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3 agosto: SAN MARTINO.

Nacque intorno all’anno 500, ciò si desume dal fatto che quando nell’anno 529 S. Benedetto si trasferì da Subiaco a Montecassino, trovò già sul posto questo giovane eremita, che aveva dai 25 ai 30 anni. Solitario abitava in un pezzo di roccia quando lo raggiunse S. Benedetto. Insieme digiunarono e pregarono per un po’ di tempo, ma non furono d’accordo sul sistema di vita: mentre S. Benedetto voleva unire alla preghiera e alla penitenza anche l’apostolato a favore dei pastori e della povera gente che abitava in quelle case sperdute, S. Martino prediligeva la vita di solitario, eremita, dedicandosi solo alla lode perenne a Dio. I due decisero di separarsi. S. Benedetto rimase a Montacassino, S. Martino emigrò ancora e scelse come suo luogo di preghiera Monte Massico, nella terra di Falerno, tra le contee di Carinola e di Mondragone. Trovò un anfratto di roccia, che adattò come sua cella, e tutto il giorno Martino lo passava tra preghiere, penitenze e contemplazione, rimanendo in contatto con S. Benedetto. S. Martino si legò una catena al piede, fissando l’altro capo ad un ceppo di pietra e visse così per quasi tre anni. Fu poi S. Benedetto a pregarlo di sciogliersi da quella catena, bastandogli essere incatenato a Cristo per amore. S. Martino obbedì, pur continuando in una vita di estrema mortificazione e penitenza.
Attirati dal suo spirito di penitenza, altri giovani seguirono il suo stile di vita fino a formare con Lui una piccola comunità che cresce anno per anno e Martino li assunse quali suoi discepoli, per i quali costruì delle celle per abitazione e una Chiesa per la preghiera comune. Martino diviene Padre. Abate di questa nuova comunità che fiorisce intorno a Lui, sul Monte Massico. E sono i suoi Monaci che lo sostengono nel periodo di debolezza fisica che lo porterà all’incontro col Signore che viene.
E così quando il 3 agosto dell’anno 580 Martino chiuse gli occhi a questa terra, i Suoi Monaci seppellirono il suo corpo nella Chiesa del Monastero, dove rimase alla venerazione dei fedeli fino al 26 giugno 1094, quando S. Bernardo Vescovo di Carinola raccolse i resti del Santo per portarli nel Duomo di Carinola, da lui costruito.


A cura di
Mascolo Emanuele

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