Lettori fissi

MESE DI SETTEMBRE ALL'ADDOLORATA : 3 SETTEMBRE


Smarrimento di Gesù.
« I genitori di Gesù andavano ogni anno a Gerusalemme pel dì solenne di Pasqua .» La legge prescriveva che tutti gli Israeli¬ti maschi dimoranti in Palestina si presen-tassero al tempio del Signore tre volte l'an¬no, cioè a Pasqua, Pentecoste e per la festa delle Tende. Le donne non erano obbligate, ma S. Luca qui ci fa sapere che Maria so-leva per Pasqua almeno accompagnare il suo Sposo S. Giuseppe. Era un viaggio di tre o quattro giornate, chè da Nazaret a Gerusa¬lemme correvano cento dieci chilometri. « E quando Gesù fu arrivato a dodici an¬ni, essendo essi andati a Gerusalemme se¬condo il solito di quella solennità, allorchè, passati quei giorni, se ne ritornarono, il fan¬ciullo Gesù rimase in Gerusalemme: e non se ne accorsero i suoi genitori ». Per in¬tendere questo, ricordiamo che il fanciullo e¬breo arrivato a dodici anni diventava « fi¬glio della legge » cioè obbligato alla sua os¬servanza. Gesù come figlio dell'uomo, era in questo caso, ma come Figlio di Dio ve¬nuto a liberarci dal giogo di quella legge di condanna e di timore, doveva incominciare l'opera sua di maestro per condurre soave¬mente gli schiavi alla libertà di figli.
In far questo Gesù non dipendeva da nes¬sun uomo, era la missione che aveva dal Pa-dre, e da lui solo dipendeva nell'eseguirla. Perciò credette bene di non tener conto di Maria e di Giuseppe, sottraendosi nascosta¬mente a loro, per cominciare a dodici anni il suo insegnamento.
Maria e Giuseppe si riunirono alla caro¬vana di ritorno ciascuno al suo gruppo, que¬sti a quello degli uomini, quella col gruppo¬ delle donne, pensando ciascuno che Gesù fosse coll'altro, come sino a dodici anni a¬vrebbe potuto fare, oppure che si fosse uni¬to al gruppo dei giovani. Si camminò per tutto il giorno, ed alla sera nel ricovero Ma¬ria e Giuseppe si riunirono: ma quale sus¬sulto al cuore di Maria quando si avvide che Gesù non era con Giuseppe! Si aspettò con ansia per qualche tempo, ma Gesù non si vedeva: si prese voce dai compagni di viag¬gio, ma nessuno ne sapeva nulla! Ahimè, che cosa sarà successo?
Il cuore della tenerissima madre è in tu¬multo; l'animo rimescolato dalla costerna¬zione non sa proprio che si pensare, e piange aggitata e dolente. L'avranno preso coloro che ne vogliono la morte? Gli sarà avvenu¬ta qualche altra disgrazia? Ma di questi ed altri simili motivi di ansia, Maria ha ben presto ragione, consapevole com'è della di¬vinità del suo Figliolo, cui non c'era da te¬mere che gli accadesse qualsiasi cosa impre¬vista, non predisposta ed ordinata da lui. Certo, diceva fra sè, egli si è sottratto da noi volontariamente! Ma perchè ci ha fatto così? Che la nostra devota servitù non gli piacesse! Che egli veda come il mio amore per lui non sia quale dovrebbe essere? Che io abbia mancato ai miei doveri verso di lui!... Chi sa?... Ma la purissima coscienza non la rimproverava di cosa alcuna. Chi vuol intendere il dolore di Maria in questa occa¬sione deve riferirsi ad una di quelle prove mistiche, di aridità, oscuramento interno, abbandono da parte di Dio, pena inenarra¬bile, alla quale le anime più sante e più pu¬re sono talora sottoposte dallo Sposo cele¬ste... Così solo si può avere un'idea del do¬lore di Maria nello smarrimento del dilet¬tissimo Figlio.
E tu, anima mia, non ti sentii confusa che questa volta non sei capace neppure d'inten-dere il dolore della Vergine santissima? An¬che tu ti trovi inaridita nelle cose spiritua¬li, anche tu cerchi invano un poco di en¬tratura nell'orazione, e non ti riesce a tro¬vare Iddio, perchè la tua mente è troppo occupata in frivolezze e cose mondane. Non ardire di confondere questa tua di Esitazione ed insensibilità con l'abbandono mistico: il fatto che tu non ne provi nè dolore, nè di¬spiacere ti deve far tremare. Pensa bene che c'è un abbandono di Dio che vuol essere principio della rovina totale dello spirito. Quante volte tu l'hai meritato questo abban¬dono con le Sue negligenze nel servizio di Dio. Su via, scuoti il tuo torpore e cerca Dio con dilìgenza ora che è tempo.
Vergine santissima, tanto angustíata per la momentanea assenza del vostro Diletto, inse¬gnatemi a ricercarlo con voi, e tenermi sem¬pre unito a lui.
Non lascerò mai la santa orazione, per quanta aridità possa trovarci, ma mi umi¬lierò in me stesso, cercando di rimuovere tutti gli impedimenti che dipendono da me.

testo tratto da www.preghieregesuemaria.it

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog