracoli di guarigione nel corpo ridonando speranza di vita e rinnovamento nello Spirito, prega il Signore affinché tutti gli ammalati, per intercessione di Maria, possano sperimentare il tuo potente patrocinio e per mezzo della guarigione corporale possano trarre vantaggi spirituali per ringraziare e lodare il Signore Dio in eterno.
« Se so poi che una persone è afflitta, sia nell’anima che nel corpo, che cosa non farei presso del Signore per vederla libera dai suoi mali ? Volentieri mi addosserei , pur di vederla andar salva, tutte le sua afflizioni, cedendo in suo favore i frutti dei tali sofferenze, se il Signore me lo permettesse… ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm -
MESE DI SETEMBRE ALL'ADDOLORATA: 19 GIRNO
La coronazione di spine.
Immobile, atteggiata di dolore, e di angoscia stava Maria contemplando l'indegno strazio che si faceva dell'amatissimo suo Fi¬glio; quand'ecco che i carnefici stanchi ces¬sano dal battere, slegano le mani di Gesù che tutto una piaga sanguinolenta, mal reggen¬dosi in piedi, si prova,a ripigliare le sue ve¬sti. Maria sospende il respiro, e vorrebbe slanciarsi là per recare qualche conforto al dolente Figlio... Ma ecco che quei soldati con un sorriso sarconico si scambiano un motto, qualcuno esce, e torna seguito da mol¬ti camerati, tutta la coorte: è un branco di lupi attorno ad un agnello! Che hanno stillato di fare? Maria sospira profondamen¬te e trema in tutta la persona. Ecco che al¬cuni si stringono intorno a Gesù, gli strap¬pano di dosso le vesti sue, che non aveva fi¬nito di adattarsi alla persona: uno reca un vecchio mantello da soldato che era di colo¬re scarlatto: la mantellina che il soldato ro¬mano si -gittava sopra le armi. Con l'aiuto dei compagni l'adatta a Gesù sul nudo in modo, che annodato in una spalla, faccia la figura della porpora regale: si fa sedere Ge¬sù; ma ecco che da un altro lato si sta intes¬sendo un non so che di corona con ramo¬scelli di acute spine! Il cuore della Madre si angoscia e cessa di battere! È uno spinoso diadema, anzi sembra un elmo, perchè appa¬risce un groviglio di spine intricate. Due dei manigoldi si fanno accanto a Gesù, e gli pongono sul capo quel ferale fascio di spine. Non entra bene: lo si spinge e calca con ba¬stoncelli per non ferirsi le mani! Il volto di Gesù si contrae con doloroso spasimo: nuovi rivi di sangue scendono dalla testa lancinata da ogni parte: volto, barba, occhi, lab¬bra sono irrigati di sangue! Se la tenera Ma¬dre non isviene, è perchè lo svenimento non cade in lei, creatura perfettissima ed imma¬colata; ma quanto e quale dolore!
Non basta: per compiere la beffa si pone in mano al re da burla una canna, che deb¬ba figurare lo scettro! La parodia è comple¬ta, non manca che protestare l'omaggio che si reputa degno di tale re. Ed ecco che dispo¬stisi in fila quei schernitori della regalità di Gesù, gli vengono innanzi a due, a tre, a quattro per volta, e con gesto goffo e beffar¬do, fanno finta di ossequiarlo come re dei Giudei: « Salute al re dei Giudei! » dicono con ischerno diabolico: ed aggiungendo alla beffa il dolore, chi gli sputa in faccia, chi gli toglie la canna di mano, e gli ci batte il capo, chi fa il medesimo che ha in mano! Immagina, se puoi, mento penoso della Vergine Madre: non ti riuscirà, per quanto tragiche situazioni ti possa figurare!
O Vergine addoloratissima, in questo terribile momento vi saranno certo tornate in mente quelle parole dell'Angelo, che voi conservavate nel vostro cuore « Ecco che tu concepirai e partorirai un figlio, e lo chiamerai Gesù: costui sarà grande, e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; e gli darà il Signore Iddio la sede di David suo padre: e regnerà nella casa di Giacobbe, in eterno; e il suo regno non avrà più fine! » Ed a questa parodia di regno si sono ridotte le splendide promesse? E voi, o gran Vergine, che ne pensate! Ah vi conosciamo, o Vergi¬ne magnanima, voi soffrite, quanto nessun cuore umano può mai soffrire; ma la vostra fede è troppo superiore al vostro dolore! No, non vi scandalizzate voi delle umilia¬zioni del Re della vera gloria; vedete le spi¬ne fiorire in corona di gloria; la squallida porpora mutarsi nella veste gloriosa dei San¬ti; la fragile canna che spezza troni e coro¬ne!...
V'intendo, o Maria, voi in quell'angoscio¬so momento offrite a Dio le vostre lacrime in unione degli atroci dolori del vostro Fi¬glio, per il trionfo del regno di lui, la santa Chiesa Cattolica. Come Dio accolse allora le vostre preghiere, così le accolga ora per noi, per darci lume ed animo grande da non iscandalizzarci delle umiliazioni di Gesù, ma mettere ogni nostro studio per esserne partecipi, chè questo è il più sicuro segno di piacere a Dio.
Attenderò con serio studio della cristiana umiltà, persuaso che questa è la via; regia per arrivare alla gloria di Dio.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450
NOVENA AI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO (DAL 17 AL 25 SETTEMBRE)

NOVENA AI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
O gloriosi Santi Medici, Cosma e Damiano, che, fin dai vostri giovani anni accoglieste e coltivaste nel cuore i primi germi della fede cristiana, volgete, pietosi, lo sguardo sopra di noi che invochiamo i vostri nomi e, con piena fiducia, facciamo ricorso al vostro potente patrocinio. Fra le tenebre degli errori, che ci circondano, e le attrattive di un paganesimo rinascente nei costumi e nelle molteplici manifestazioni della vita, otteneteci di mantenerci sempre fedeli agli insegnamenti di Colui, che è la Luce vera, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Presentate a Dio le vostre incessanti preghiere, perché con l'immancabile trionfo del Vangelo, nessuna anima redenta dal sangue prezioso del Figlio suo vada perduta. Gloria al Padre...
O invitti Testimoni di Cristo, che, forti nella fede e sostenuti dalla speranza, diveniste ardenti di santo amore verso Dio e il prossimo, liberate, ve ne preghiamo umilmente, il nostro cuore da ogni basso egoismo. Comunicateti almeno una scintilla di quell'ardentissima carità, che vi rese accetti al Signore e pietosi samarîtani verso i fratelli, specie nell'esercizio disinteressata della vostra arte medica. Rendeteci operatori di bene a vantaggio spirituale e temporale di coloro che ci circondano e fate che la carità, proclamata dal Vangelo, unisca tutto il popolo di Dio negli stessi palpiti di amore e in una sola comunità pacifica per la edificazione del corpo di Cristo. Gloria al Padre...
O eroici Atleti della Fede, che, educati alla scuola nascente del Nazareno, affrontaste con coraggio ogni sorta di martirio e la ferocia dei crudeli proconsoli pagani, suscitate nei nostri cuori un forte zelo per la conquista di tante anime, che vivono lontane dalla casa dei Padre. Non vedete come, anche oggi, la Chiesa ha i suoi implacabili nemici, che la perseguitano nei suoi ministri e nei suoi seguaci e la offendono conculcandone la dottrina e la morale? Ottenete anche a noi la forza di rimanere saldi nella fede, obbedienti alla voce dei Pastori e propagatori del Regno di Dio sulla terra. O amabili Santi, voi che curaste prima le infermità delle anime e poi quelle del corpo;Voi che, a somiglianza di Gesù, guariste gli ammalati, che a Voi facevano ricorso, più con la preghiera che con gli umani rimedi, liberateci da tanti mali morali, che affliggono le nostre anime, e insegnateci il segreto di poter conservare, in tutta la nostra vita, sempre viva e operante la vocazione cristiana, che ricevemmo coi battesimo, onde poter conseguire il premio finale, promesso ai giusti, nella gloria dei cieli.Amen. Gloria al Padre...
Preghiamo: O insigni Medici, Martiri Cosma e Damiano, voi che in vita, esercitando l'arte medica con ammirabile carità e disinteresse, spargeste a piene mani tesori di bontà e di misericordia, ora che siete presso Dio, volgete i vostri sguardi pietosi su di noi. Mirate, o gloriosi Santi, quanti mali spirituali e temporali ci opprimono, e stendeteci benigni la vostra mano soccorritrice. Liberateci dai giusti castighi che ci possono giungere a causa dei nostri peccati. Difendeteci da tanti nemici visibili e invisibili, che insidiano la nostra eterna salvezza. Allontanate da noi tante infermità che amareggiano la vita. Confortateci nelle angustie; confermateci nei santi desideri e mantenete ben radicata e ferma nei nostri cuori la fede vera, l'umiltà, l'intrepida fortezza, la rassegnazione alla divina volontà e la perseveranza nel santo proposito di vivere e morire per Gesù Cristo. Queste grazie, o Santi nostri intercessori, ottenete dal Signore non solo per noi, ma anche per le nostre famiglie, per i nostri amici e per i nemici. Così protetti nell'anima e nel corpo, potremo qui in terra dare gloria a Dio, onore a voi, e venire un giorno lassù nel cielo a godere la visione beatifica di Dio, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
TESTO TRATTO DA : www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/santi_cosma_damiano_loro_fratelli-2473.html
NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE) 5 GIORNO

O Padre Pio da Pietrelcina, che hai nutrito una grandissima devozione per le Anime del Purgatorio per le quali ti sei offerto quale vittima espiatrice, prega il Signore affinché infonda in noi i sentimenti di compassione e di amore che tu avevi per queste anime, di modo che anche noi riusciamo a ridurre i loro tempi di esilio, procurandoci di guadagnare per Esse, con i sacrifici e le preghiere, le Sante Indulgenze loro necessarie.
"O Signore, ti supplico di voler versare sopra di me i castighi che sono preparati ai peccatori e alle anime purganti ; moltiplicali pure sopra di me, purché converti e salvi i peccatori e liberi presto le anime del purgatorio ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm
SETTEMBRE MESE DELL'ADDOLORATA: 18 GIORNO
Dolore di Maria spettatrice della flagellazione di Gesù.
Era la grande Parasceve di Pasqua, l'ora pressappoco seconda, quando Giovanni uscito per prender voce su quanto accadesse al¬l'amato Maestro, tornò e riferì che i Sine¬dristi avevano menato Gesù al loro Conci¬lio nella sala ufficiale presso il tempio, ove interrogatolo ed avutane la stessa confessio¬ne che la sera precedente, avevano segnato la sua condanna a morte. Che già si di¬sponevano a presentar il condannato al Pre¬side Ponzio Pilato, affinchè facesse eseguire la sentenza. Non c'era tempo da perde¬re: era il momento dì appagare le ansiose brame di Maria, che voleva essere spettatri¬ce e partecipe delle pene dell'amatissimo Figlio. Con le tre Marie, la Maddalena, la moglie di Cleofe e la madre dello stesso Giovanni, esce di casa Maria, la Vergine che dalle altre tutte si distingue per più me¬sto atteggiamento di pianto e di dolore. Giungono innanzi grida ostili e gli schiamazzi dei Giudei, sono testimoni del contrasto tra Pilato ed i capi della Sinagoga; con gran pena seguono Gesù sino al palazzo di Erode, ma appena fanno in tempo che lo vedono ricondotto a Pilato. Qui le ansie e gli affanni di Maria diventano più angosciosi, chè deve vedere l'innocentissimo Figlio posposto all'omicida Barabba, gridata a morte dalla plebe sobil¬lata dai suoi capi, e condannato alla flagel¬lazione. Oh quanto le martellava il cuore nel petto alla tenerissima Madre, pur preveden¬do lo strazio che sarebbe stato fatto tra po¬co delle carni delicatissime di Gesù! Alla apprensione succede più triste realtà. Ecco l'Agnellino Gesù afferrato da leopardi, os¬sia soldati e tratto in mezzo al pretorio; con furia lo si spoglia nudo nudo, che ne diventa rosso per vergogna, e si vede ad oc¬chio quanto ne soffra la sua delicatezza. Gli si legano i polsi ad una bassa colonna, sì da costringerlo a rimanere curvo. Ma ecco, di quei soldati chi armarsi di piombate, chi di scudisci, chi di rami di spini, e a due a due dandosi la muta, rovesciare colpi pesanti, senza badare quali parti del delicatis¬simo corpo percuotessero! Ve' come tutta la pelle reca i lividi segnali delle percosse; come qua e là si lacera e versa sangue da mille ferite: in breve diventa tutto una piaga, e non si vede che rossore sanguinolento! Sangue imporpora tutto il corpo di Gesù; sangue gocciola sul pavimento; sangue schiz¬za nella colonna e nelle vesti dei carnefici. Ben si può raffigurare Gesù pesto dai fla¬gelli a un grappolo d'uva matura che stret¬to sotto il torchio sprizza da ogni parte il suo prezioso umore. E tutto questo osserva con i suoi occhi la tenera Madre! Chi può ridire il sentimento doloroso che amareggia il cuore e l'anima di lei?... Oh come quei, colpi si ripercuotono in lei! oh quanto la fanno soffrire.
Maria sola intendeva in quel momento tutta l'opera della divina carità del Figlia suo nell'assoggettarsi all'umiliante tormento, Veramente Gesù ha preso sopra di sè inno¬cente le lividure dovute a noi colpevoli: veramente egli porta i dolori dovuti ai nostri peccati! Egli è percosso per le nostre ini¬quità: pesto per le nostre scelleragini! Intendilo bene, anima mia, per te sanguina Gesù, per te lacrima Maria! Per te che con tante immodestie, vanità, turpitudini provo¬chi continuamente l'ira di Dio: per te, che preferisci i piaceri del corpo alla tua pro¬pria salute! Guarda in Gesù flagellato e san¬guinolente, in Maria moralmente straziata e lacrimante quali funeste conseguenze hanno i peccati di impurità. Vergognati e risolvi di distruggere in fretta.
O Vergine Immacolata, mi sento pieno di confusione riflettendo che tante volte ho ac-cresciuto questo vostro dolore: deh impetra¬temi da Gesù il perdono delle mie impurità, e conducetemi a lavarle nel sangue di Gesù, che proprio per questo fu sparso in tanta copia!
Per amor di Maria Addolorata fuggirò ri¬solutamente le occasioni che potrebbero le cattive abitudini, se in eterno la pena che me durmi a macchiare la purezza del cuore e del corpo.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450
NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE ) 4 GIORNO

4° GIORNO
O Padre Pio da Pietrelcina che hai tanto amato il tuo Angelo Custode il quale ti faceva da guida, da difensore e da messaggero. A te le Figure Angeliche portavano le preghiere dei tuoi figli spirituali. Intercedi presso il Signore affinché anche noi impariamo a servirci del nostro Angelo Custode che per tutta la nostra vita è pronto a suggerirci la via del bene ed a dissuaderci dal compiere il male.
« Invoca il tuo Angelo Custode, che ti illuminerà e ti guiderà. Il Signore te lo ha messo vicino appunto per questo. Perciò’ serviti di lui ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm
NOVENA A SAN GIUSEPPE DA COPERTINO (DAL 9 AL 17 SETTEMBRE) 9 GIORNO

NOVENA A S. GIUSEPPE DA COPERTINO
O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.
INNO:
Mistero inesprimibile d’amore
colui che è unito è libero dal mondo
che in Dio soltanto trova il suo riposo
e fatto luce illumina i fratelli.
Attinge l’acqua e resta un assetato
possiede in abbondanza e sempre cerca
dimora in Dio e vive da straniero
già scorge il sole e chiede di vedere.
La sua sapienza nasce nel silenzio
e intende la Parola in verità
l’orecchio atteso al suono della voce
che parla a chi l’ascolta nella fede.
Il nostro canto sia eucaristia
o Padre santo che hai creato l’uomo
e che nel Figlio l’hai glorificato
perché dal Soffio tuo rinasca al regno.
Orazione:
O Dio, che hai glorificato il tuo servo Giuseppe da Copertino e lo hai posto in mezzo al tuo popolo come patrono e protettore per indicargli la strada che conduca a te, per sua intercessione, esaudisci secondo la tua volontà le preghiere che umilmente ti presentiamo e, nella tua misericordia, concedici di godere in paradiso, insieme ai tuoi santi, la visione beata del tuo volto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
9° - San Giuseppe, cantore della vita, tu hai gridato al mondo che la vita umana è sempre degna di essere vissuta come un dono di inestimabile valore. Guarda, ti preghiamo, ai pericoli che minacciano la vita più indifesa per l’egoismo della nostra società e aiutaci, con la tua intercessione, a estirpare dal nostro mondo la tentazione di manipolare o sopprimere la vita fin dal suo sorgere e a riconoscere che solo Dio è l’autore della vita e che noi dobbiamo accostarci con infinito rispetto al mistero a volte incomprensibile racchiuso nell’esistenza di ogni creatura.
Padre nostro, 3 Ave Maria.
San Giuseppe amico dei piccoli, prega per noi
San Giuseppe, nostro fratello e intercessore, ti preghiamo di presentare al Signore Dio Onnipotente i desideri del nostro cuore, affinché, conformemente alla volontà di Dio, possiamo ottenere le grazie di cui abbiamo bisogno.Interceda per noi anche la dolcissima Madre di Dio e Madre nostra, alla quale, uniti a te, rivolgiamo la nostra supplica:
Salve Regina ...
A cura della Redazione di
“Donare Pace e Bene”
P.zza Gallo, 10
Osimo (AN)
Tel 071.71.67.26
FOTO TRATTA DA: http://www.sangiuseppeosimo.it/
MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 17 GIORNO
Pietro pentito ricorre a Maria.
La triste notte era all'ultima veglia, già l'alba imbiancava il balzo d'oriente, foriera del gran giorno della umana Redenzione. Nella casa di Maria madre di Mar¬co, si vegliava ancora in pianti e lamenti, e tutti si stringevano attorno alla Madre di Gesù, per consolarla del loro meglio. Quand'ecco entrare frettoloso e sconvolto Simon Pietro singhiozzante e stemperato in lacri¬me: avrebbe voluto nascondere il suo vol¬to, tanta vergogna provava; ma il bisogno più grande era quello di cercare una perso¬na, che sola poteva palesargli tutto il si¬gnificato di quello sguardo di Gesù, che era sempre il suo maggior rimprovero, e nel tempo stesso la sua più consolante speran¬za. Scorge la Persona cercata che sembra l'immagine del dolore impietrito, ma quan¬ta bontà spirano quegli occhi lacrimosi, quanta fiducia gli dànno! Si appressa alla Vergine Madre e cadutogli ginocchioni in¬nanzi, col gesto e con lo sguardo la supplica di perdono per parte sua, e che voglia assi¬curarlo che anche Gesù lo ha perdonato. Quello sguardo, quello sguardo lo ferisce e conforta ancora, e gli fa versare dagli occhi un profluvio di lacrime! Conversu Do¬minus respexit Petrum... Et egressus forar Petrus f levit amare! Riesce a mala pena a far la sua confessione spezzata dai singhioz¬zi e dai sospiri che gli soffocano il cuore.
« Ah, cara Madre del mio Signore, il vile, l'ingrato, il cattivo che fui! Per difenderlo menai colpi all'impazzata, recisi anche un orecchio: mi pareva così di dimostrargli a prova come non mi fossi scandalizzato di lui!... Ma lo spavento di quest'orribile not¬te mi vinse, presi a fuggire, ma mi vergo¬gnai della mia viltà... tornai indietro, lo seguii da lungi; mi riuscì con l'interven¬to di Giovanni ad entrare fin dentro all'a¬trio del palazzo; ma, oh vigliacco! pro-prio sulla porta ebbi paura della portinaia e le risposi che non ero discepolo di Gesù! Non compresi il male che avevo fatto: mi parve una misura di prudenza; e non ebbi alcuno scrupolo di mescolarmi con la ciur¬maglia dei servi e dei ministri che stavano sogghignando a scaldarsi ad un fuoco che avevano acceso in mezzo all'atrio. Quan¬ti ne vomitavano d'improperi contro Gesù quelle bocche di dannati! Avrei voluto na¬scondermi sotterra per non essere conosciuto come suo discepolo! Disgrazia volle che lo fossi, e mi furono rivolti sarcasmi e ma¬ligne insinuazioni! Persi il lume degli oc¬chi, non ascoltai più che la paura, e giù a spergiurare, negare, che non l'avevo mai conosciuto.
levarmi di là, ma andavo come un mentecatto: sulla porta dell'atrio altre domande, altri sogghigni al mio indi¬rizzo, ed altra mia viltà... Ma sento cantare il gallo, ricordo le parole di Gesù, ed ecco che proprio allora i miei sguardi si incon¬trano cori quelli di Gesù, che mi guarda in modo che non dimenticherò mai più».
Maria mescolando le sue lacrime quelle di Pietro, lo solleva da terra, e fortandolo gli dice: Confida, figlio carissi¬mo, che anche per te soffre il Figlio di Dio vivo; la tua dolorosa penitenza è segno che i suoi patimenti non sono inutili, ma frut¬tuosissimi per te. quello sguardo che an¬cora ti penetra il cuore è pegno di perdono generoso, di rinnovata amicizia. Non sente Maria nè avversione nè sdegno per Pietro, che ha vilmente rinnegato il suo Figlio; ma compassione, ma amore materno più vivo che mai, perchè lo vede sinceramente pian¬gere il suo fallo. Anche per Maria Addolo¬rata è un conforto, ed un incoraggiamento a soffrire con Gesù ogni peccatore che since¬ramente si penta di aver offeso Dio, e gli chieda perdono. Quelli che affliggono il suo cuore materno sono quei pretesi giusti a modo loro, che commettono contro Gesù la più orrenda ingiustizia, e si persuadono di aver. ragione!
O Maria, Madre di misericordia, implo¬rate per me peccatore la misericordia del vostro divin Figlio, che mi guardi, benigna¬mente e converta.
È di Dio tutto quello che c'è in me di be¬ne di qualunque ordine: di mio non ho che il nulla ed il peccato: mi riterrò dunque il più grande peccatore.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
IMMAGINE TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450
MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 16 GIORNO
. Maria ascolta l'Apostolo Giovanni.
Già trascorsa la metà di quella notte an¬gosciosa, che alla dolente Madre dovette sem-brare
eterna, ecco entrare in casa commosso e trepidante il figlio di Maria Salome, Gio-vanni, che con grande vivezza e commozione racconta a quelle pie donne quel che ha ve¬duto e udito riguardo a Gesù.
Giovanni non era fuggita al momento della cattura, ma insieme a Pietro aveva seguito le orme della banda che si menava via stra¬ziandolo l'Agnello divino. Era entrato nel palazzo de' principi dei sacerdoti, aveva fat¬to introdurre anche Pietro, e poi seguito più da presso che poteva l'amato Maestro. Diceva dell'interrogatorio fattogli da Anna, dello schiaffo datogli dal servo villano: parlava dei falsi testimoni addotti contro Gesù; della so¬lenne confessione da lui fatta della sua divi¬nità; degli urli, schiamazzi, proteste del Si¬nedrio a quell'affermazione; della condanna a morte pronunziata per acclamazione con¬tro il Cristo, il Figlio di Dio vivo! Qui co¬prendo con uno scoppio di pianto una pie¬tosa reticenza, prosegue a descrivere più con cenni e sospiri che parole l'indegno scempio usato dal servitore nel palazzo, e anche dai gravi dottori in legge verso la di¬vina persona di Gesù. Pugni, schiaffi, sputi in faccia, parole villane, provocazioni in¬degne, cose inenarrabili adoperate contro di lui: e del suo patire si era appena al princi¬pio! Quanto soffrirà a quest'ora il caro Mae¬stro!
Se Giovanni era commosso e piangente nel fare quel racconto, immagini chi può l'an-goscia che causava nel tenerissimo cuore del¬la Vergine! Le lacrime eran quasi un sollie¬vo, quando non ne disseccava la fonte la troppo veemenza dell'ambascia, da restarne quasi impietrita. Oh come vedeva vive e palpitanti quelle scene indegne con i suoi oc¬chi di madre! Quanto soffriva nel sapere de¬turpato di sputi, percosso di schiaffi quel bellissimo volto divino, che ella aveva sem¬pre baciato più con religiosa riverenza, che con affetto materno! Nella veemenza del do¬lore la si vedeva con la pezzuola in mano fa¬re il gesto di asciugare quel volto imbrattato come se lo avesse li presente! Povera Ma¬dre, quanti motivi di afflizione trovava in qualunque circostanza ponesse attenzione!
E gli amici di Gesù dove sono? I più fug¬giti per paura di compromettersi, gli altri impotenti a porgergli aiuto: ricordava la de¬solata Madre quel detto: « Elongasti a me amicos, et proximos meos a miseriia ». Tu, o Signore, disponi che si allontanino da me amici e conoscenti nell'ora del maggiore bisogno!
E la perfida, voluta, meditata ingiustizia dei maggiorenti del suo popolo contro l'in-nocente Figlio di Dio, quanto contristava l'animo della Vergine Madre. I testimoni addotti, neppur pagati e sobillati, riescono a produrre un reato qualunque contro l'In-nocente: eppure no, lo si deve proclamare reo! Non ha colpe? Gli s'imputi a colpa la verità confessata!... La confessione della ve¬rità sia dichiarata bestemmía!...
Un'altra madre qualsiasi, anche se del resto virtuosa, nella situazione di Maria a¬vrebbe dato in ismanìe, ìmprecato contro l’ingiustizia degli uomini, espresso lamenti, se non bestemmie contro Dio e la sua Prov¬videnza che simili cose permetteva!
Maria no, non impreca, ma prega per gli ingiusti principi, per i deboli amici del Fi¬glio; non si lamenta con Dio, ma adora ri¬verente le sue disposizioni, offrendosi pron¬tissima a soffrire anche di più per essere più simile al Figlio di Dio, e cooperare al¬la salute degli uomini!
Quanta confusione per te, anima mia, che quando è tempo di provare a Gesù il tuo sincero attaccamento, ti spaventi delle pro¬ve, rifiuti di soffrire, e Dio non voglia che in questi momenti tu preferisca di accomu¬narti coi nemici di Gesù, invece dichiararti per lui a viso aperto!.. Vergine Santissima, infondetemi del vostro coraggio!
Calpesterò generosamente ogni rispetto umano, quando si tratti dell'onore di Gesù Cristo, e della salvazione dell'anima mia.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
IMMAGINE TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450
NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 AGOSTO) 3 GIORNO

3° GIORNO
O Padre Pio da Pietrelcina, che hai tanto amato la Mamma Celeste da riceverne quotidiane grazie e consolazioni, intercedi per noi presso la Vergine Santa deponendo nelle Sue mani i nostri peccati e le nostre fredde preghiere, affinché cosi’ come a Cana di Galilea, il Figlio dica di si alla Madre ed il nostro nome possa essere scritto nel Libro della Vita.
« Maria sia la stella, che vi rischiari il sentiero, vi mostri la via sicura per andare al Celeste Padre ; Essa sia quale àncora, a cui dovete sempre più strettamente unirvi nel tempo della prova ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm
NOVENA A SAN GIUSEPPE DA COPERTINO (DAL 9 AL 17 AGOSTO) 8 GIORNO

NOVENA A S. GIUSEPPE DA COPERTINO
O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.
INNO:
Mistero inesprimibile d’amore
colui che è unito è libero dal mondo
che in Dio soltanto trova il suo riposo
e fatto luce illumina i fratelli.
Attinge l’acqua e resta un assetato
possiede in abbondanza e sempre cerca
dimora in Dio e vive da straniero
già scorge il sole e chiede di vedere.
La sua sapienza nasce nel silenzio
e intende la Parola in verità
l’orecchio atteso al suono della voce
che parla a chi l’ascolta nella fede.
Il nostro canto sia eucaristia
o Padre santo che hai creato l’uomo
e che nel Figlio l’hai glorificato
perché dal Soffio tuo rinasca al regno.
Orazione:
O Dio, che hai glorificato il tuo servo Giuseppe da Copertino e lo hai posto in mezzo al tuo popolo come patrono e protettore per indicargli la strada che conduca a te, per sua intercessione, esaudisci secondo la tua volontà le preghiere che umilmente ti presentiamo e, nella tua misericordia, concedici di godere in paradiso, insieme ai tuoi santi, la visione beata del tuo volto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
8° - San Giuseppe, pellegrino dell’amore di Dio, che alla sequela del Signore Gesù non avevi un posto dove posare il capo e hai sperimentato l’esilio dalla patria e l’incertezza della vita, ti preghiamo di intercedere per tutti coloro che sono costretti dalla fame, dalla guerra e dall’ingiustizia a lasciare la propria terra e i propri affetti, affrontando la precarietà e l’umiliazione della loro condizione di stranieri, perché trovino nella nostra accoglienza e solidarietà operosa un segno dell’amore del nostro Dio, che si prende cura con predilezione dei poveri e degli indifesi.
Padre nostro, 3 Ave Maria.
San Giuseppe cercatore della vera Patria, prega per noi.
A cura della Redazione di
“Donare Pace e Bene”
P.zza Gallo, 10
Osimo (AN)
Tel 071.71.67.26
FOTO TRATTA DA: http://www.sangiuseppeosimo.it/
SETTEMBRE MESE DELL'ADDOLORATA: 15 GIORNO

La notte angosciosa.
Mentre Maria ed alcune sue compagne si intrattenevano con la famiglia loro ospite nel piano inferiore del Cenacolo, tutti più o meno assorti nel pensiero di ciò che avveniva nel piano superiore, ed in ascolto di ciò che poteva udirsi, dei sublimi discorsi che vi teneva Gesù, ecco un rumore di mo¬bili smossi, si sentono, i passi dei convitati che si muovono levatisi da mensa: dopo po¬co eccoli a fila scendere cautamente per la scala esterna ed allontanarsi. Il giovinetto figlio dei proprietari, non sì può più frena¬re, invano i genitori tentano di rattenerlo, che egli si disvincola e fugge per unirsi alla comitiva di Gesù.
La raggiunge, che già sta per uscire di città verso la villa sua, il Getsemani, vi en¬tra con Gesù e con gli Apostoli, è gode di udire le parole del Maestro, e spiare gli atti di tutti. Quando si crede più sicuro, ecco una turba tumultuante con falci, bastoni e spade, sicchè deve correre a nascondersi. La curiosità prevale per un momento alla pau¬ra, vuol vedere, vuol udire quel che accade e si dice. Ma ecco ché alcuni sgherri gli si avvicinano, lo prendono per il baravano che si era gettato sopra la tunica, sicchè non gli rimane che fuggire lasciando il a¬rcano nelle mani di quelli che volevano prenderlo. Così in camicia corre a casa che gli si vedeva lo spavento in volto. I ge-nitori cercano di consolarlo e di farlo ria¬vere, ma la Vergine che era con loro, dopo aver consolato ed accarezzato il giovinetto Marco, vuol sentire da lui tutto ciò che ha udito e veduto riguardante il suo Gesù. Il giovinetto con profonda commozione dovette raccontare a Maria tutto ciò che più tardi scriverà nel suo Vangelo, che in questo tratto ha una visibile impronta per¬sonale.
« Arrivano all'orto del Getsemani, e dice ai suoi discepoli, statevi qui finchè io fac¬cia la mia preghiera. E prende seco Pietro, Giacomo e Giovanni, e cominciò a mostrare paura e tedio, e disse loro: È triste l'anima mia fino a sentirsi morire: aspettate qui, e vegliate. Ed inoltratosi un poco, si prostra¬va a terra, e pregava, che se fosse possibile passasse da lui quell'ora, e diceva: Abba, Padre, tutto tu puoi, allontana da me que¬sto calice; ma non ciò ch'io voglio, bensì quello che vuoi tu! E viene, e li trova ad-dormentati: e dice a Pietro: Simone, dor¬mi? Non avesti forza per un'ora di vegliare! Vegliate e pregate, per non cedere alla ten¬tazione ». Segue il racconto di un'altra preghiera, un altro ritorno ai discepoli dor¬miglioni, poi quasi interrompendosi, passa a quel che più gli era restato impresso. Giuda, la turba, le cautele del traditore; il bacio del tradimento, lo zelo intempestivo di Pie¬tro, le proteste della Vittima, la fuga dei di-scepoli, l'arresto di Gesù, il tentativo di cat¬turare anche lui.
Considera quale impressione dovette fare nel cuore della Madre amantissima questo tragico racconto. Dire che piangeva sospi¬rando e mostrava di soffrire terribilmente è poco. Bisognerebbe intendere l'orrore che provava del perfido tradimento, la compas-sione per i discepoli che avevano trascurato di pregare, le agonie del Figlio suo che si ripercuotevano con altrettanto dolore nel cuore della Madre.
Così mentre Gesù pregava intensamente, combatteva per rivendicarci alla libertà dei figli di Dio, e nell'angoscia sudava vivo san¬gue; anche Maria soffrendo indicibile cor-doglio passava quella notte angosciosa in fer¬vida preghiera, unita con l'affetto a Gesù agonizzante.
Impara dalla Verigne Addolorata a stare sempre unito a Gesù penante, vegliare con lui in continua preghiera, soffrire tutto ciò che sarà necessario per salvare l'anima tua. Non ti fidare della prontezza momentanea del tuo spirito; che troppo facilmente cede alle pretese della carne ribelle. Armato di pazienza corri al combattimento che ti si pa-ra innanzi, non torcendo mai lo sguardo dal¬l'Autore della nostra fede Gesù». Ricor¬ri all'intercessione della Regina dei Martiri!
Nei momenti più tristi e contrariati della vita insisterò con più fervore nella preghie-ra,per avere forza da resistere alla tenta¬zione.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: wikipedia
BEATA VERGINE ADDOLORATA 15 SETTEMBRE

Stabat Mater dolorósa
iuxta crucem lacrimósa,
dum pendébat Fílius.
Cuius ánimam geméntem,
contristátam et doléntem
pertransívit gládius.
O quam tristis et afflícta
fuit illa benedícta
Mater Unigéniti !
Quae moerébat et dolébat,
pia mater, cum vidébat
nati poenas íncliti.
Quis est homo, qui non fleret,
Christi Matrem si vidéret
in tanto supplício?
Quis non posset contristári,
piam Matrem contemplári
doléntem cum Filio ?
Pro peccátis suae gentis
vidit Jesum in torméntis
et flagéllis subditum.
Vidit suum dulcem natum
moriéntem desolátum,
dum emísit spíritum.
Eia, mater, fons amóris,
me sentíre vim dolóris
fac, ut tecum lúgeam.
Fac, ut árdeat cor meum
in amándo Christum Deum,
ut sibi compláceam.
Sancta Mater, istud agas,
crucifíxi fige plagas
cordi meo válide.
Tui Nati vulneráti,
tam dignáti pro me pati,
poenas mecum dívide.
Fac me vere tecum flere,
Crucifíxo condolére
donec ego víxero.
Iuxta crucem tecum stare,
te libenter sociáre
in planctu desídero.
Virgo vírginum praeclára,
mihi iam non sis amára,
fac me tecum plángere.
Fac, ut portem Christi mortem,
passiónis fac me sortem
et plagas recólere.
Fac me plagis vulnerári,
cruce hac inebriári
et cruóre Fílii.
Flammis urar ne succénsus,
per te, Virgo, sim defénsus
in die iudícii.
Fac me cruce custodíri
morte Christi praemuníri,
confovéri grátia.
Quando corpus moriétur,
fac, ut ánimae donétur
paradísi glória. Amen.
La Madre addolorata stava
in lacrime presso la Croce
su cui pendeva il Figlio.
E il suo animo gemente,
contristato e dolente
una spada trafiggeva.
Oh, quanto triste e afflitta
fu la benedetta
Madre dell'Unigenito!
Come si rattristava e si doleva
la pia Madre
vedendo le pene dell'inclito Figlio!
Chi non piangerebbe
al vedere la Madre di Cristo
in tanto supplizio?
Chi non si rattristerebbe
al contemplare la pia Madre
dolente accanto al Figlio ?
A causa dei peccati del suo popolo
Ella vide Gesù nei tormenti,
sottoposto ai flagelli.
Vide il suo dolce Figlio
che moriva, abbandonato da tutti,
mentre esalava lo spirito.
Oh, Madre, fonte d'amore,
fammi provare lo stesso dolore
perché possa piangere con te.
Fa' che il mio cuore arda
nell'amare Cristo Dio
per fare cosa a lui gradita.
Santa Madre, fai questo:
imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso
fortemente nel mio cuore.
Del tuo figlio ferito
che si è degnato di patire per me,
dividi con me le pene.
Fammi piangere intensamente con te,
condividendo il dolore del Crocifisso,
finché io vivrò.
Accanto alla Croce desidero stare con te,
in tua compagnia,
nel compianto.
O Vergine gloriosa fra le vergini
non essere aspra con me,
fammi piangere con te.
Fa' che io porti la morte di Cristo,
avere parte alla sua passione
e ricordarmi delle sue piaghe.
Fa' che sia ferito delle sue ferite,
che mi inebri con la Croce
e del sangue del tuo Figlio.
Che io non sia bruciato dalle fiamme,
che io sia, o Vergine, da te difeso
nel giorno del giudizio.
Fa' che io sia protetto dalla Croce,
che io sia fortificato dalla morte di Cristo,
consolato dalla grazia.
E quando il mio corpo morirà
fa' che all'anima sia data
la gloria del Paradiso. Amen.
Lo Stabat Mater (dal latino per Stava la madre) è una preghiera - più precisamente una sequenza - cattolica del XIII secolo attribuito a Jacopone da Todi (sec. XIII; ma la questione è controversa).
La prima parte della preghiera, che inizia con le parole Stabat Mater dolorosa ("La Madre addolorata stava") è una meditazione sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La seconda parte della preghiera, che inizia con le parole Eia, mater, fons amóris ("Oh, Madre, fonte d'amore") è una invocazione in cui l'orante chiede a Maria di farlo partecipe del dolore provato da Maria stessa e da Gesù durante la crocifissione e la Passione.
È importante notare che, anche se il testo è in latino, la struttura ritmica è quella del latino medievale e che poi sarà anche dell'italiano: non si hanno sillabe lunghe e brevi, ma toniche e atone, in una serie di ottonari, rimati AABCCB (ma la B è un senario sdrucciolo), con alcune rime interne.
È recitata in maniera facoltativa durante la messa dell'Addolorata (15 settembre) e le sue parti formano gli inni latini della stessa festa. Prima della Riforma liturgica era utilizzata nell'ufficio del venerdì della settimana di passione (Madonna dei sette dolori - venerdì precedente la Domenica delle Palme). Ma popolarissima era soprattutto perché accompagnava il rito della Via Crucis e la processione del Venerdì Santo. Un canto amatissimo dai fedeli, non meno che da intere generazioni di musicisti colti (si pensi solo a Scarlatti, Vivaldi, Pergolesi, Rossini).
TESTO E IMMAGINE TRATTI DA: wikipedia
NOVENA A SAN GIUSEPPE DA COPERTINO (DAL 9 AL 17 SETTEMBRE) 7 GIORNO

NOVENA A S. GIUSEPPE DA COPERTINO
O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.
INNO:
Mistero inesprimibile d’amore
colui che è unito è libero dal mondo
che in Dio soltanto trova il suo riposo
e fatto luce illumina i fratelli.
Attinge l’acqua e resta un assetato
possiede in abbondanza e sempre cerca
dimora in Dio e vive da straniero
già scorge il sole e chiede di vedere.
La sua sapienza nasce nel silenzio
e intende la Parola in verità
l’orecchio atteso al suono della voce
che parla a chi l’ascolta nella fede.
Il nostro canto sia eucaristia
o Padre santo che hai creato l’uomo
e che nel Figlio l’hai glorificato
perché dal Soffio tuo rinasca al regno.
Orazione:
O Dio, che hai glorificato il tuo servo Giuseppe da Copertino e lo hai posto in mezzo al tuo popolo come patrono e protettore per indicargli la strada che conduca a te, per sua intercessione, esaudisci secondo la tua volontà le preghiere che umilmente ti presentiamo e, nella tua misericordia, concedici di godere in paradiso, insieme ai tuoi santi, la visione beata del tuo volto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
7° - San Giuseppe, figlio obbediente della Chiesa, tu hai saputo vedere oltre l’apparenza la presenza del Signore nei tuoi superiori e nei pastori del popolo di Dio e hai seguito docilmente i loro comandi memore della parola del Signore che ha detto: “chi ascolta voi ascolta me”.
Intercedi per il Papa... , i Vescovi, e tutti i sacerdoti perché nel continuo ascolto della volontà di Dio siano sempre fedeli e vigilanti nel loro ministero e ci aiutino a crescere nella comunione con Dio e con la sua Chiesa mediante il Vangelo e l’Eucaristia. Fatti vicino a quanti sono stanchi o vacillanti, perché nella forza dello Spirito trovino nuova fiducia e slancio e non si scoraggino di fronte alla fatica, all’insuccesso e all’ingratitudine e ottieni che la nostra vicinanza e testimonianza sia loro di sostegno e incoraggiamento.
Padre nostro,3 Ave Maria.
San Giuseppe figlio perfetto nell’obbedienza, prega per noi.
A cura della Redazione di
“Donare Pace e Bene”
P.zza Gallo, 10
Osimo (AN)
Tel 071.71.67.26
FOTO TRATTA DA: http://www.sangiuseppeosimo.it/
NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE ) 2 GIORNO

2° GIORNO
O Padre Pio da Pietrelcina, che al fianco di Nostro Signore Gesù Cristo, hai saputo resistere alle tentazioni del maligno. Tu che hai subito le percosse e le vessazioni dei demoni dell’inferno che volevano indurti ad abbandonare la tua strada di santità, intercedi presso l’Altissimo affinché anche noi con il tuo aiuto e con quello di tutto il Paradiso, troviamo la forza per rinunciare al peccato e conservare la fede sino al giorno della nostra morte.
« Fatti animo e non temere le fosche ire di Lucifero. Rammentati per sempre di questo : che è buon segno allorché il nemico strepita e ruggisce all’intorno della tua volontà, poiché questo dimostra che egli non è al di dentro ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/galleria.htm
NOVENA A SAN PIO DA PIETRELCINA (DAL 14 AL 22 SETTEMBRE) 1 GIORNO

1° GIORNO
O Padre Pio da Pietrelcina, che hai portato sul tuo corpo i segni della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Tu che hai portato la Croce per tutti noi, sopportando le sofferenze fisiche e morali che ti flagellavano anima e corpo in un martirio continuo, intercedi presso Dio affinché ognuno di noi sappia accettare le piccole e le grandi Croci della vita, trasformando ogni singola sofferenza in un sicuro vincolo che ci lega alla Vita Eterna.
« Conviene addomesticarsi coi patimenti, che piacerà a Gesù mandarvi . Gesù che non può soffrire di tenervi in afflizione, verrà a sollecitarvi ed a confortarvi con l’infondere al vostro spirito nuovo coraggio ». Padre Pio
Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, "chiedete ed otterrete", "cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
testo tratto da: www.preghiereagesuemaria.com
foto tratta da: facebook
NOVENA A SAN GIUSEPPE DA COPERTINO (DAL 9 AL 17 SETTEMBRE) 6 GIORNO

NOVENA A S. GIUSEPPE DA COPERTINO
O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.
INNO:
Mistero inesprimibile d’amore
colui che è unito è libero dal mondo
che in Dio soltanto trova il suo riposo
e fatto luce illumina i fratelli.
Attinge l’acqua e resta un assetato
possiede in abbondanza e sempre cerca
dimora in Dio e vive da straniero
già scorge il sole e chiede di vedere.
La sua sapienza nasce nel silenzio
e intende la Parola in verità
l’orecchio atteso al suono della voce
che parla a chi l’ascolta nella fede.
Il nostro canto sia eucaristia
o Padre santo che hai creato l’uomo
e che nel Figlio l’hai glorificato
perché dal Soffio tuo rinasca al regno.
Orazione:
O Dio, che hai glorificato il tuo servo Giuseppe da Copertino e lo hai posto in mezzo al tuo popolo come patrono e protettore per indicargli la strada che conduca a te, per sua intercessione, esaudisci secondo la tua volontà le preghiere che umilmente ti presentiamo e, nella tua misericordia, concedici di godere in paradiso, insieme ai tuoi santi, la visione beata del tuo volto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
6° - San Giuseppe, uomo consacrato a Dio, tu hai fatto della tua vita un unico e ardente desiderio: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Intercedi per tutti i consacrati, perché con cuore indiviso vivano nella gioia la loro appartenenza totale a Dio e, dimentichi di se stessi, siano testimoni autentici della presenza del Signore risorto in mezzo a noi, strumenti infaticabili del suo amore misericordioso e profezia dei tempi futuri.
Padre nostro, 3 Ave Maria.
San Giuseppe uomo puro di cuore, prega per noi.
A cura della Redazione di
“Donare Pace e Bene”
P.zza Gallo, 10
Osimo (AN)
Tel 071.71.67.26
FOTO TRATTA DA: http://www.sangiuseppeosimo.it/
MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 14 GIORNO

L’ultima cena
Il Mercoledì Gesù si trattenne a Betania lasciando che la malignità e l'odio dei suoi nemici si riscaldassero e bollissero soffiati dalla rabbia infernale. Giuda prende gli ul-timi accordi pel tradimento, mentre gli al¬tri Apostoli con incertezza e trepidazione aspettano gli ordini del Maestro, per cono¬scere come e dove si sarebbe celebrata la Pa-squa. « Sapete, dice il Maestro, che fra due giorni si farà la Pasqua, ed il Figlio del-l'uomo sarà preso per esser crucifisso?. Venne la mattina del Giovedì, ed i disce¬poli ancora incerti gli domandano: Dove vuoi tu che ti apparecchiamo per mangiare la Pasqua?». Gesù presi in disparte Pietro e Giovanni, li manda a Gerusalemme aven¬do dato loro il segno per trovare il Cena¬colo preparato. Pietro e Giovanni adempi¬scono puntualmente gli ordini di Gesù, ed all'ora stabilita Gesù è a tavola in Gerusa¬lemme, in questo Cenacolo con í suoi do¬dici discepoli
Pertanto dalla sera del Martedì, a quella del Giovedì, Maria ebbe agio di rimanere accanto al suo Gesù nella fida Betania: non era ignara la Vergine della tempesta che fuori imperversava: quello che lo sguardo ed il cuore materno non le lasciavano in-dovinare, le doveva esser riferito da Gesù stesso, col quale in quei giorni d'inazione aveva lunghi colloqui. Consideriamo quali sentimenti dovessero tenere in pena ed or-gasmo quel cuore di madre in quelle lun¬ghe ore tristissime. Il tradimento di Giuda, la vendita del Figlio di Dio per vile dana¬ro, il proposito satanico di mettere a mor¬te L’autore della vita, l'accanimento della persecuzione contro l'innocente... Oh quan¬te frecce da far sanguinare il cuore della santissima Vergine! Misurane, anima, mia, l'acerbità.
S. Bonaventura pensa che Maria si recas¬se a Gerusalemme per fare anche lei la Pa-squa con Gesù, e questo parere del Santo è più che verisimile, nè si potrebbe dissen-tire da lui..Accompagniamo dunque la Ver¬gine che con alcune sue compagne venute di Galilea, in separata comitiva se ne viene in città, ed è ricevuta dal padrone e dalla pa-drona del Cenacolo in casa loro.. Mentre Gesù nel piano superiore, detto propria-mente il Cenacolo, sta celebrando l'antica e la nuova Pasqua, Maria sta con le persone di casa nel piano inferiore, che era l'abita¬zione dei proprietari. Dov'era il cuore della divina Madre? Certo lassù col Figlio suo e con i discepoli, tutta assorta nella contem-plazione dei grandi misteri che vi si cele¬bravano. Ad un certo momento impallidi¬sce, trema, prorompe in pianto! Che cos'è? Si sentono i passi precipitosi e pesanti di uno dei dodici che scende per la scala esterna in fuga dispettosa! Maria indovina. È proprio lui, il traditore, che va a consumare il ne¬fando delitto! Un fremito del cuore mater¬no, uno sguardo al cielo, dissero a chi li osservò, quanto soffrisse quell'anima imma¬colata!
E siamo pure del parere del Serafico Dot¬tore, che Gesù mandasse alla Madre sua da qualcuno degli Apostoli, testè consacrati sacerdoti, la SS.ma Eucaristia! Con quanto amore, con quanta purezza Maria la ricevet¬te! Ecco la comunione più degna, dopo quella di Gesù!...
Considera, anima mia, con quali sentimen¬ti l'Immacolata Vergine Madre di Dio, acco-glie in questa circostanza il Figliolo suo, che ora viene nel suo cuore come santifica¬tore e vittima già qui stesso sacrificata per recarle accrescimento di santità, conforto op-portuno, pegno di eterna gloria... Quanta piiezza, quanta devozione al sacrificio, quanto amore accolgono il Figlio Dio nel cuore di tanta Madre... Oh se tu fossi capace di avere un poco del sentimento di Maria, quando ti accosti alla santa Comunione!... Invece, che succede? Chi sa quanto dispiacere cagioni tu a Maria, quando ricevi il suo Figliolo con la tua freddezza abituale...
O Vergine Madre di Gesù sacramentato, impetratemi voi le disposizioni migliori per fare con frutto la santa Comunione. Propongo di non risparmiare diligenza al¬cuna per fare la santa comunione con le migliori disposizioni, per dar gusto a Ma¬ria, e riparare le offese orribili che si fanno a Gesù amore sacramentato.
SACRO SETTENARIO
A MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA
GIORNO VII
Dolori di Maria nella sepoltura di Gesù.
Contempliamo, anime buone, le atrocissi¬me pene della Divina Desolata, allorquando dovette dare sepoltura al suo Unigenito.
In questo mistero l'umiliazione dell'Uomo-¬Dio, riposto nel sepolcro, come tutti i mortali, raggiunse tali altezze di dolore, che solo Maria potè sostenerle. Se una madre ha per¬duto l'unico suo figlio, lo ha visto cadavere e poi sepolto in una fredda tomba, per questa genitrice sono finite tutte le gioie. Il sole sem¬bra negare a lei la sua luce, mentre ella resta avvolta in una perenne amarezza. Tale fu la pena della Vergine, dopo di aver sacrificato all'Altissimo il Suo Unigenito, come fece Abramo col suo piccolo Isacco.
Finalmente i Discepoli Le tolgono dal seno il suo Gesù morto, lo imbalsamano, lo avvol¬gono in un candido lenzuolo; indi lo portano al sepolcro. Segue anche Maria, sostenuta dalle pie donne! Giunti colà lo adagiano sulla pietra. La Vergine Madre lo bacia con tenerez¬za infinta per l'ultima volta; lo benedice col cuore straziato e gli dona l'estremo addio.
Indi lo chiudono nel sepolcro. Oh Dio! quale fremito pietoso pervade la Divina desolata, priva del suo Gesù.
O Gesù caro, Ella esclama, sei veramente sposo di sangue e di dolore; l'amore Ti ha ucciso. O dolce vittima d'amore e di dolore, rendi me pure un'ostia sacrificata per Te, immolata al Tuo solo dovere divino e fa che io resti sepolta con Te. Ma quale non fu la desolazione della Madonna nel discendere il Calvario dopo quell'estremo dolore della sepoltura di Gesù.
Maria, appoggiata al pio Giovanni, in com¬pagnia delle divoti donne e di tutti gli Angeli del Calvario fa ritorno alla sua casetta.
Anime care, quest'ultima e straziante pena della Madonna non parti mai dalla nostra mente e resti per sempre dentro il nostro cuore il gemito della nostra Madre, affinchè ci sia di perfetta propiziazione e benedizione. Tutte le sere, dopo l'Angelus, accompagnia¬mo la Desolata, che discende dal Calvario mesta ed oppressa e recitiamo con amore il S. Rosario, e, nel contemplare i misteri del suo dolore, contempliamola di cuore.
AFFETTI
O tenera Madre mia, allorquando Ti penso nel doloroso ritorno del Calvario, afflitta e desolata, Tu ci apparisci assai bella. E allor che l'orizzonte s'indora al declinare del sole, che proietta i suoi vividi raggi di luce e di calore, mentre la dolce compagna inneggia a Te col divoto squillo e invita i Tuoi figli a ripeterti il caro saluto dell'Angelus, il tuo sor¬riso amabile, che ci rifulse del vivere al matti¬no, ci sorridi ancora, o Vergine pietosa, allor che la sera, anche per noi sarà vicina.
"A Te le prime suppliche Rivolgemmo un giorno, bamboli innocenti; A te si volga l'ultimo Sospiro e bacio del nostro cuor morente!
Vorremmo vederti a l'ultima agonia... Vorremmo morir, dicendo: “Ave Maria”. In mano il Tuo Rosario, Chinato il capo sul materno cuore, Al petto la medaglia, Lo spirto voli al regno de l'amore! Adorni la mia coltrice, Siccome gemma, il santo scapolare, E le mie ossa posino Vegliate a l'ombra del Tuo bianco altare! Vieni, o Madre, a l'ultima agonia Fammi morir, dicendo: “Ave Maria”. Nel chiostro santo, raccolte nel Tempio, Davanti alla Tua Immagine in cui Ti vediamo Stringere fortemente al seno Il morto e pallido Tuo Figlio Divino.
Oh! in quei momenti di Cielo, passati vicina a Te, quante lagrime verso, o Madre mia. Ripenso agli ultimi istanti della mia vita e Ti invito, o dolce Madre, a prestarmi nell'ora di mia morte la Tua materna assistenza, come facesti con Gesù sul Calvario, mentre con forti accenti, elevando il mio spirito in alto, Ti prego con gli Angeli, o Vergine pietosa: Salve Regina, Mater misericordiae, vita dulcedo et spes nostra salve!
O Tu, che sei l'Avvocata nostra, intercedi per noi, Tuoi figli, salvaci tutti, volgi pietosa i Tuoi occhi d'amore verso di noi e mostraci, Te ne supplichiamo, il benedetto Tuo Gesù dopo il nostro penoso esilio, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
OSSEQUIO. - In tutti i Venerdì dell'anno, rendere speciali ossequi all'Addolorata, facendo in suo onore la Santa Comunione, e, quando si può, l'Ora d’Amore alla Desolata.
GIACULATORIA. - O Rosa del Golgota, mac¬chiata del sangue della Redenzione, abbi pietà di me.
CORONA DEI SETTE DOLORI DELLA BEATA VERGINE ADDOLORATA
O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
Nel Primo Dolore si contempla
Maria Santissi¬ma che presenta Gesù bambino al Tempio e incon¬tra il santo vecchio Simeone che le profetizza la «spada» del dolore.
Maria Santissima offre Gesù a Dio Padre, offre la Vittima pura, santa e immacolata, e con Lui of¬fre se stessa, chiamata ad essere la Corredentrice universale: per questo Gesù sarà Vittima crocifissa e Lei avrà l'anima trapassata dalla «spada» del do¬lore per tutti i peccati del mondo. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.
Nel Secondo Dolore si contempla
Maria Santis¬sima che fugge in Egitto per salvare Gesù bambino dalla morte.
Maria Santissima fugge in esilio con S. Giuseppe per salvare la vita di Gesù Bambino minacciato di morte. Il dramma di dolore dell'esilio di Maria Santissima è grazia di sostegno per tutti noi «esuli figli di Eva» chiamati, da questa terra di esilio, alla Patria dei cieli, a cui arrivare per la via della Cro¬ce, da Lei sostenuti e confortati. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.
Nel Terzo Dolore si contempla
Maria Santissima alla ricerca di Gesù ritrovato nel Tempio a Geru-salemme.
Maria Santissima soffre un'angoscia terribile per lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme. Per tre giorni Ella ricerca il Figlio, e lo ritrova nel Tempio. Smarrire Gesù, perdere Gesù: è la più grande disgra¬zia che ci possa capitare, perché solo Lui è la Via, la Verità e la Vita; perciò bisogna subito ricercarlo e ri¬trovarlo nel Tempio, nella Casa del Signore, acco¬standosi ai Sacramenti della Confessione e della Co¬munione. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.
Nel Quarto Dolore si contempla
Maria Santissi¬ma che incontra il Figlio Gesù sulla via del Calvario.
Maria Santissima incontra Gesù sulla strada del Calvario e percorre con Lui il cammino doloroso fino al Golgota, portando nel cuore la Croce di Gesù come una «spada» che penetra sempre più a fondo nella sua anima per la redenzione dell'uma¬nità peccatrice. Con Maria Addolorata seguiamo anche noi Gesù portando la Croce della nostra salvezza. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.
Nel Quinto Dolore si contempla
Maria SS Addolorata presente sul Calvario alla Crocifis¬sione e Morte di Gesù.
Maria Santissinia Addolorata è presente alla Crocifissione e Morte di Gesù e soffre nel suo cuo¬re di Madre tutti gli strazi del corpo di Gesù inchio¬dato alla croce, abbeverato di fiele, trafitto al co¬stato. Qui la «spada» del dolore ha trapassato tut¬ta l'anima di Maria, ma Ella ha offerto tutto sem¬pre unita al Figlio Redentore come Corredentrice universale di salvezza. Ella voglia stampare nelle nostre anime l'immagine del Crocifisso. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.
Nel Sesto Dolore si contempla
Maria SS Addolorata che riceve tra le braccia Gesù deposto dalla Croce.
Maria Santissima riceve fra le braccia Gesù de¬posto dalla croce. Questa è l'immagine della pietà. Ma è anche l'immagine della maternità sacerdotale della Corredentrice universale che offre al Padre la Vittima divina, ostia di salvezza per tutti gli uomini di ogni tempo e luogo. O Madre pietosa, tieni an¬che noi fra le tue braccia per offrirci a Dio. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.
Nel Settimo Dolore si contempla
Maria Santissi¬ma che depone Gesù morto nel sepolcro.
Maria Santissima depone il corpo di Gesù nel se¬polcro per attendere con fede invitta la sua resurre¬zione. Il sepolcro di Gesù è un sepolcro di vita e di gloria, e così sarà del sepolcro di ogni redento che accoglie il Redentore, mentre il sepolcro di chi rifiuta Cristo sarà sepolcro di perdizione eterna. Madre Addolorata, deponi anche noi nel sepolcro di Gesù per risorgere un giorno come Lui alla vita eterna. Un Padre nostro e sette Ave Maria.
CANTO: O Maria, dolce mio bene fa che pure nel mio cuore siano impresse le tue pene.
TESTI TRATTI DA: www.preghiereagesuemaria.com
FOTO TRATTA DA: http://www.dphoto.it/20071027921/mostre-fotografia/l-ultima-cena-foto-16-miliardi-di-pixel.html
Iscriviti a:
Post (Atom)