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MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA: 22 GIORNO


Incontro.
Quel doloroso viaggio al Calvario, che molto ap¬propriatamente si nominò «La via Cru¬cis » vi fu un incontro fra Gesù e Maria ad un certo punto del cammino. Sia che si sup¬ponga Maria con le sue compagne uscite di città prima che ne uscisse il corteo dei con¬dannati; sia che la medesima per qualche viottola scorciatoia venisse a trovarsi nella via per la quale doveva passare il suo Gesù, la tradizione può benissimo sostenersi, tan¬to più che fin da tempi lontani si conserva nel luogo di questo incontro una devota cap¬pella dedicata a S. Maria dello Spasimo, volendosi con questa parola impropria e¬sprimere lo schianto doloroso del cuore di Maria nel vedere da vicino il Figlio suo così trascinato .¬ Secondo una pia tradizione, malconcio, ansimante, sudato, l'ultimo supplizio.
Del resto tutto ci persuade troppo vero questo incontro ma chi può immaginar quanto soffrissero l'uno per l'altro quei due cuori di Figlio e di Madre in questa occasione? Quante corse si dicessero pur col solo sguardo, quali parole riuscisse¬ro ad indirizzare l'uno all'altra?
Si videro madri, che andate incontro a figli in mano della giustizia, tramutati di prigione in prigione, caddero svenute, ed anche morte, dopo aver versate tutte le loro lacrime, non appena li videro ammanettati scortati dalla forza, senza riuscire nemme¬no a dir loro: Addio, figlio mio! Che sarà stato di Maria nell'incontrare Gesù scortato e sospinto dalla forza pubblica, carico del suo supplizio, che andava alla morte, che avrebbe subìto fra pochi minuti? Una pietà sincera sì, ma troppo inferiore al sentimen¬to della Vergine, immaginò che ella sve¬nisse dallo spasimo, donde il nome dato alla cappella ivi elevata. Però chi pensi che Ma¬ria non ebbe alcuna delle piaghe lasciate in noi dal peccato originale, e che era la Don¬na forte per eccellenza, non creda che ella spasimasse, e molto meno svenisse, ma che soffrì tutto quel più di dolore, che le per¬sone che possono svenire non soffrono più, perchè lo svenimento priva della consapevolezza di sè, e di ogni senso di dolore. Maria invece non isviene no, ma soffre con piena consapevolezza tutta l'atrocità di quel do¬lore índescrivibile a parole umane!
Considera il fatto e le circostanze. Il Fi¬glio unigenito della Vergine è nel tratto più penoso della sua Via crucis!... Ansante, op¬presso, madido di sudore, schernito e vili¬peso, esausto di forze ed'ogni vigore, e va alla morte! La Madre lo incontra, l'osserva, gli tende le braccia per porgergli soccorso, ma non può far nulla: è guardata, lo guar¬da: la pena dell'uno s'immedesima con la pena dell'altra. Oh Figlio mio! O Mamma mia! Heu Mater, heu Filii dolor! Abramo col cuore sanguinante sale il monte fatale accanto alla vittima inconsapevole, l'unige¬nito diletto Isacco... Babbo, ecco qua legna, fuoco, coltello, ma dov'è la vittima? Al pa¬dre scoppia il cuore nel petto, e basta l'a¬nimo per rispondere soltanto: Dio ci pen¬serà, figlio mio! Ecco la situazione di Maria in quell'incontro, anzi questa è molto più dolorosa e solenne. Maria già sa troppo bene che il Figlio suo va ad esser vittima per i peccati del mondo, e che la divina Giu¬stizia vibrerà il colpo fatale: Proprio Filio suo non pepercit Deus!, e, si consideri bene la cosa, nemmeno Maria perdona a se stessa, offrendo alla morte il frutto benedetto delle sue viscere; e sopra il sacrificio di lui ponendo se stessa, come libagione di soavissimo- odore a Dio. Sono due vittime che si sacrificano per me!
L'intendo, o Madre amabilissima, e vor¬rei anch'io unirmi al gran sacrificio; ma lo dico soltanto a parole, o tutt'al più con la velleità, mai con volontà risoluta: troppo piaccio a me stesso, troppo mi risparmio, troppo vorrei sacrificare gli altri per me. Oh cara Madre mia, accendete un po' di fuoco di carità in questo mio cuore freddo!
Imitando l’amore di Gesù e di Maria che si sacrificarono per me, propongo di sacri¬ficare tutte le cose mie e me stesso, per il prossimo mio, specialmente per le persone commesse alla mia cura.


TESTO TRATTO DA: www.preghiereagesuemaria.it
FOTO TRATTA DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450

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