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SETTEMBRE MESE DELL'ADDOLORATA: 4 SETTEMBRE


Affannosa ricerca.
Dopo una notte di ansia e d'incertezza trascorsa insonne che sembrava un secolo nel canto del rifugio toccato loro, Maria e Giuseppe, tosto che la prima luce del nuovo giorno lo permette, Si levano, si licenziano dai già desti compagni di viaggio, ed uni¬tisi ad altro gruppo che andava a Gerusa¬lemme, riprendono la via a ritroso portati dall'ansia dolorosa di potere ritrovare lo smarrito Fanciullo. Non parlano, ma sospi¬rano e gemono ciascuno in cuor suo, e solo Maria chiede con insistenza affannosa a quanti incontra reduci dalla santa città Num quem diligit anima mea vidistis? « Ditemi, per amor di Dio, avete niente visto il mio figliolo Gesù!? » Chi le risponde che non l'ha visto;. chi le confessa che neppur lo conosce. Ma l'amatissima Madre fa qui la parte intera della Sposa dei sacri Canti¬ci: «Tutta la notte, nel mio giaciglio cercai il Diletto dell'anima mia: lo cercai non l'ho trovato ancora. Eccomi in moto, eccomi ritorno in fretta alla città. Per le vie e per le piazze andrò in cerca di Colui che forma l'oggetto di ogni mio amore; ma finora lo cerco invano, non lo trovo! » Invano da ieri sera Maria cerca il suo Gesù tra parenti ed amici, nessuno è al caso d'indicarglielo. Quando Gesù si apparta dalle sue relazioni secondo la carne ed il sangue, è inutile cer¬carlo fra parenti ed amici. Chi non cono¬scesse Gesù per altro che per la sua umani¬tà, non conoscerebbe mai il Signore. Paolo di Tarso chiamato A conoscerlo secondo la sua virtù divina dice: « Come piacque a co¬lui che mi aveva segregato fin dal seno di mia madre, e mi aveva chiamato per sua grazia di rivelare in me il Figlio suo, affin¬chè lo facessi conoscere alle genti, subita¬mente non presi consiglio dalla carne e dal sangue »; ma se ne andò, come prosegue a dire, nei deserti dell'Arabia, dove sotto l'azione soave e forte dello Spirito Santo co¬nobbe Gesù, lo ritrovò tutto, ne divenne l'A¬postolo per eccellenza: Così Maria giunta a Gerusalemme sul far della sera del secondo giorno che soffriva indicibilmente per l'assenza corporale del Figlio suo, si diede a cercarlo presso tutti coloro, che a suo sentire, glielo avrebbero potuto indicare; ma per una seconda notte dovette restare senza la desideratissima com-pagnia del suo Diletto.
Compatisci, anima mia, la Vergine san¬tissima nelle indicibili amarezze che le ca¬giona questa desolante privazione: vedi co¬me sospira, quanto piange, quale tristezza l'accora! Odi come spesso chiama il suo Gesù: O te che sei il dilettissimo dell'anima mia fammi conoscere, ove ti trovi, chi ti ha so¬stentato, o piuttosto ove elargisci i pascoli di salute alle tue pecorelle: non permettere che io smarrisca le tue tracce!. Immer¬giti, anima mia, in questo dolore della Ver¬gine Madre: sforzati d'intenderlo bene. Pri¬ma però spogliati di ogni sentimento carna¬le, anche di quello che pare sentimento di devozione, e non è. Rifletti che Gesù Dio cresce in questi giorni nell'anima di Maria a misura di grazia inestimabile; vi fa la dimo¬ra sempre più grata, sempre più degna di sè. Il mezzo di cui si serve per farla vien maggiormente meritare, è quello di sottrar¬le la sua presenza visibile e materiale. Ma¬ria è santissima immacolata creatura, ma pur sempre creatura e donna viatrice; ci sono misteri di Dio a santificazione delle anime, che ella comprenderà gloriosa in cielo. In¬tanto si tratta per lei di santificarsi ancora di più, seguendo fedelmente il volere di Dio, nella desolazione in cui si trova, nè com¬prende interamente. Ad ogni modo ella se¬gue con serafico amore i disegni di Dio, ed il suo dolore è mirra preziosissima, che pro¬fuma il sacrificio.
O Madre ammirabile, nella vostra odoro¬sissima ma altrettanto amara santità; de¬gnatevi di farmela conoscere almeno in par¬te; traetemi dietro a voi alla ricerca di Gesù amato, conosciuto, servito come Dio Reden¬tore, con tutto il sacrificio dei miei senti¬menti naturali e carnali. Post te curremus in odorem unguentorum tuorum .
Cercherò al lume della fede, implorando la grazia dello Spirito Santo, di fomentare in me una divozione soda e maschia ai do¬lori di Maria, cercando d'imitarla in tutto.

testo tratto da www.preghieregesuemaria.it

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