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mese di febbraio con la madonna di lourdes



MESE DELLA MADONA DI LOURDES

PARTE PRIMA

PERCHÉ LA MADONNA APPARE?
Ogni sua apparizione è una tappa e un invito a un rinnovato rapporto d'amore con Lei, è una proposta di consacrazione "a Gesù per Maria".

1 febbraio. Anche in Paradiso Maria ci è Madre
Il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni" (salmo 32, 11). Sì, il Signore ha un piano per l'umanità, un piano per ognuno di noi: un piano meraviglioso che porta a compimento se noi lo lasciamo fare; se gli diciamo di sì, se ci fidiamo di Lui e prendiamo sul serio la sua Parola.
In questo piano magnifico la Vergine Maria ha un posto im¬portante, che non possiamo trascurare. "Gesù è venuto al mon¬do per mezzo di Maria; per mezzo di Maria deve regnare nel mondo". Così San Luigi Maria di Montfort inizia il suo Trattato della Vera Devozione. Questo la Chiesa continua ad insegnare ufficialmente, proprio per invitare ogni fedele ad af¬fidarsi a Maria perché il piano di Dio si compia più perfetta¬mente nella sua vita.
"La Madre del Redentore ha un preciso posto nel piano di salvezza perché, quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è la pro-va il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito di suo Figlio che grida: Abbà ". (Gal 4, 4 - 6).
Questo ci fa capire il significato grande che Maria ha nel mi¬stero di Cristo e la sua presenza attiva nella vita della Chiesa, nel cammino spirituale di ognuno di noi. "Maria non cessa di essere la "stella del mare" per tutti coloro che ancora per-corrono la via della fede. Se essi alzano gli occhi verso di lei nei diversi luoghi dell'esistenza terrena, lo fanno perché ella "diede... alla luce il Figlio che Dio ha posto quale primogenito tra molti fratelli" (Rm 8, 29) e anche perché alla rigenerazione e alla formazione di questi fratelli e sorelle Maria coopera con amore di Madre" (Redemptoris Mater- RM 6).
Tutto questo ci fa capire anche il perché di tante apparizioni mariane: la Madonna viene a svolgere il suo compito materno di formare i suoi figli per collaborare al piano di salvezza che da sempre Dio ha nel cuore. Sta a noi essere docili alle sue pa¬role che non sono altro che l'eco delle parole di Dio, l'eco del Suo amore speciale per ogni uomo che desidera "santo e im¬macolato al suo cospetto nell'amore" (Ef 1, 4).
Impegno: Fissando lo sguardo a un'immagine di Maria, fer¬miamoci a pregare e diciamole che vogliamo essere guida¬ti da lei per realizzare pienamente nella nostra vita, il pia¬no di salvezza del Padre.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

2 febbraio. Maria fa parte della vita di Crìsto in noi
"II piano divino della salvezza, che ci è stata pienamente rivelato con la venuta di Cristo, è eterno. Esso è anche eter¬namente legato a Cristo. Comprende tutti gli uomini, ma ri¬serva un posto particolare alla "donna" che è la Madre di co¬lui al quale il Padre ha affidato l'opera della salvezza. (...) Maria, preannunciata in tutto l'Antico Testamento, viene de¬finitivamente introdotta nel mistero di Cristo mediante l'even¬to dell'Annunciazione" (RM).
Da allora Maria fa parte della vita di Cristo in ogni uomo, anzi, ne è la "via facile" che porta a Lui e aiuta a percorrere la strada della salvezza personale e universale.
Certo, in confronto all'infinita grandezza e maestà di Dio, Maria è solo una creatura. Dio non ha avuto e non ha bisogno di lei per attuare la sua volontà e manifestare la sua gloria. Ma il Signore ha scelto di servirsi di lei, ha voluto mettere nelle sue mani tutti i suoi tesori di grazie e l'ha fatto fin da principio, co¬sì come continua a farlo per tutta l'eternità, visto che immu¬tabile è il suo volere.
Dio Padre ha voluto dare al mondo suo Figlio Gesù per mezzo di Maria. Poteva fare in mille altri modi, ma ha scelto questo, ha scelto lei, la Vergine! Sant'Agostino dice che il mondo era indegno di ricevere il Figlio di Dio direttamente dal¬le mani del Padre: Egli lo donò a Maria, perché il mondo po¬tesse riceverlo per mezzo di lei. Così il Figlio di Dio si è fat¬to uomo per la nostra salvezza in Maria e per mezzo di Maria. Lo Spirito Santo ha operato questo prodigio dopo aver ricevuto il sì incondizionato della Vergine di Nazaret.
Così Gesù ha vissuto intimamente legato a lei, dipenden¬te da lei come ogni bambino, affettivamente unito a sua Madre come ogni figlio, dando in questo modo gloria a Dio che que¬sto aveva pensato nel suo piano d'amore. È per questo che, quando sull'esempio di Gesù, nostro unico modello, ci sotto¬mettiamo a Maria, ci rivolgiamo a lei, ci affidiamo a lei e a lei ci consacriamo, diamo la massima gloria al Padre Celeste!
Inoltre quanto più lo Spirito Santo trova in un'anima Maria sua Sposa, tanto più vi opera con potenza per potervi forma¬re Gesù. Allora noi dobbiamo chiamare Maria ad entrare nel¬la nostra vita perché vi svolga senza ostacoli il suo compito materno, quello che il Signore da sempre le ha affidato, di ren¬derci simili a Gesù nell'amore e in ogni virtù. Lei lo sa fare co¬me nessun altro lo può e lo sa fare! Le sue continue appari¬zioni, i suoi messaggi che noi siamo chiamati a vivere, a que¬sto ci portano: a vivere da veri figli, ad amare la Parola di Dio e a metterla in pratica, a guardare al Cielo e a conoscere la stra¬da per raggiungerlo.
Impegno: Recitiamo lentamente, più col cuore che con la mente, il Magnificat e lodiamo il Signore che ci ha dato que¬sta Madre sulla quale possiamo sempre contare durante il cammino della vita.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

3. Lo Spirito Santo vive in noi in Maria
La Rivelazione del piano di salvezza di Dio per l'umanità ha trovato pieno compimento con la venuta di Gesù, con la sua Morte e Resurrezione. Le sue Parole di vita ci hanno svelato ciò che il Padre ha nel cuore e la via per raggiungerlo.
Ma su questo fondamento noi abbiamo bisogno ancora di spiegazioni, di approfondimenti, per leggere più in profondità ciò che il Signore vuol dirci. Spesso quanto siamo superficiali nella lettura della Sacra Scrittura! Ma se pure ci mettessimo tutte le nostre capacità di mente e di cuore per accoglierla, non riusciremmo mai a penetrarla fino in fondo a causa dei nostri limiti umani. Allora ecco una promessa: "Lo Spirito Santo vi guiderà alla verità tutta intera" (Gv 16, 12 - 13). Assistiamo quindi, nella vita della Chiesa, ad uno sviluppo graduale dei dogmi, ad una maggiore sensibilità e a una più grande rispo¬sta alle esigenze di Dio, così come ad una sempre più cosciente e sentita devozione mariana.
Questa devozione, poi, è sempre nuovamente suscitata e so¬stenuta dall'azione diretta di Maria che viene ad incontrare i suoi figli, a parlare, a spiegare, a riportare l'attenzione sui temi fondamentali della fede, apparendo in genere a bambini, a giovani, nei quali più facilmente trova la semplicità e la Do¬cilità dei piccoli del Vangelo.
"La salvezza del mondo ebbe inizio per mezzo di Maria; per mezzo di Maria dovrà avere anche il suo compimento. Nella prima venuta di Gesù, Maria quasi non compare. Gli uo¬mini non erano ancora abbastanza istruiti e illuminati sulla per-sona di Gesù e avrebbero corso il pericolo di allontanarsi dal¬la verità con un attaccamento troppo forte e troppo grossola¬no a lei. A causa del meraviglioso fascino conferitole da Dio anche all'esterno, ciò sarebbe probabilmente accaduto. San Dionigi 1'Aeropagita osserva che se non fosse stato ben fon¬dato sulla fede, al vederla avrebbe scambiato Maria per una di¬vinità per la sua splendida e affascinante bellezza. Nella se¬conda venuta di Gesù, invece (quella che noi ora aspettiamo), Maria sarà conosciuta, sarà rivelata dallo Spirito Santo allo scopo di far conoscere, amare e servire Gesù per mezzo di lei. Lo Spirito Santo non avrà più motivo di nasconderla, come du¬rante la sua vita e dopo la prima evangelizzazione" (Trattato V. D. 49). Seguiamo allora anche noi questo piano divino e prepariamoci ad essere "tutti suoi" per essere tutti di Dio, per il nostro bene e per la maggior gloria del Padre.
Impegno: Recitiamo con fede la Sequenza allo Spirito Santo, perché lo Spirito ci riveli la grandezza, la bellezza e la pre¬ziosità della nostra Mamma Celeste.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

4 febbraio. Maria fa vivere maternamente Cristo in noi
"La Chiesa sa e insegna con San Paolo che uno solo è il no¬stro mediatore: "Non c'è che un solo Dio e uno solo è anche il mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Gesù Cristo, che per tutti ha dato se stesso quale riscatto" (1 Tm 2, 5 - 6). La fun-zione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscu¬ra o diminuisce questa unica mediazione di Cristo, ma ne mo¬stra l'efficacia: è mediazione in Cristo.
La Chiesa sa e insegna che "ogni salutare influsso della Beata Vergine verso gli uomini, nasce dal beneplacito di Dio e sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta l'efficacia: non impedisce minimamente l'immediato con¬tatto dei credenti con Cristo, anzi, lo facilita.
Questo salutare influsso è sostenuto dallo Spirito Santo che, come adombrò la Vergine Maria dando in lei inizio alla ma¬ternità divina, così ne sostiene di continuo la sollecitudine ver¬so i fratelli. Effettivamente, la mediazione di Maria è stretta¬mente legata alla sua maternità, possiede un carattere speci¬ficatamente materno, che la distingue da quello delle altre crea¬ture che, in vario modo sempre subordinato, partecipano all'unica mediazione di Cristo" (RM, 38).
Maria è una madre che intercede per noi perché ci ama e non desidera altro che la nostra salvezza eterna, la nostra gioia vera, quella che nessuno potrà toglierci mai. Avendo vissuto Gesù nella pienezza, Maria ci può aiutare a farlo vivere in noi, è "lo stampo" nel quale lo Spirito Santo vuole riprodurre Gesù nei nostri cuori.
Vi è una grande differenza tra il fare una statua in rilie¬vo a colpi di martello e di scalpello e il farne una gettando¬la in uno stampo. Per farla alla prima maniera gli scultori lavorano molto ed è necessario molto tempo. Per modellare nel¬la seconda maniera, invece, occorrono poco lavoro e po¬chissimo tempo. Sant'Agostino chiama la Madonna "Forma Dei": lo stampo di Dio, adatto a formare e a modellare uomini divinizzati. Chi si getta in questo stampo di Dio viene in fret¬ta formato e modellato in Gesù e Gesù in lui. In breve tem¬po e con poca spesa diventerà un uomo divinizzato perché si è gettato nello stampo nel quale si e formato un Dio" (Trattato V.D. 219).
È questo che vogliamo fare anche noi: gettarci in Maria perché si riproduca in noi l'immagine di Gesù. Allora il Padre, guardandoci, ci dirà: "Ecco il mio figlio prediletto nel quale trovo la mia consolazione e la mia gioia!".
Impegno: A parole nostre, così come ci detta il cuore, chie¬diamo allo Spirito Santo di farci conoscere e amare sempre di più la Vergine Maria perché possiamo gettarci in lei con la fiducia e la confidenza di figli.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

5 febbraio. Immacolata per farci puri
Noi siamo peccatori. Questa è una realtà. Ma, se lo vo¬gliamo, siamo perdonati redenti! Gesù, con la sua Morte e Resurrezione, ci ha riscattati e ci ha riaperto le porte del Cielo. Ogni peccato perdonato scompare nel mare dell'infinita mi-sericordia di Dio. Resta però il fatto che il peccato originale ha corrotto la nostra natura e noi ne sperimentiamo ogni giorno le conseguenze. Con l'aiuto di Maria dobbiamo allora svuotarci di tutto ciò che non è buono in noi e riempirci di Lui, se vo¬gliamo essere felici già qui e poi per tutta l'eternità. Maria ha scelto per sé proprio questo compito e in ogni apparizione ci indica il modo per vincere noi stessi. Il messaggio di Lourdes è il messaggio della Penitenza. Per apprezzarlo e per viverlo fino in fondo convinciamoci del fatto che ne abbiamo bisogno per rinnovarci davvero!
Ordinariamente le nostre azioni anche migliori sono mac¬chiate dalle nostre cattive inclinazioni. L'acqua pura e limpi¬da posta in un vaso che non sa di buono o il vino messo in una botte sporca, si guastano, prendono facilmente cattivo odore. Capita così quando Dio mette le sue grazie e i suoi favori ce¬lesti o il vino delizioso del suo amore nella nostra anima cor¬rotta dal peccato originale e attuale. Il cattivo lievito e il fon¬do guasto lasciati in noi dal peccato, deteriorano i suoi doni. Le nostre azioni ne risentono, anche se sono ispirate dalle virtù più sublimi. Dobbiamo perciò ad ogni costo svuotarci dal ma¬le che c'è in noi, se desideriamo acquistare la perfezione che si trova soltanto nell'unione con Gesù. In caso contrario Egli, che è infinitamente puro e odia anche la più piccola macchia di peccato, non può unirsi a noi. "Se il chicco di grano cadu¬to a terra non muore, rimane solo" dice Gesù.
Così anche le nostre devozioni rimarranno inutili e tutto sarà macchiato dall'amor proprio e dalla propria volontà. Sarà difficile in questo modo avere in cuore una scintilla di quel pu¬ro amore che viene comunicato soltanto alle anime morte a se stesse, la cui vita è nascosta con Cristo in Dio. (cfr Trattato V. D. 38 - 80).
Sempre più abbiamo bisogno di lei, allora, della Tutta Santa, della Tutta Pura, dell'Immacolata! Uniti a lei anche noi cambiamo e questa conversione intima, radicale, profonda, sarà davvero il più grande miracolo che potremo sperimentare nel nostro cammino di fede!
Impegno: Uniti a Maria, chiedendole luce per guardarci den¬tro con coraggio e sincerità, diciamo il nostro Atto di dolore per i peccati di oggi e per quelli che non abbiamo confessato ancora.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.


6 febbraio. Immacolata per farci perfetti nell'amore
Quando il peccato ci pesa, quando i sensi di colpa ci op¬primono, quando sentiamo il bisogno di perdono, di tenerez¬za, di riconciliazione, noi sappiamo che c'è un Padre che ci aspetta, che è pronto a correrci incontro, ad abbracciarci, a stringerci a sé e a ridarci pace, serenità, vita..
Maria, la Madre, ci prepara e ci spinge a quest'incontro, mette le ali al nostro cuore, ci infonde una nostalgia di Dio e un grande desiderio del suo perdono, tanto grande che non pos¬siamo far altro che ricorrere a Lui, con il pentimento e la pe-nitenza, con la fiducia e con l'amore.
Affermiamo con San Bernardo che abbiamo la necessità di avere un mediatore presso il Mediatore stesso. Maria, questa creatura divina, è la più capace di compiere questo compito d'amore. Per andare a Gesù, per andare al Padre, chiediamo con fiducia l'aiuto e l'intercessione di Maria, Madre nostra. Maria è buona e piena di tenerezza, niente c'è in lei di auste¬ro o di scostante. In lei vediamo la nostra stessa natura: non è come il sole che per la vivezza dei suoi raggi potrebbe abba¬gliare la nostra debolezza, Maria è bella e dolce come la luna (Ct 6, 10) che riceve la luce del sole e la tempera per render¬la più adatta alla nostra debole vista.
Maria è così colma di amore che non respinge nessuno che le chiede aiuto, per peccatore che sia. Da che mondo è mon¬do non si è mai sentito, dicono i santi, che qualcuno sia ricorso a Maria con confidenza e fiducia e sia stato abbandonato. Ella poi è così potente che le sue domande non sono mai respinte: basta che si presenti al Figlio per pregarlo ed Egli subito con¬cede! Gesù si lascia sempre vincere amorosamente dalle pre¬ghiere della sua carissima Madre.
Secondo San Bernardo e San Bonaventura ci sono tre gra¬dini per arrivare a Dio. Maria è il primo, è il più vicino a noi e il più adatto alla nostra debolezza, Gesù è il secondo, il ter¬zo è il Padre Celeste" (cfr Trattato V. D. 85 - 86).
Quando pensiamo a tutto questo ci è facile capire che più siamo filialmente uniti a lei e più veniamo purificati, più vie¬ne purificato anche il nostro amore a Gesù e il nostro rappor¬to col Padre. Maria ci porta ad essere più docili all'azione del¬lo Spirito Santo e a sperimentare così in noi una nuova vita di¬vina che ci rende testimoni di tante meraviglie. Affidarsi a Maria, allora, significa prepararsi alla consacrazione a lei, de¬siderando di appartenerle di più perché ella disponga di noi co¬me vuole.
Impegno: Facendone una meditazione, recitiamo l'Ave Maria, chiedendo alla nostra Mamma del Cielo la grazia di essere purificati da tutto ciò che ancora ci separa da lei e da Gesù.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

7 febbraio. Solo nella consacrazione ci è perfettamente Madre
Maria sa che uniti a lei noi siamo più belli, più splenden¬ti di grazia, più forti e più felici. Sa che può fare grandi cose per noi rendendoci più simili a suo Figlio Gesù e più vicini al Cuore del Padre. È per questo che ogni apparizione, nel cor¬so della storia, è un programma di Consacrazione a lei, un in¬vito a fidarci di più del suo amore e della sua maternità di gra¬zia, una guida a vivere più integralmente, come ha fatto lei, la Parola di Dio.
Maria viene dal Cielo e porta il Cielo sulla terra: quante volte l'ha fatto e ancora continua a farlo! Noi corriamo il ri¬schio di sottovalutare questa sua presenza, questi suoi inter¬venti; corriamo il rischio di abituarci ad una Madre che ci vie¬ne accanto perché vuole richiamarci con un linguaggio d'amo¬re. Possiamo allora trascurare i suoi richiami, i suoi appelli, magari dicendo: "Ci basta la Bibbia, ci basta l'insegnamento della Chiesa".
È vero, questo basta. Questo è fondamentale per la nostra salvezza. Ma Maria è la "via breve", è la "scorciatoia"! Viene a portarci un aiuto particolare, viene a sottolineare qualcosa che abbiamo dimenticato, viene a ravvivare un fuoco che è spen¬to o rischia di spegnersi... e allora perché non ascoltarla que¬sta Madre che nemmeno in Cielo si riposa se vede ancora un suo figlio in lotta, qui sulla terra? Ogni apparizione è una tap¬pa e un invito ad un rinnovato rapporto d'amore con lei, è una proposta di consacrazione "a Gesù per Maria".
Ripercorriamo ora brevemente i messaggi delle apparizioni più importanti, riconosciute dalla Chiesa e cogliamone anco¬ra una volta, col suo aiuto, il messaggio di salvezza che con¬tengono.
Nel 1830 Maria appare a Parigi, in rue du Bac, a santa Caterina Labouré: è l'invito alla confidenza, alla fiducia fi¬liale, è l'invito a chiedere a lei, dispensatrice di tutte le gra¬zie, tutto ciò di cui abbiamo bisogno. È la Madonna dei Raggi, venuta a lasciare un pegno del suo amore e della sua presen¬za, una promessa di aiuto, una immagine di tenerezza: la Medaglia Miracolosa, l'unica ideata e voluta da lei, la più dif¬fusa, e ancora da diffondere di più. Questa Medaglia è il libro di Maria! Attraverso una particolare simbologia presenta tut¬te le verità fondamentali della nostra fede. Maria ci vuole at¬tirare a lei e vuole che la guardiamo, che abbiamo confiden¬za, che contiamo sulla sua intercessione. Ci ha insegnato an¬che una breve preghiera: "O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te". Ripetiamola spesso, con fi¬ducia e con amore.
Nel 1848 la Vergirìe appare a due pastorelli, Melania e Massimino, sui monti de La Salette, in Francia. È un'appari¬zione particolare: la Madonna piange! Le sue lacrime cadono a terra copiosamente e i piccoli non sanno come consolare la Bella Signora! Il peccato degli uomini,fa piangere la Madre che richiama alla conversione, all'osservaniza del precetto festivo, alla preghiera: il cuore di Dio è ferito da tanto peccato. Maria chiede di pentirsi, di cambiare vita e di tornare a Lui!
Nel 1858, a Lourdes, in Francia, colei che si rivelerà come "L'Immacolata Concezione", appare a Santa Bernardetta e le chiede di pregare e di far penitenza per i peccatori. Di questo messaggio parleremo più diffusamente in queste pagine.
Nel 1917 la Madonna appare a Fatima, in Portogallo, a tre pastorelli: Lucia, Giacinta e Francesco. Sta portando avanti la preparazione alla consacrazione e in queste apparizioni la ri¬chiede esplicitamente invitando alla devozione al suo Cuore Immacolato. Ancora invita alla preghiera e alla penitenza, ad offrire sacrifici per la salvezza dei peccatori e a scegliere co¬me "arma" particolarmente efficace, il suo Rosario.
Non ci sono dubbi: per il nostro bene, per la nostra piena felicità, la Madonna continua sempre a chiedere un abbando¬no fiducioso in lei, una consacrazione al suo Cuore per poterci plasmare come Dio ci vuole e salvarci dai pericoli che ci so-vrastano. Ma la Consacrazione, Maria continua a ripeterlo, non è una formula, non è una "devozione" fra le altre: è un desi¬derio di conversione, di trasformazione, di santità.
Rispondiamo a tanti inviti, a tanti richiami, rimeditiamo i messaggi delle più importanti apparizioni: non ci troveremo cu¬riosità, stravaganze o novità, ma l'approfondimento concreto della Parola di Dio che vuole farsi vita e salvezza per noi.
Impegno: Dedichiamo un po' più di tempo del solito alla pre¬ghiera e, recitando il Rosario, chiediamo a Maria la grazia di conoscere di più e di vivere meglio i messaggi che lei è ve¬nuta a portarci in queste apparizioni.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.


PARTE SECONDA

PURIFICAZIONE E CONSACRAZIONE ALL'IMMACOLATA
'Le nostre migliori azioni sono di so¬lito macchiate e corrotte dalle incli¬nazioni cattive che sono in noi. Maria le purifica da ogni macchia di amor proprio e le fa, così, accettare dal Figlio suo'.
Montfort

A – MARIA E LA NOSTRA PURIFICAZIONE
"Vergine purissima, tu rapisci i cuo¬ri, tu assorbi le menti. Ci premi, Signora, col tuo affetto, ci riempi del nostro Dio, riempi di fango i cieli e divinizzi noi miseri...-.
Fra Giacomo da Milano

8 febbraio. Gesù è il frutto benedetto dell'Immacolata
Se pensiamo al ruolo che Dio ha voluto affidare a Maria nel suo piano di salvezza, ci rendiamo subito conto che esiste una unione necessaria fra Gesù, Maria e noi. È per questo che vo¬gliamo approfondire sempre meglio il valore della vera de-vozione a Maria e della consacrazione a lei, che è tutta relativa all'amore e alla consacrazione a Gesù.
Gesù Cristo Salvatore del mondo, vero Dio e vero uomo, è il fine ultimo di ogni devozione. Se la nostra devozione non è così, è falsa e ingannevole. Solo in Cristo noi siamo stati "benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli" (Ef 1, 3). All'infuori del nome di Gesù Cristo "non vi è altro nome da¬to agli uomini sotto il cielo nel quale è stato stabilito che pos¬siamo essere salvati" (At 4, 12). "In Cristo, con Cristo e per Cristo" noi possiamo tutto: possiamo rendere "onore e gloria a Dio Padre Onnipotente nell'unità dello Spirito Santo". In Lui possiamo farci santi e spandere intorno a noi odore di vita eterna.
Offrirsi a Maria, essere devoti a lei, consacrarsi a lei, si¬gnifica dunque stabilire più perfettamente il culto dovuto a Gesù e crescere nell'amore per Lui, avendo scelto un mezzo sicuro per trovarlo. Gesù è sempre stato ed è il frutto di Maria. Cieli e terra ripetono incessantemente: "Benedetto il frutto del tuo seno, Gesù". E questo non soltanto per tutta l'umanità, in generale, ma per ognuno di noi in particolare: Gesù è frutto e opera di Maria. È per questo che le anime trasformate in Gesù possono dire: "Siano rese grazie a Maria, perché il mio divi¬no possesso è opera sua. Senza di lei io non l'avrei".
Sant'Agostino insegna che gli eletti, per divenire confor¬mi all'immagine del Figlio di Dio, sono nascosti, in terra, nel seno di Maria, dove questa Madre li custodisce, li nutre e mantiene, li fa crescere finché li partorisce alla gloria, dopo la mor¬te. La Chiesa chiama nascita la morte dei giusti. Che mistero di grazia è questo!
Quindi, se noi abbiamo questa devozione a Maria, se sce¬gliamo di consacrarci a lei, abbiamo trovato il mezzo sicuro per andare a Gesù Cristo, perché il compito della Madonna è pro¬prio quello di condurci a Lui, così come il compito di Gesù è di portarci alla conoscenza e all'unione col Padre Celeste. Chi desidera possedere il frutto divino, deve possedere, dunque, l'albero di vita che è Maria. Chi vuole far sì che lo Spirito Santo agisca in lui con potenza, deve avere la sua Sposa fedele, la celeste Maria, perché renda pronto il suo cuore alla Sua azio¬ne feconda e santificante" (cfr Trattato V. D. 62. 3. 44. 162).
Impegno: Contempliamo Maria con Gesù fra le braccia e pregando chiediamole di tenere così anche noi e di farci sco¬prire la bellezza della vera unione a lei e a Gesù.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

9 febbraio. L'Immacolata è tutto l'amore della creazione per Gesù
Guardando all'opera di Dio per l'umanità, rivelataci nella Sacra Scrittura, ci accorgiamo che il momento particolare in cui tutto l'amore del Padre per Gesù (lo Spirito Santo) è sce¬so in Maria è stato quello dell'Annunciazione. II Sì della Vergine ha permesso che l'amore del Padre si spandesse per tutto il creato, ridandogli un significato e un fine. Maria, diventata Madre, vive per noi adesso, questa maternità, comu¬nicandoci l'amore di cui è ricolma e di cui trabocca.
È essenziale della maternità il fatto di riferirsi alla perso¬na. Essa determina sempre un'unica e irripetibile relazione fra due persone: della madre col figlio e del figlio con la madre. Anche quando una stessa donna è madre di molti figli, il suo personale rapporto con ciascuno di essi caratterizza la mater¬nità nella sua essenza. Ciascun figlio, infatti, viene circonda¬to d'amore in modo unico e irripetibile, e ciò vale sia per la madre che per il figlio.
Si può dire che la maternità nell'ordine della grazia man¬tenga l'analogia con ciò che avviene nell'ordine della natura. Questo spiega il motivo della dimensione mariana della vita dei discepoli di Cristo. Il Redentore affida sua Madre al discepolo e nello stesso tempo gliela dà per Madre. La maternità di Maria diventa così eredità dell'uomo ed è un dono speciale, un do¬no che Cristo stesso fa ad ognuno di noi. Nasce così l'intimo rapporto della Madre col figlio e del figlio con la Madre.
Questo significa "affidamento", "consacrazione": risposta all'amore di una persona e, in questo caso, risposta all'amo¬re di Maria, nostra Madre. Affidandosi filialmente a Maria il cristiano, come l'apostolo Giovanni, accoglie "fra le sue co¬se proprie", "in casa sua", "con sé" la Madre di Cristo e la in¬troduce in tutto lo spazio della propria vita interiore, cioè nel suo "io" umano e cristiano.
Questo rapporto filiale, questo affidarsi di un figlio alla ma¬dre, perciò, non solo ha il suo inizio in Cristo, ma, in defini¬tiva, è orientato a Lui, perché Maria continua a ripetere a tut¬ti le stesse parole che disse a Cana di Galilea: "Fate quello che Egli vi dirà". La Chiesa, perciò, afferma con gioia e con fede: "Noi crediamo che la Madre Santissima di Dio, nuova Eva, Madre della Chiesa, continua in Cielo il suo ufficio materno
riguardo alle membra di Cristo, cooperando alla nascita e al¬lo sviluppo della vita divina nelle anime dei redenti. Maria, l'eccelsa figlia di Sion, aiuta tutti i suoi figli, dovunque e co¬munque essi vivano, a trovare in Cristo la via verso la casa del Padre" (cfr RM 45. 47).
Impegno: Preghiamo Maria perché formi in noi un vero cuo¬re di figli e ci insegni ad amare e a seguire Gesù, sceglien¬dolo come il nostro Primo Amore.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.


10 febbraio. L'Immacolata ci dona il suo amore a Gesù
La consacrazione ci unisce come figli a Maria, ci identifica in lei, ci permette di far nostro il suo amore a Gesù. Questo l'avevano capito bene i santi, che sono diventati santi proprio per questa speciale unione con Maria! Raccogliamo qui alcu¬ne delle loro testimonianze. A noi, ancora così lontani, forse, da un'unione trasformante che ci infiamma il cuore, sembre¬ranno parole troppo grandi ...; ma l'azione di Maria in noi proprio a questo vuole portarci: ad un grande amore, alla san¬tità! Quando avremo fatto anche noi un po' di questo cammi¬no che Lei ci propone, le parole dei santi sapremo capirle di più e riusciremo pure a farle nostre!
Fr. Giacomo da Milano (XIII sec): "Che cosa ci può essere di meglio di avere il cuore unito al tuo cuore? Non è forse il tuo cuore pieno di grazia? E se è aperto non si trasfonderà forse nel cuore che si è unito a te?
Sì, Maria, tutta ardente, incendia di amore e assimila a sé tutti coloro che la amano e l'avvicinano".
La Beata Angela da Foligno, in pellegrinaggio alla Porzunicola per il perdono di Assisi, vide un giorno la Vergine piegarsi verso i suoi figli, piena di amore: "Li stringeva fra le braccia con tale carità che appariva tutta luminosa e sembra¬va assorbirli in una luce quasi infinita, dentro il suo petto. Dunque, cari figlioli, la memoria di questa Madre di Dio sia sempre nella vostra anima!".
La Venerabile Suor Maria di Gesù d'Agreda (1602 - 1665) così scrive riferendo le parole che Gesù diceva alla sua ani¬ma: “È mia volontà che tu trovi in Maria Santissima il prin¬cipio della tua gioia e la segua anche nel deserto della ri¬nuncia. Seguila mediante una perfetta imitazione... Ella sarà la tua stella polare e la tua maestra. Nelle virtù che lei praticò troverai una somma regola di perfezione sulla quale regola¬re la tua vita”.
Santa Veronica Giuliani (1660 - 1727) si sente invitata da Maria stessa a trasformarsi in lei: "Figlia mia, voglio che tu adesso ti unifichi a mio Figlio e a me". La santa risponde con questa preghiera: "Sì, Madre Santissima, io sarò una cosa so¬la con te... Come tua figlia lascio tutto il dominio a te. Con l'aiuto tuo, con la grazia tua, accetto tutto". Poi scrive: "In un istante la Vergine Santissima ha adornato la mia anima con tut¬te le sue virtù e i suoi meriti, poi l'ha presentata a suo Figlio il quale, con grazia speciale, l'ha abbracciata e l'ha unita a sé".
San Massimiliano Maria Kolbe (1894 - 1941), fondatore della Milizia dell'Immacolata, martire nel campo di concen¬tramento ad Auschwiz, grande innamorato dell'Immacolata, così scrive: "In tutto, la nostra volontà sia la volontà dell'Immacolata. Chi vuole convertire gli altri alla causa dell'Immacolata deve avere la propria volontà unita a quella dell'Immacolata... sarà così che l'Immacolata dominerà da Signora in ciascuna anima consacrata a lei. Le anime che han¬no il privilegio di conoscerla da vicino, cercano col massimo impegno di rassomigliare sempre di più a lei. Chi più perfet¬tamente si lascia condurre da lei nella vita interiore ed este¬riore, partecipa maggiormente del suo spirito.
Consacriamoci a lei totalmente, senza alcuna limitazione, per essere figli suoi e sua proprietà incondizionata, così da es¬sere in un certo qual modo lei stessa vivente, parlante, operante in questo mondo. L'Immacolata vuole entrare nel cuore degli uomini, dirigerli per la via della rinuncia, per incorporarsi in essi. Più precisamente: essere essi e farli diventare se stessa".
Santa Teresa di Gesù Bambino (1873 - 1897) così scrive¬va: "Tu mi fai sentire che non e impossibile camminare sulle tue orme, o Regina degli eletti. Tu mi hai manifestato il sen¬tiero del Cielo col praticare le virtù nascoste. io amo restar pic-cina vicino a te, Maria. Tu mi insegni a cantare le lodi del Signore e ad esultare beata in Dio, mio Salvatore. lo voglio vi¬vere con te e seguirti ogni giorno. Contemplandoti, o Vergine, mi inabisso rapita scoprendo nel tuo cuore oceani di amore. II tuo sguardo materno fa sparire, ogni mio timore e mi insegna a piangere e a gioire".
Impegno: Scegliamo in particolare una delle riflessioni pre¬cedenti e meditiamola a fondo chiedendo a Maria di farci comprendere cosa desidera da noi, in questo momento e per la nostra vita.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.


11 febbraio. L'Immacolata ci trasforma con Lei in Gesù
I direttori spirituali e le persone devote che di adoperano a formare Gesù Cristo in sé o negli altri in modo diverso da quello dello "stampo meraviglioso di Maria" potrebbero be¬nissimo essere paragonati a certi scultori che hanno troppa fi¬ducia nella propria abilità, industria e arte. Danno un'infinità di colpi di martello e di scalpello a una pietra dura o a un pez¬zo di legno grezzo, per fame uscire l'immagine di Gesù Cristo, ma non riescono ad esprimerlo "al naturale"...
Quelli invece che scelgono Maria possono essere parago¬nati a fonditori e modellatori che hanno trovato in Lei lo stam¬po meraviglioso nel quale Gesù è stato formato in modo na¬turale e divino. Essi non contano sulla propria capacità, ma so¬lo sulla qualità dello stampo. Si gettano e si perdono in Maria per diventare una copia "al naturale" di Gesù Cristo.
Cerchiamo, quindi, di comprendere l'immagine dello stam¬po e di ricordare che nello stampo viene gettato solo materiale fuso, liquido: questo significa che è necessario che fonda in noi l'uomo vecchio, per poter nascere poi l'uomo nuovo in Maria. Così, se anche tu vuoi essere tutto di Maria, lascia perde¬re le tue intenzioni e perditi in quelle della Madonna, anche se non le conosci tutte! Tu, in questo modo, potrai condividere la bellezza e la bontà delle sue intenzioni. Esse sono così pure che la Madonna, già qui in terra ha dato più gloria a Dio con una azione piccolissima, come filare la lana o dare un punto d'ago, che San Lorenzo sulla graticola del martirio e i santi con tut¬te le loro azioni più eroiche. Nel corso della sua vita la Madonna ha acquistato un cumulo incalcolabile di grazie e di meriti. È più facile contare le stelle del firmamento, le gocce d'acqua del mare, i granelli di sabbia sulla spiaggia, che non
i suoi meriti e le sue grazie. Maria ha dato a Dio una gloria maggiore di quanta tutti gli angeli e i santi gli diedero e gli da¬ranno.
Maria, tu non puoi che operare meraviglie di grazia in quel¬li che davvero vogliono perdersi in te!
Così, se vuoi essere tutto di Maria, non fare niente da so¬lo: lasciati guidare in tutto da lei e sii umile. È in questo mo¬do che anche tu glorificherai maggiormente Dio il quale riceve il massimo della gloria dai piccoli e dagli umili di cuore.
Maria vuole ricevere il dono delle tue azioni nelle sue ma¬ni verginali e vuole dar loro una bellezza e uno splendore me¬raviglioso, poiché essa stessa le presenterà a Gesù.
Se tu pensi a Maria, Maria pensa per te a Dio. Ogni volta che dai lode e gloria a Maria, Maria loda e glorifica il Signore per te. Lei è l'eco di Dio che non dice e non ripete che Dio. Se tu dici Maria, Maria ripete Dio.
Questo stile proprio di Maria ce lo mostra il Vangelo. Quando Elisabetta lodò Maria e la proclamò beata per la sua fede, Maria, l'eco fedele di Dio, rispose con il suo Magnificat: "L'anima mia magnifica il Signore". Quello che disse allora, Maria lo ripete ogni giorno. Quando è lodata, amata, onora¬ta o riceve qualcosa, è Dio che è onorato, amato, lodato, è Dio che riceve ogni cosa attraverso le sue mani." (cfr Trattato 220 -225).
Impegno: Cosa possiamo offrire oggi a Maria perché lo do¬ni al Signore? Lodiamola, ringraziamola, diciamole tutto ciò che ci sta a cuore e mettiamoci poi in ascolto dell'eco di Dio.
NOSTRA SIGNORA DI LOURDES, PREGA PER NOI.


12 febbraio. Nell'Immacolata la nostra speranza
Gli eletti amano Maria con affetto e tenerezza di figli e la onorano come loro Madre e Signora. La amano non a parole, la onorano non soltanto esteriormente, ma nell'intimo del cuo¬re, evitano tutto ciò che può dispiacerle e fanno con molta gioia tutto ciò che lei gradisce.
Per poter comprendere bene la similitudine fra la storia di Giacobbe e quella dei figli consacrati a Maria, sarà bene leg¬gere il capitolo 27 della Genesi. I veri figli portano a Maria non due capretti, come Giacobbe li portò a Rebecca, ma le offro-no ciò che i due capretti significano: il loro corpo e la loro ani¬ma perché ella li riceva come cosa sua, li faccia morire al pec¬cato e a se stessi, li spogli del loro amor proprio, affinché pos¬sano piacere di più a Gesù il quale vuole per amici e discepoli solo chi è pronto a morire a se stesso. "Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua".
Maria prepara le anime secondo il volere del Padre, vole¬re che lei conosce più di tutte le creature, perché possano es¬sere degne della sua benedizione.
Tutti coloro che gustano e praticano la perfetta consacra¬zione a Gesù Cristo per le mani di Maria, non desiderano nul¬la di più e le dimostrano sempre un amore reale e coraggioso.
Essi sono sottomessi e obbedienti alla Madonna, come alla loro Madre, sull'esempio di Gesù che volle consacrare trenta dei suoi trentatré anni di vita a dar gloria al Padre Celeste, con una intera e perfetta sottomissione e obbedienza a sua Madre. Chi ap¬partiene a Maria segue i suoi consigli con fiducia, come fece Giacobbe con Rebecca quando essa gli disse: "Obbedisci al mio ordine!" e come fecero i servi alle nozze di Cana, quando Maria suggerì loro: "Fate quello che Egli vi dirà" (Gv 2, 5).
Giacobbe, per aver obbedito a sua madre ricevette come per miracolo la benedizione che naturalmente non gli era dovuta. Per aver seguito il consiglio di Maria i servi di Cana potero¬no vedere con i loro occhi il primo miracolo di Gesù che cam¬biò l'acqua in vino proprio perché lo desiderava sua Madre. Il premio per una perfetta obbedienza a Maria sarà per tutti co¬loro che si consacrano a lei la benedizione del Padre Celeste e il dono delle sue meraviglie per tutta l'eternità" (cfr Trattato 197- 198).
Impegno: Proponiamoci di metterci seriamente alla scuola di Maria e di seguire quelle parole che ancora oggi ci ripete: "Fate quello che Egli vi dirà!". Cosa vuole il Signore da noi? Cosa ci chiede Maria?
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

13 febbraio. L'Immacolata e il nostro Battesimo
Se vogliamo che Maria formi in noi Gesù e lo faccia cre¬scere dobbiamo nutrire una grande fiducia nella bontà e nel po¬tere di questa dolce Madre. Dobbiamo chiederne continua¬mente l'aiuto guardando a lei come alla stella che ci guida a raggiungere il porto. Manifestiamole con sincerità le nostre pe¬ne, i nostri bisogni.
Ricorriamo a lei, alla sua inesauribile misericordia e alla sua immensa dolcezza nei problemi, nelle ansie, nei dubbi, nei dolori della vita che ci affliggono. Gettiamoci, nascondiamo¬ci, sommergiamoci nel suo seno materno e verginale per essere infiammati di un puro amore, per essere purificati e per trovare in lei, pienamente, Gesù che nel suo cuore siede come sul suo trono più glorioso.
Così scrive l'Abate Guerrico: "Abitare nel seno di Abramo non rende più felici che abitare in quello di Maria, dal mo¬mento che in esso il Signore ha posto il suo trono". Chi è lon¬tano da Maria, invece, pone solo in se stesso la propria fidu¬cia. Come il figliol prodigo, ama solamente le cose visibili ed esteriori, le apparenze, e non riesce a gustare le materne dol¬cezze del seno di Maria, non riesce a trovare in lei quel senso di sicurezza e di profonda fiducia che gli eletti sentono verso la loro Mamma. Per loro noi dobbiamo pregare e sacrificarci, seguendo il messaggio di Maria a Lourdes: Pregate e fate pe¬nitenza per i peccatori!".
La devozione a Maria è un segno della nostra gloria futu¬ra. È come se Maria stessa ci dicesse: "Beati quelli che se¬guono le mie vie! ( Prv 8, 38). È vera felicità praticare le mie virtù con l'aiuto della grazia divina e camminare sulle tracce della mia vita. Si gode una gioia immensa, durante la vita, per l'abbondanza delle mie grazie e delle dolcezze materne che io comunico in pienezza. Ne concedo molte di meno a chi non mi segue così da vicino.
1 miei figli, quelli consacrati a me, raggiungono il massi¬mo della gioia nella loro morte che io rendo dolce e tranquil¬la. Abitualmente li assisto di persona per introdurli poi nelle gioie del Cielo. Mai un mio figlio fedele, un'anima che abbia imitato le mie virtù e abbia confidato in me, non ha raggiun¬to la gloria celeste" (cfc Trattato 199 - 200).
Ecco cosa afferma San Luigi di Montfort: "O Maria, mia buona Madre, permettimi di ripeterti, con il fervore più vivo del cuore, che sono felicissimi coloro che camminano fedel¬mente sulle tue orme, seguono i tuoi consigli, obbediscono ai tuoi desideri". Desideriamo essere anche noi tra quelle anime
felicissime che camminano verso il Cielo prese per mano dal¬la Vergine Maria!
Impegno: Uniti a Maria, per chiederle la grazia di essere suoi veri figli e di sperimentare in ogni momento la dolcezza del suo amore e il suo aiuto che tutto può, recitiamo con fe¬de il Santo Rosario.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

14 febbraio. L'Immacolata ci rende cari a Dio Padre
La consacrazione a Maria è come il naturale sviluppo del nostro Battesimo. Col Battesimo siano stati rigenerati dalla gra¬zia e siamo diventati a pieno diritto figli di Dio, eredi di ogni suo bene, eredi della vita eterna, amati , protetti, guidati, per-donati, salvati da Lui. Con la consacrazione a Maria noi di¬ventiamo capaci di conservare questo tesoro perché lo affi¬diamo a Colei che vince il male ed è la più terribile avversa¬ria del diavolo che tenta continuamente di privarci di questi be¬ni eterni.
Dio ha dichiarato una sola inimicizia inconciliabile che du¬rerà e crescerà fino alla fine: l'inimicizia tra Maria sua Madre e il diavolo, tra i suoi figli e quelli di Lei. Maria sa scoprirne la malizia e protegge coloro che si affidano a lei, ha la forza per vincere il suo orgoglio, per sventare le sue trame al punto che egli la teme più di tutti gli uomini e di tutti gli angeli.
L'umiltà di Maria lo umilia più della onnipotenza di Dio. Molte volte, infatti, ha affermato, suo malgrado, per bocca degli ossessi, durante degli esorcismi, che egli per la salvezza di un'anima teme maggiormente un semplice sospiro di Maria che le preghiere di tutti i santi, una sua sola minaccia, più dei suoi stessi tormenti.
Lucifero, per orgoglio, ha perduto ciò che Maria ha ac¬quistato con l'umiltà e, per dono gratuito di Dio, ciò che noi abbiamo ricevuto nel giorno del nostro Battesimo: l'amicizia con Dio. Eva ha rovinato e perduto per disobbedienza ciò che Maria ha salvato con l'obbedienza e che noi abbiamo riac¬quistato col Battesimo.
La consacrazione a Maria, conservandoci i doni ricevuti nel Battesimo, ci rende forti, vincitori del male, in noi e in¬torno a noi. Con lei siamo al sicuro perché "l'umiltà di Maria vincerà sempre il superbo, riuscirà a schiacciargli il capo ovunque si annidi il suo orgoglio, scoprirà sempre le sue ma¬lizie, sventerà le sue trame infernali, manderà in fumo i suoi diabolici disegni e difenderà dalle sue unghie crudeli, fino al¬la fine del mondo, coloro che la amano e la seguono con fe-deltà." (Trattato 54).
Perciò, la consacrazione perfetta, sviluppo del nostro Battesimo, non può consistere in un atto formale, ma sarà la manifestazione esterna di un modo di vivere spiritualmente uniti alla Vergine, scegliendo di avere una relazione speciale che ci porta a vivere come lei, in lei, per lei. Non importa quin¬di la formula di consacrazione che si recita. Ciò che conta è vi¬verla uniformando ad essa tutto il vivere quotidiano. Neppure il ripeterla spesso ha molta importanza, mentre ne ha il desi¬derio di mettere ogni volta, in quelle parole, tutta l'anima.
Ma come si giunge a vivere lo spirito proprio della con¬sacrazione per vivere anche con più coerenza gli impegni del nostro Battesimo? San Luigi Maria di Monfort non ha dubbi: "... col fare tutte le azioni per Maria, con Maria, in Maria e per mezzo di Maria, così da poterle fare più perfettamente per mezzo di Gesù, con Gesù e per Gesù”. (Trattato 247)
Questo porta davvero ad un nuovo stile di vita, “marianizzando” tutta la vita spirituale e ogni attività, proprio come vuole lo spirito della consacrazione.
Riconoscere Maria come causa e motore del nostro agire significa liberarsi dall’egoismo che si nasconde dietro a molte attività, ricorrere a lei in tutto è la migliore garanzia di riuscita.
Ma tutto questo non è difficile o impossibile e un motivo c'è: non sarà più l'anima a dover prendere iniziative e a cercare faticosamente di liberarsi da tanti lacci. Sarà Maria che se occuperà e l’anima si sentirà come presa per mano, condotta dolcemente, ma anche con decisioni e velocità, come fa una mamma col suo bambino. È in questo modo che noi possiamo essere certi che i semi di bene seminati da Dio in noi nel Battesimo porteranno grandi frutti, i più belli, nel tempo e nell'eternità, per noi e per il mondo.
Impegno: Presi per mano da Maria, rinoviamo le promesse del nostro Battesimo.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

B – MARIA E LA PURIFICAZIONE NEI SANTI
"Una delle ragioni per cui così poche anime giungono alla perfezione cri¬stiana è che Maria, ora più che mai Madre di Gesù Cristo e Sposa fecon¬da dello Spirito Santo, non è abba¬stanza formata nei loro cuori. Ella ne è la via perfetta, perché sul suo per¬corso non c'è fango, né polvere, né la minima sozzura di peccato".
Montfort

15 febbraio. L'Immacolata ci purifica per farci vivere Gesù
Quando l'anima desidera andare incontro alla nuova vi¬ta che è Cristo, deve cominciare con lo spazzare via tutti gli ostacoli che le impediscono di rinascere. Questi ostacoli so¬no il peccato, le inclinazioni non buone, le facoltà viziate dal peccato originale. Dovrà ingaggiare una lotta contro tutto ciò che si oppone a Dio e all'unione con lui. Questa purifica¬zione attiva ha lo scopo di rimuovere tutto ciò che può por¬tare al peccato. Sarà necessario, per "agire contro" essere propensi "non al più facile, ma al più difficile, non al ripo¬so ma alla fatica, non al più, ma al meno, non al tutto ma al niente" (S. Giovanni della Croce). Questa morte a se stessi, che volontariamente si sceglie, fa a poco a poco scompari¬re del tutto il proprio agire umano, mentre, per gradi, avan¬za e prende sempre più consistenza il modo di agire divino di Cristo. Il passaggio dal primo modo di agire all'altro è chiamato "notte spirituale", purificazione attiva. In tutto que¬sto lungo e faticoso lavoro Maria ha un ruolo speciale. Non fa tutto lei, perché è necessario l'impegno personale, ma sen¬za la sua materna assistenza, senza il suo affettuoso inco-raggiamento, senza le sue decisive spinte, senza i suoi con¬tinui e premurosi interventi, nulla si potrebbe portare a com¬pimento.
Così diceva la Madonna a Santa Veronica Giuliani a que¬sto proposito: "Ti voglio in un distacco totale da te stessa e da tutto ciò che è momentaneo. Ci sia in te un solo pensiero e questo sia per Dio solo. Ma sta a te spogliarti di tutto. lo e il mio Figlio ti daremo la grazia di farlo e tu impegnati ad ar¬rivare a questo punto... Se tutto il mondo fosse contro di te, non temere. Aspettati disprezzi, ma rimani forte nelle battaglie contro il nemico. Vincerai così tutto con umiltà e ar¬riverai al colmo di ogni virtù".
Questa di cui abbiamo parlato è la purificazione attiva, in quanto attività dell'io. Occorre però che ad un certo mo¬mento intervenga direttamente la grazia: è la purificazione passiva, detta così perché avviene per intervento diretto di Dio. L'anima sperimenta la notte dei sensi e la notte dello spi¬rito e vive un martirio d'amore. Su tutto questo scende lo sguardo di Maria e il suo materno intervento dona refrigerio all'anima ormai avviata verso la purificazione completa.
Maria essendo presente e attiva nella formazione di ogni suo figlio, non sottrae l'anima da prove materiali e spiritua¬li che, non cercate ma accettate, la portano verso un'unione trasformante col Signore, verso una vita nuova.
Così scrive San Luigi Maria di Montfort: "Non bisogna il¬ludersi che colui che ha trovato Maria sia libero da croci e sofferenze. Al contrario. Esso ne prova più di chiunque altro perché Maria, essendo Madre dei viventi, dà a tutti i suoi fi¬gli pezzi dell'albero della vita che è la Croce di Gesù. Però, se da una parte Maria offre loro delle croci, dall'altra ottie¬ne per loro la grazia di portarle con pazienza e perfino con gioia in modo che le croci che ella dà a quanti le apparten¬gono sono croci leggere e non amare" (Segreto 22).
Impegno: Chiediamo all'Immacolata che ci dia un grande desiderio di santità e offriamo per questo la nostra giornata con tanto amore.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

16 febbraio. "Tu mi spoglierai del mondo e mi farai tutto tuo"
Il servo di Dio Don Edoardo Poppe (1890 - 1924)
Fin da giovane si era messo alla scuola di Maria: "Con gioia abbandono il mondo, i miei sensi, i miei desideri e cor¬ro verso di te per donarmi tutto nelle tue mani, mia cara Madre: io sono tuo figlio! Tu mi spoglierai del mondo e mi farai tut¬to tuo. Se noi diventiamo figlioletti di Maria, le cose andran¬no molto meglio; non ci preoccuperemo più di ciò che si dirà di noi, o si penserà o si farà. Un bambino non pensa a tutto questo quando è fra le braccia della mamma. Dobbiamo essere anche noi così con Maria e allora ella si prenderà cura di noi e ci preparerà una bella veste intessuta di semplicità e di san¬tità. Quanto è buona questa cara Madre! Madre mia, insegnami a dimenticarmi e a rinunciare ai giudizi e alle lodi degli uomini. O Maria, mia buona Madre, io mi pongo sotto la tua materna protezione, benedicimi e difendimi oggi da ogni male, so¬prattutto dal peccato mortale e veniale, e da ogni resistenza al¬la grazia. Ciò che tu vuoi, Maria, lo voglio anch'io".
Questa è la disposizione alla purificazione attiva e passi¬va che hanno le anime che vogliono percorrere un cammino di santità, per rispondere al desiderio di Dio.
Vedremo nei prossimi capitoli altri esempi di questo cam¬mino che vogliono spronarci a metterci con fiducia nelle ma¬ni di Maria per vivere nella volontà del Padre. Come ha fatto con tutti i santi, così la Madonna fa pure con noi: ci guida con dolcezza e con fermezza verso la meta e fa sì che tutto cooperi al nostro vero bene.
Impegno: Facciamo un sereno, ma sincero esame di coscienza proponendoci di confessarci appena possibile per vincere così, ogni nostra resistenza alla grazia.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

17 febbraio. “La Madonna lavora a far ostie”
Servo di Dio Can. Gallotti (1881 - 1927)
Tra i propositi che questo sacerdote aveva segnato nel suo regolamento di vita, si leggono anche questi: "Voglio confidare in tutto nell'aiuto della mia buona Madre e Signora, certo che non mi verrà mai a mancare. lo dovrò solo stare attento a se-guirla. Non voglio desiderare, volere, curare, gustare nulla se non ciò che lei vuole".
Ma questo abbandono non porta certo all'inerzia! "Non sarà mai la Madonna quella che lascerà ai suoi figli il per¬messo di starsene con le mani in mano! Avanti dunque, e co¬raggio! La Madonna che ha cominciato così bene in te l'ope¬ra del Signore, la porterà a compimento. Le tue infedeltà non costituiscono un ostacolo insormontabile: Ella è troppo poten¬te perché non possa vincere ogni difficoltà che le si oppone. Ma quello che è assolutamente necessario e indispensabile è il distacco da noi stessi: i veri devoti di Maria hanno la cro¬ce piantata nel cuore.
"Moriamo dunque alle passioni, a tutto ciò che sa di pec¬cato, a quello che è proprio dell'uomo vecchio e rivestiamo¬ci dell'uomo nuovo per mezzo di Maria, a maggior gloria sua e di Gesù. L'anima che sale a Gesù sotto la guida dolce e sicura della Madonna vede che le cose basse del mondo si al¬lontanano man mano ogni giorno di più da lei".
"La Vergine fedele farà ogni cosa! lo attribuisco al Cuore di Gesù l'ispirazione felice di chiamare la Madonna a lavorare in noi stessi, anzi, di darci a lei per essere tutti suoi, persone di cui ella può disporre a suo piacimento. Da quando non mi appartengo più, Colei che è la mia Signora fa di me quel che le piace. Ed io la lascio fare e mi trovo sempre bene! Mettiamoci allora nelle mani di Maria e lasciamo fare a lei. Quanto all'avvenire, sono nelle mani della Madonna e non vo-glio proprio preoccuparmene".
Quando si ammala, accetta la cosa come una prova, come una suprema purificazione, dalle mani di Maria: "Soffro tan¬to e quasi mi vien voglia di morire, ma mi vedo con le mani vuote... Certo che desidero guarire! Ma la Madonna mi ha chiamato qui per uno scopo, mi ha fatto vedere un campo in cui c'è molto lavoro da fare... ed io mi sono abbandonato nelle sue mani". Forte di questa esperienza, nella sua corrispondenza usa spesso una frase che sembra racchiudere molto bene tutto il si¬gnificato della purificazione che Maria operava in lui: "La Madonna lavora a fare ostie!".
Impegno: Offriamo al Signore, attraverso le mani di Maria, qualcosa che ci costa e accettiamo con amore la croce che stiamo portando.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

18 febbraio. "Nelle tenebre e nelle tentazioni: Ave Maria, Ave Maria"
Servo di Dio Padre Anselmo Treves (1875 - 1934)
Questo è il programma che fin da giovane si era prefisso: "Voglio nascondermi sotto il velo di Maria accanto al Cuore di Colei che è più bianca della neve e sottrarmi a tutto il resto che non è buono, perché Maria mi avvolga e mi possieda per¬fettamente.
Nel Cuore della Madre impareremo ad imitare il Cuore mi¬te e umile di Gesù, troveremo il fuoco interiore che ci purifi¬cherà, ci libererà da tanta zavorra affinché si realizzi anche per noi il quotidiano augurio sacerdotale: "in alto i cuori!"
"La Madonna non ha voluto mettermi sul candelabro, ma farmi vivere una vita oscura, nascosta sotto il moggio. Non le domando il successo, ma la possibilità di farla molto amare. Voglio, col soccorso della mia buona Madre Immacolata che la mia vita sia una continua preghiera, voglio chiudere gli oc¬chi e chiedere a Maria che pensi lei al mio domani per non aver altro pensiero che lavorare per lei e piacerle. Voglio vivere di¬staccato da tutto. Voglio avere una vita di docilità alle ispi¬razioni della Madonna, una vita di umiltà nutrita anche di umi¬liazioni accettate con gioia, una vita nascosta.
Voglio amare sempre di più l'ultimo posto e vivere una vi¬ta interiore fatta di preghiera e di silenzio, distaccato dalle co¬se che sono solo del mondo e distaccato soprattutto da me stes¬so. lo accetto di essere nulla purché la mia Mamma sia con-tenta e sia l'assoluta Signora dei cuori."
Quel che colpisce di più in Padre Treves è proprio la gran¬de disponibilità a lasciar agire Maria nella sua anima e questa è la migliore disposizione perché la grazia faccia sgorgare la vita divina. "Voglio fare quanto posso per la mia buona Mamma e lasciarla poi fare a modo suo, sicuro che farà da mamma, per il mio maggior bene.
Che sarebbe di me di fronte a tante difficoltà, con la mia piccolezza e incapacità, se non mi ricordassi ad ogni istante che Maria mi conduce per mano, che è lei che fa tutto?. E allora il mio compito si limiterà a non guastare l'opera sua! Come è lie¬ve la croce e quanto sono leggere le cariche quando ci si tie¬ne sotto lo sguardo di Maria, molto vicini al suo Cuore.
"lo avrei bisogno urgente di pace, di calma, di affetto fra¬terno. Quaggiù non ho il minimo appoggio umano. Ma questo mi porta a contare maggiormente sulla Madonna, a ricorrere a lei nelle lotte, nelle fatiche e negli abbandoni.
Mi aiuti Maria a ripetere la mia preghiera preferita: "Ave Maria, Ave Maria, nelle tenebre e nelle tentazioni, nelle de¬lusioni e nelle umiliazioni, nelle persecuzioni e nell'isola¬mento, nel freddo glaciale dell'inattività forzata e nella stan¬chezza... Sì, ho deciso di prendere il momento che passa dal¬le mani della Madonna e baciare le sue mani, anche quando si aprono per coronarmi di spine e per offrirmi la croce".
Con questa disposizione a lasciarsi guidare in tutto da Maria e ad accettare da lei ogni cosa in vista di un bene più grande quale è l'unione intima con Dio, Padre Treves ha vis¬suto giorno per giorno camminando verso il Cielo, mentre la Madonna lo teneva per mano.
Impegno: Accettiamo senza lamentarci le sofferenze, i pro¬blemi di questo giorno e mettiamo tutto nelle mani di Maria credendo che niente le sfugge e che tutto lei sa trasforma¬re per la nostra pace e la nostra gioia interiore.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

19 febbraio. "Consacrata a Te, non ho nulla da temere"
Santa Gemma Galgani (1878 - 1903)
Anche la santa di Lucca ha sperimentato l'intervento di Maria nella sua formazione spirituale. È noto, del resto, quan¬to grande fosse il suo amore per la Madonna.
"Madre mia, ti voglio amare tanto! L'anima mia non mi ap¬partiene più: è tua!
Prendila, Gesù, la mia povera anima e consegnala alla Mamma tua... Mamma mia, Gesù ti ha donato la mia anima e io ti dò anche il mio cuore. Tienilo sempre lassù, sempre con te, vicino a te ho tutto. Con te nulla è più terreno, ma tutto è ce¬leste".
Poche anime, come Gemma, hanno vissuto una così lunga e profonda purificazione mistica. Quasi non si riesce a capire come abbia potuto resistere e perseverare. Gemma attribuisce tutto il merito alla Madonna, alla sua assistenza materna, an¬che se qualche volta pure lei si nasconde alla sua figlia per pu¬rificarle maggiormente lo spirito.
"Perché, Gesù, non ti fai trovare? E tu, Mamma mia, dove sei? Sì, lo so. Consacrata a te non ho nulla da temere. Dopo l'ora santa Gesù mi fece conoscere tutto quello che devo sof¬frire nel corso della mia vita. Mi disse che presto avrebbe mes¬so alla prova le mie virtù : "Quello che maggiormente ti darà pena sarà che il Cielo diventerà di bronzo per te. Gesù appa¬rirà ai tuoi occhi tanto severo... Chiamerai, ma nessuno avrà pietà di te, ti sembrerà di essere abbandonata da tutti".
Ma anche quando si nasconde, Maria non abbandona i suoi figli e continua a lavorare in loro. Perché in essi sbocci il fio¬re della santità. Così ha fatto con i santi e così fa con ognuno di noi. Per questo crediamo che lei è presente, è vicina anche in quei momenti che sembrano assomigliare ad un deserto, in quei giorni grigi nei quali non splende il sole e ricordiamo che sempre, oltre le nuvole, il sole continua ad esserci... e conti¬nuerà a riscaldarci. L'amore di Dio e quello di Maria non si af-fievoliscono mai, anche se noi a volte non li sentiamo. È il mo¬mento della prova, ma nessuna prova può schiacciarci perché non siamo soli, mai!
Crediamolo ogni volta che tutto ci sembra troppo pesante o senza senso e sperimenteremo che nulla può accaderci che non sia per il nostro vero bene e per la nostra più grande feli¬cità. Per questo, di nuovo, affidiamoci con tutto il cuore a Maria.
Impegno: Offriamo a Maria i nostri momenti bui, i nostri dubbi, le nostre paure, le nostre stanchezze. Offriamole il de¬serto che stiamo attraversando, certi che lo trasformerà in un giardino.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

20 febbraio. "Maria mi attira ad unirmi a Lei, nel suo martirio d'amore"
Serva di Dio Maria Antonietta De Geuser (1889 - 1918)
Anche questa donna è stata formata da Maria. Lo dice lei stessa con molta semplicità: "lo depongo tutti i miei affari sem¬pre più nelle sue mani e vivo sotto la sua direzione. Maria completa tutto meravigliosamente! Non saprò mai dire quanto io devo a questa Madre incomparabile né potrò mai ringraziarla abbastanza della sua bontà verso di me che sono sua figlia! Se sapeste quanto è delizioso vivere sotto lo sguardo di Maria e non fare alcuna cosa senza chiederle il permesso e l'aiuto!
Confidando tutto a lei siamo sicuri che ogni cosa nostra è nelle sue buone mani. Maria dispone tutto in vista della mag¬gior gloria di Dio. Le nostre opere così misere si immolano nel¬le sue mani".
La sofferenza e la purezza di Maria Antonietta diventano la sofferenza e la purezza di Maria:
"La Madre dolorosissima mi fa penetrare nel segreto dei suoi dolori, del suo martirio.
Mi attira ad unirmi a Lei nel suo martirio d'amore facen¬domi comprendere che questa è la sola via per me per unirmi alla sua purezza.
E così, per mezzo della Regina dei Martiri, io mi unirò al¬la Regina delle Vergini. È in questo modo che lei mi associa all'opera redentrice del suo Figlio.
L'ideale è che io scompaia e non resti in me nulla se non Maria e la SS. Trinità. Ma io sono troppo debole per questo, non ho il coraggio necessario... e così lo vado a trovare pres¬so la nostra amata Madre che mi dà sempre il coraggio di cui ho bisogno.
Con la Vergine io mi offro sempre di più al Signore e cre¬do che egli accetti questa piccola ostia. lo soffro molto, ma ho capito che è questa la mia vocazione e ne sono felice.
Non posso che abbandonarmi allora, non posso che dirgli che voglio essere un'ostia di lode. Per questo amo la mia oscu¬rità e la mia sofferenza, perché so che mi conducono alla Luce e all'Amore.
Gesù mi conduce sempre per la stessa via che fu la sua e quella della Regina dei Martiri.
Ma è proprio per questo che io lo voglio ringraziare, per¬ché mi sento attirata per la stessa via del mio Gesù, e so di es¬sere, in questo, unita a Maria".
Impegno: Meditiamo e recitiamo con amore la Corona dell'Addolorata, unendoci a lei e offrendole i nostri e tutti i dolori del mondo.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

21 febbraio. "Con il suo aiuto è stata purificata la mia anima"
Serva di Dio Suor Angela Sorazu (1873 - 1921)
Anche in suor Angela è molto chiaro il continuo intervento di Maria nel cammino di purificazione verso la santità: "Lo confesso apertamente davanti a tutto il mondo: devo tutto al¬la Vergine Maria. Anche se io tendevo alla perfezione, alla os¬servanza e alla pratica delle virtù, quando mi consacrai alla Madonna ero ancora lontana da Dio perché piena di difetti, co¬me un tronco selvatico che è senza frutti. Ma non appena co¬minciai a vivere una vita mariana, questo tronco si sviluppò con una rapidità sorprendente! Benedetto sia Dio che ha ac¬colto la mia preghiera e mi ha concesso di vivere una profon¬da consacrazione a Maria.
"Grande è l'amore che ho per Maria, ma più grandi anco¬ra sono i benefici che ne riporta la mia anima. La protezione di Maria è singolarissima. Con questa si degna di ricompensare la mia totale dipendenza da lei. Mi orienta nei miei dubbi, mi dà energia nei momenti della prova, mi guida nel seguire il cammino di perfezione.
Devo a Maria la facilità con la quale ho vinto tanti ostacoli, la mia fedeltà alla grazia, la mia rassegnazione nelle prove do¬lorose: in una parola devo a Lei tutto il bene della mia anima.
"Nostra Signora mi ha insegnato la scienza del puro amo¬re... con il suo aiuto è stata purificata la mia anima, è stata di¬strutta la mia superbia e il mio maledetto amor proprio, così che io mi sono sottomessa ai desideri divini più perfettamen¬te, mi sono allontanata dal peccato e sono entrata davvero nel¬la vita interiore, nel sentiero della perfezione cristiana, nella solida pietà! Ho imparato dalla Santa Vergine a considerare co¬me difettosi non solo i peccati e le mancanze propriamente det¬te, ma anche tutto ciò che direttamente o indirettamente si op-pone alla santissima Volontà di Dio".
Questa è una delle preghiere di suor Angela: "Accetta, Madre mia, la mia consacrazione e offerta ricevendo la mia anima nella tua, il mio cuore nel tuo, tutta la mia esistenza nel¬la tua... Identificami con te sia nell'essere che nell'operare e non permettere, Madre mia, che d'ora in poi io faccia qualcosa che tu non avresti fatto, così potrò dire con tutta verità che io vivo, ma non sono più io che vivo: sei tu, Madre mia, che vi¬vi e regni in me!".
Impegno: Proponiamoci di offrire a Gesù, per le mani di Maria, ogni nostra giornata e di rivolgerle spesso un pen¬siero, una preghiera, una lode.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

PARTE TERZA

I MEZZI DI PURIFICAZIONE
"Una delle ragioni per cui così poche anime giungono alla perfezione cri¬stiana è che Maria, ora più che mai Madre di Gesù Cristo e Sposa fecon¬da dello Spirito Santo, non è abba¬stanza formata nei loro cuori. Ella ne è la via perfetta, perché sul suo per¬corso non c'è fango, né polvere, né la minima sozzura di peccato".
Montfort

22 febbraio. Penitenza e purificazione
Il messaggio che la Vergine Maria ha affidato a Santa Bernardetta a Lourdes ha come centro l'invito alla purifica¬zione, al pentimento per la conversione dei peccatori. Su que¬sto vogliamo soffermarci in queste ultime pagine proprio per far sì che le parole della Vergine non scivolino via sul nostro cuore, ma lo rendano fertile, pronto a dar frutti di conversio¬ne, perché il mondo trovi la vera pace che viene solo dalla ri¬conciliazione e dall'unione con Dio.
Leggiamo cosa scrive a questo proposito R. Laurentin nel libro "Lourdes, cronaca di un mistero": "Il messaggio della pe¬nitenza ha radici profonde proprio nella vita sofferente e ge¬nerosa di Bernardetta e si iscrive quasi in un quadro liturgico. Le prime quindici apparizioni coincidono con l'inizio della Quaresima. È l'indomani del mercoledì delle Ceneri, il 18 feb¬braio 1858, quando la Vergine dichiara: "Non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell'altro".
È una introduzione discreta al proseguimento del suo mes¬saggio. La fase penitenziale propriamente detta irrompe ver¬so la metà dei quindici incontri. Senza preliminari, gli esercizi di penitenza si fanno presenti nella trama gioiosa delle appa¬rizioni. Gli spettatori ne sono sconcertati. E tutto questo ser¬viva anche per mettere a freno l'entusiasmo delle folle... Resta da capire il senso di quelle parole e di quei gesti austeri che an¬cora oggi ci sconcertano.
"Bacia la terra in penitenza per i peccatori... per la con¬versione dei peccatori" dice la Vergine il 24 febbraio e queste espressioni vengono ripetute nei giorni seguenti. Bernardetta mangia anche un po' d'erba colta qua e là.
"Emergono due parole: conversione e penitenza. Che cos'è la conversione penitenza nella Sacra Scrittura? È l'atto in cui l'uomo si distoglie dal peccato per rivolgersi a Dio, è un die¬trofront, un cambiamento d'animo, è un dispiacere per il pec¬cato commesso, ma "riparazione d'amore, per amore".
Allora, più ancora che una terra di miracoli, Lourdes è una terra di conversioni: la guarigione del cuore, soprattutto, è of¬ferta a tutti e a ciascuno al suo livello, perché la vita cristiana è fatta di successive e progressive conversioni a partire dalla prima che coincide normalmente col Battesimo. A Lourdes, co¬me nel Vangelo, il miracolo che salva i corpi è un segno teso a manifestare concretamente la potenza divina capace di sal¬vare l'uomo intero per la via dello spirito.
Questo atto difficile che è la penitenza, cioè dispiacere del peccato e conversione a Dio, ha bisogno di essere preparato con esercizi anche esteriori la cui funzione è multipla: vince¬re l'inerzia del peccato e impegnare il corpo che è parte so¬stanziale dell'essere umano, nell'atto della conversione. Qui come altrove l'uomo, che non è un angelo, normalmente non accede alle realtà spirituali che attraverso i segni sensibili. Nella Chiesa, come nella Bibbia, la penitenza-segno (eserci¬zi di penitenza) è la via normale che conduce alla penitenza¬realtà (conversione del cuore). Il gesto di Bernardetta che ba¬cia la terra umida e scava non senza disgusto, si iscrive proprio nella tradizione biblica e riporta l'uomo alle sue sorgenti: "Fare penitenza in polvere e cenere" (Gb 42,6) e "Ricordati uomo che sei polvere e in polvere ritornerai" (Liturgia delle Ceneri).
Ma questi esercizi che urtano la natura non tardano a portare frutti. Dal gesto penitenziale di Bernardetta sgorga una fonte di acqua viva dall'interno della grotta, simbolo delle grazie ine¬sauribili donate a Lourdes. Sgorga a poco a poco e trascina via il fango che ancora contamina il suo primo nascere. Da torbida, l'acqua diventa chiara. È così: l'austera penitenza apre la via al¬la grazia di Dio nel cuore ricoperto dal fango dei peccati.
Ma né Bernardetta né i pellegrini si sono fermati a questa "materialità dei gesti". Tutto è stato reso più spirituale, quin¬di più profondo, ad iniziare dalla vita della veggente di Lourdes. Bernardetta non ha mai fatto penitenze straordinarie, non consentendogliele né la salute né l'obbedienza. È stata in¬vece chiamata a una penitenza più interiore, all'accettazione del giogo scelto per lei dal Signore: prove morali, dolori fisi¬ci atroci e incessanti: Bernardetta, in tutto, è rimasta sempli-cemente umana: né stoicismo né dichiarazioni infiammate sul¬la felicità di soffrire o sulle attrattive della croce. Si è anche la¬mentata qualche volta, umilmente, nel senso dei Salmi, ma sempre in un abbandono pieno di amore, senza ombra di ri-pensamento, a Dio e al prossimo" attraverso la sua dolce Signora che non l'ha lasciata mai e ha mantenuto tutte le sue promesse.
Impegno: In spirito di penitenza e in segno di conversione, offriamo a Dio per le mani di Maria, qualcosa che ci costa, un sacrificio, una rinuncia.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.


23 febbraio. Preghiera e purificazione
Lourdes è un luogo privilegiato di preghiera, è un posto in cui ogni pellegrino può rivivere e sperimentare in se stesso e negli altri la preghiera che si fa vita, lode, implorazione, conforto e gioia.
Lourdes è la terra del Rosario vissuto nei suoi misteri gau¬diosi, dolorosi e gloriosi, il punto d'incontro fra i figli e la Madre, in un dialogo che non cessa mai e che assume tutte le sfumature dell'amore, della consolazione, del dolore trasfi¬gurato, della speranza che non muore e che supera tutto.
Tra la piccola Bernardetta, scelta per la sua povertà, e Colei di cui il Signore aveva guardato la povertà (Lc 1,48), c'è dap¬prima un contatto silenzioso, un contatto di preghiera.
Fin dalla prima apparizione Bernardetta prende il suo Rosario e si fa il segno di croce. La sua preghiera, senza dub¬bio breve nelle parole, ma profonda, le aveva permesso di vi¬vere con coraggio la miseria, la sofferenza e la solitudine. "Pensavo che il buon Dio lo voleva. Quando si pensa che il buon Dio permette le cose, allora non ci si lamenta". Questa confidenza di Bernardetta ci dice tante cose sul suo spirito di preghiera che sapeva farsi vita e che le dava vita.
Tutte le apparizioni cominciano con la preghiera, con l'uni¬ca preghiera che Bernardetta conosce e che secondo le testi¬monianze aveva fatto anche fatica ad imparare: il Rosario. Lo diceva in modo semplice, ignorandone i "misteri" nei quali questa preghiera trova il suo senso pieno. Ma il Rosario di Bernardetta si illuminerà e diverrà sempre più meditativo e profondo con il ripetersi delle apparizioni e poi durante tutta la sua vita. Vi unirà la contemplazione di Colei alla quale ri¬pete le sue Ave Maria. Dalla Signora impara anche un modo lento, raccolto, pieno di adorazione nel fare il segno di croce, in abbandono filiale e sereno al Padre celeste. La sua preghiera si radica sempre più nel silenzio e diventa sempre più con¬templativa. E il Rosario Bernardetta raccomandava a tutti di¬cendo: "Non lo direte mai invano!" e ancora "Addormentatevi recitandolo, come i bambini piccoli si addormentano dicendo "mamma".
La sua devozione a Maria, dunque, non ha niente di ecce¬zionale. Ne parla con parole semplici, che riflettono però l'intima unione con lei, la sua fiducia in Colei che sentiva davvero come Madre.
Ecco alcune sue espressioni tipiche: "Amate la Santa Vergine! Pregate la Santa Vergine! Fate amare la Santa Vergine! Sì, è vostra Madre! Faremo questo sacrificio per la Santa Vergine. Io ho una grande fiducia in lei".
Quando la gente si raccomandava alla sua preghiera, sem¬pre rispondeva: "Mi rivolgerò alla Santa Vergine!" e invitava chi aveva fretta di essere esaudito: "La Santa Vergine vuole es¬sere pregata a lungo...". "È certo, da tutte le testimonianze rac¬colte e dalle sue stesse parole, che la sua preghiera non era par¬ticolarmente sentimentale o sensibile. Certe volte però, la vo¬ce di Bernardetta si velava di emozione quando rivolgeva una esortazione su Maria o quando cantava la lode "Oh, c'èst ma Mère! "(Oh, è mia Madre! )" (R. Laurentin).
Il Papa Giovanni Paolo II ha chiamato il Rosario "la mia preghiera prediletta". Sul suo esempio, sull'esempio di Bernardetta e di tanti santi, facciamo nostra la riflessione del¬
lo scienziato Enrico Medi: "Non vi è nulla dopo l'Eucarestia e la Bibbia, che noi possiamo stringere fra le nostre mani che sia più dolce, soave e sorgente di conforto e di serenità".
Impegno: Recitiamo il Rosario contemplandone lentamen¬te i misteri, e offrendolo a Maria perché questa preghiera sia più conosciuta, amata, e unisca tanti figli intorno al Cuore della Madre.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

24 febbraio. Dolore e purificazione
Bernardetta, fin da bambina, ha imparato a fare del dolo¬re un mezzo di purificazione e di unione speciale con Dio. Lourdes, oltre che la terra della preghiera, e anche la terra del dolore, del dolore fisico e morale: è la terra in cui tutto questo si concentra per essere messo nelle mani di Maria, come un'of¬ferta d'amore, come incenso che sale fino al trono di Dio. Le guarigioni che si verificano a Lourdes sono anche il frutto di questo abbandono, di questa offerta, di questo "olocausto di soave odore".
Bernardetta ha sofferto moltissimo prove morali e fisiche. Con certezza si può dire che anche il dolore fisico non l'ha mai abbandonata. Ha sofferto di stomaco, di asma, fin da bambi¬na, ha contratto il colera e la sua esistenza e stata un susseguirsi di malattie. Ma Bernardetta sa che tutto questo ha un senso: la Vergine gliene aveva già parlato, là nella grotta, quando le ave¬va promesso la felicità, ma non su questa terra. Bernardetta ac¬cetta la sofferenza, ma non indugia in essa, non se ne com¬piace, non va a cercarsela. "Bisogna accettarla, niente avvie¬ne senza il permesso di Dio". Quando il dolore si faceva in¬sopportabile, ricorreva alla croce di Cristo, alla meditazione della Passione e ne trovava conforto. Baciava il crocifisso e du¬rante le sue ultime ore, non riuscendo più a tenerlo in mano, se l'era fatto cucire sulla camicia per averlo vicino. E allora aveva il coraggio di dire: "Sono più felice io col crocifisso sul letto della mia sofferenza che una regina sul suo trono".
Una superiora era andata a trovarla e per scherzare le chie¬se come mai stesse lì in infermeria, senza far niente. Bernardetta risponde seriamente, ma con dolcezza: "Mia ca¬ra madre, io qui sto facendo il mio dovere. E il mio dovere è quello di essere malata".
A Lourdes affluiscono milioni di malati, da tutto il mondo. Attraverso le guarigioni visibili, fatte in favore di alcuni, il Signore vuol farci capire, con l'aiuto di Maria, che Egli è ve¬nuto a portare a tutti la liberazione dal peccato, la salvezza eter¬na e che il miracolo è solo un segno di qualcosa di ben più grande e prezioso. II miracolo è il segno di un dono più inti¬mo e più largamente concesso. Ricorda che la potenza di Dio è sempre pronta a salvare l'uomo tutto intero, è la manifesta-zione sensibile della grazia offerta a tutti.
Ecco perché Lourdes non delude mai nessuno, anche se il miracolo, comunemente inteso, resta un'eccezione. I malati che non lo ricevono si accorgono di avere molto di più, di vedere il loro dolore trasfigurato, più pieno di senso: si diradano le ombre e prende luce il mistero... è attraverso la sofferenza che Gesù ha salvato il mondo e la sofferenza umana "continua nel¬la carne quel che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa" (Col 1, 24).
Con i malati, come con Bernardetta, quel che la penitenza ha di più austero, ritrova il suo senso pieno, un senso sempli¬cissimo, ma la cui esperienza resta una scoperta incomunica¬bile perché questo "la carne e il sangue" non possono rivelarlo, ma soltanto "II Padre che sta nei cieli" (Mt 16, 17).
Impegno: Secondo le possibilità, impegnamoci ad andare a visitare un malato, una persona sola, e a portar loro l'an¬nuncio della presenza materna di Maria e della bontà di Dio che dà senso ad ogni dolore.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

25 febbraio. Confessione e purificazione
Il Sacramento della Confessione o Penitenza è un mezzo di¬vino di purificazione. Quelli che ne fanno l'esperienza dico¬no che se la Confessione non ci fosse, bisognerebbe inventarla.
L'uomo, per sua natura, è fragile, cade spesso, spesso sce¬glie il male al posto del bene, ma non può essere felice se non ritrova la pace interiore che nasce dal pentimento e dal per¬dono.
Ecco allora la Confessione che ci lava e ci rigenera, che ci rende più forti, che ci aiuta ad essere migliori e a godere del¬la bontà di Dio che si china con misericordia su di noi. In que¬sto Sacramento noi possiamo sperimentare che l'amore di Dio è più grande e più forte del nostro peccato che, davanti a Lui, si scioglie come la neve al sole. Con la Confessione si diven¬ta da peccatori, santi! È necessario però un pentimento sincero, un dolore per l'offesa recata a Dio, un serio proponimento di mettercela tutta per vivere una vita coerente col Vangelo. E Dio l'aiuto non ce lo fa mancare!
Questo è venuto a ricordarci Maria a Lourdes, parlando¬ci di penitenza e invitandoci ad andare alla "fonte". "Andate a lavarvi alla fonte". Certo, anche il bagno nelle piscine ac¬canto alla grotta è un gesto di penitenza e di umiltà, ma la fon¬te principale alla quale la Madonna ci chiama è la fonte del¬la grazia e del perdono, è il Sacramento della Confessione! Oggi si assiste, anche fra i credenti, a situazioni davvero do¬lorose. C'è chi riceve l'Eucarestia senza aver confessato pec-cati gravi! Sul ritorno a questo Sacramento il Papa Giovanni Paolo 11 ha voluto insistere proprio in uno dei suoi pellegri¬naggi a Lourdes, dicendo che si rimane perplessi e addolorati di fronte all'abbandono in cui è lasciato questo Sacramento! Per questo ha esortato i sacerdoti a fare di tutto perché la Confessione sia praticata più assiduamente. Colpisce vedere ora come questo senso profondo della Confessione sia cre¬sciuto anche a Lourdes. La penitenza ritrova accanto alla grot¬ta la sua dimensione di conversione specialmente nell'acco¬starsi al Sacramento, oltre che nel pellegrinaggio, nella via Crucis, nelle fiaccolate, nei bagni alle piscine. A Lourdes i tantissimi confessionali sono sempre pieni! Questo è il desi¬derio, questa è la felicità di Maria! Questo è il cuore del suo messaggio!
La fonte scaturita nella grotta simboleggia la grazia del per¬dono che ci purifica e ci salva e ci testimonia l'affetto di Nostra Signora per noi suoi figli, la sua premura di Madre che vuole darci il meglio e non desidera che ci perdiamo in devozioni so-lo superficiali che poi non ci cambiano il cuore e la vita.
Andiamo alla fonte, allora! Andiamoci anche noi, pure se siamo lontani da Lourdes! Andiamo alla fonte del perdono che scaturisce viva in ogni nostra chiesa, attraverso il ministero di ogni sacerdote! Andiamoci con fede e con riconoscenza. Questo sarà il nostro pellegrinaggio spirituale, sarà il segno che le parole di Maria le abbiamo accolte davvero!
Impegno: Dopo un attento e sereno esame di coscienza, pro¬poniamoci di confessarci quanto prima e di aiutare anche qualche altro a farlo, parlandogli dell'amore misericordioso di Dio che tutto perdona e sempre ci attende.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

26 febbraio. Eucaristia e purificazione
L'Eucarestia ricevuta in grazia di Dio è un ulteriore mez¬zo di purificazione: "Qui Gesù non ci dà solo i suoi meriti, ma ci dà tutto se stesso" (Elisabetta della Trinità). L'Eucarestia è realmente la Vita di ogni cristiano; è dolcezza, luce, sollievo, forza.
La Madonna a Lourdes ha detto: "Andate a bere alla fon¬te". Sì, tanti bevono l'acqua sgorgata allora fra le mani di Bernardetta, ma la vera Fonte d'acqua viva alla quale ci man¬da Maria è l'Eucarestia!
Questo l'ha capito anche Bernardetta che per la croce e l'Eucarestia ha avuto per tutta la vita un amore particolare. Secondo lo spirito del suo tempo ella praticava poche devo¬zioni, ma sapeva cogliere l'essenziale: "Fare la Via crucis, di¬re il Rosario, ascoltare la Santa Messa e ricevere le Santa Comunione: queste sono le grandi devozioni!".
La croce e l'Eucarestia... è difficile puntare più in alto. La Messa occupava per Bernardetta il posto più alto. Anche dal suo letto di malata si univa al sacrificio celebrato in tutto il mondo. Ella viveva in modo particolarmente intenso e perso-nale la presenza di Gesù nel Sacramento e si preparava con grande cura alla Comunione, come ci si prepara ad un incon¬tro importante, e preferiva non farla piuttosto che farla male: "Sono molto tranquilla - diceva ad una consorella - perché non faccio mai la Comunione quando ho un dubbio di coscienza".
All'adorazione per l'Eucarestia si collegava il grande ri¬spetto che aveva per il sacerdote e spesso ripeteva con con¬vinzione: "Il sacerdote all'altare è sempre Gesù sulla croce". Bernardetta aveva capito proprio a fondo il Messaggio della Vergine!
Accogliamolo anche noi, seguiamolo anche su questo punto che poi è di fondamentale importanza per la nostra vita spi¬rituale! Una guida ci viene da San Luigi Maria di Montfort che ci insegna, in vari punti, qui solo accennati in parte, come ri¬cevere l'Eucarestia da veri figli di Maria.
"Prima della Comunione rinnoverai la tua consacrazione di¬cendo: "Gesù, io sono tutto tuo, tutto ciò che possiedo è tuo, per mezzo di Maria, tua Santa Madre". Poi chiedi a Maria di venire ad abitare in te per ricevere lei stessa Gesù nel migliore dei modi e dille di darti il suo cuore per amarlo. Ricevi Gesù rivestito di Lei, della sua bellezza e della sua santità, non pen¬sando alla tua indegnità e alla tua piccolezza che la Madonna sa trasformare. Infine, con Gesù dentro di te, unito a Maria, chiedi che venga il suo Regno e parlagli di quel che ti sta a cuore dicendo: "Signore, non guardare ai miei peccati! I tuoi occhi vedano in me solo le virtù e i meriti di Maria. Gesù e Maria crescete in me e moltiplicatevi fuori di me, negli altri". Lo Spirito Santo suggerirà anche a te molti altri pensieri se sa¬rai raccolto, e fedele a questa grande e sublime devozione. E non dimenticare mai che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù avrà gloria. In misura della tua umiltà, quanto più ascolterai in pace e in silenzio, tanto più Maria po¬trà operare per Gesù e Gesù in Maria. Non voler vedere, gu¬stare, sentire nulla. Il giusto vive sempre di fede e questo spe¬cialmente nella Santa Comunione che è una azione di fede". (cfr TVD 266 - 273).
Allora chiediamo a Maria di renderci veri innamorati dell'Eucarestia, desiderosi di accostarci frequentemente a be¬re alla fonte di acqua viva che è Gesù.
Impegno: Durante la Comunione (sacramentale o spiritua¬le) chiediamo a Gesù, per mezzo di Maria, di infiammare il nostro cuore di amore.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

27 febbraio. La purificazione come mezzo di apostolato
"Pregate e fate penitenza per i peccatori" ha detto la Vergine a Lourdes. Ma non si è rivolta certamente solo a Bernardetta! Questo è un invito che riguarda ognuno di noi. Per sapere come metterlo in pratica sarà bene conoscere di più la vita di Bernardetta che ha incarnato il significato più profon¬do di questo messaggio. Non ha fatto cose straordinarie, non ha scelto penitenze appariscenti, ma ha accolto con amore e ab¬bandono tutto ciò che la vita le presentava, offrendo a Dio, in ogni momento, un sacrificio di lode.
"Possiamo accostare la figura di Santa Bernardetta a quel¬la si Santa Teresa del Bambino Gesù. Hanno vissuto lo straor¬dinario della santità nell'ordinario della loro vita fatta di pic¬cole cose. Hanno valorizzato al massimo, proprio offrendoli a Gesù per Maria, anche un passo, un "punto d'ago", il racco¬gliere uno spillo da terra... tutto hanno offerto per la conver¬sione dei peccatori, non lasciandosi sfuggire la minima occa¬sione di collaborare alla salvezza dei fratelli. Eppure queste sante non hanno avuto solo questo da offrire. Le loro soffe¬renze, interiori e fisiche, sono state tante, ma tutto sembra po¬co a chi ama!
"Bernardetta e Teresa hanno scelto di puntare fino in fon¬do alla santità. L'amore che le abitava era lo stimolo al loro de¬siderio di compiere ogni servizio, ogni lavoro, solo per amo¬re e con amore. E tutte e due hanno saputo accettare senza di-re di no, la missione dell'amore sofferente: hanno pregato con un trasporto incessante per i peccatori e mentre questi vivevano nell'indifferenza incosciente, l'una e l'altra hanno tremato, al loro posto, nel timore di aver perduto l'amicizia di Dio, sull'esempio di Gesù al Getsemani e sul Golgota, il quale ha voluto "farsi peccato per noi" (2 Cor 5, 21).
"Queste due sante hanno riscoperto, senza conoscersi (Teresa aveva sei anni quando Bernardetta è morta), una nel prolungamento dell'altra, uno stile di santità fondato sul Vangelo, senza grandi opere, senza clamori né gloria." (R. Laurentin).
Sono state, Bernardetta e Teresa, come chicchi di grano se¬minati nella terra... "se il chicco di grano non muore non può dar frutto" (Gv 12,24). La loro santità, in vita, è rimasta na¬scosta sia a loro stesse sia a coloro che avevano accanto e che avrebbero avuto la possibilità di accorgersene prima degli al¬tri, ma noi oggi le vediamo nella luce di Dio che esalta gli umi¬li! Nelle parole di queste due sante si nota la loro semplicità e la loro grande umiltà, qualità che hanno incantato il cuore di Dio e di Sua Madre!
È con queste virtù, praticate fin nelle più piccole cose, che sia Bernardetta sia Teresa hanno fatto penitenza e hanno pre¬gato per i peccatori, ricevendo chissà quante grazie per loro!
Così diceva Bernardetta alle sue consorelle: "Forse qualcuna di voi si chiederà perché la Madonna ha scelto proprio me. È semplice: perché non c'era persona più misera e più ignoran¬te di me!". E ad una suora che le mostrava ammirazione perché aveva visto la Madonna, così rispondeva: "La scopa, dopo che si è adoperata, non si rimette al suo posto? Ebbene, così è per me: la Vergine si è servita di me. Poi mi hanno messo in un an¬golo, ma è questo il mio posto. lo mi sento felice e ci rimango!".
E noi? Vogliamo pregare e far penitenza per i peccatori an¬che vivendo nell'umiltà?
Impegno: Per amore di Gesù e di Maria, offrendoli per la conversione dei peccatori, facciamo durante la giornata dei piccoli atti di umiltà e accettiamo senza ribellarci anche le umiliazioni che ci vengono dagli altri.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi


28 febbraio. La purificazione e l'Era dello Spirito Santo Seguendo l'insegnamento che Maria ha dato a Lourdes e nel¬le altre sue apparizioni, ci rendiamo conto che urge per tutti noi un vero rinnovamento, una conversione del cuore. Non possiamo mai dire di averla ascoltata abbastanza, di aver messo in prati¬ca le sue esortazioni, di non aver trascurato i suoi richiami. È al¬lora nello Spirito che dobbiamo rinnovarci chiedendo a lei l'aiu¬to necessario per diventare così come ci vuole.
Ancora una volta leggiamo quanto scrive San Luigi Maria di Montfort nel suo Trattato. Sono parole profetiche, adatte ai nostri tempi, che ci danno forza e ci infondono speranza.
"Dio vuole che la sua Santa Madre sia più conosciuta, più amata, più onorata. E questo avverrà sicuramente se, con la grazia dello Spirito Santo, i suoi devoti si impegneranno nel¬la pratica interiore e perfetta di questa devozione. Allora ve-dranno chiaramente, per quanto lo permetta la fede, questa bel¬la Stella del mare, e sotto la sua guida giungeranno in porto, malgrado le tempeste.
Conosceranno la grandezza di questa Regina, potranno spe¬rimentare le sue dolcezze e la sua bontà materna, l'ameranno teneramente come figli di predilezione. Conosceranno allora la misericordia di cui ella è colma, la necessità del suo soc¬corso; ricorreranno a lei come a loro avvocata e mediatrice presso Gesù.
Sperimenteranno che Maria è la via più sicura, più breve, più perfetta per raggiungere Gesù, si offriranno totalmente a lei per essere così totalmente di Gesù. Saranno come mossi nel¬lo spazio dal minimo soffio dello Spirito Santo. Non si attac¬cheranno a nulla, non si stupiranno di nulla né per nulla si met¬teranno in pena. Spanderanno la pioggia della Parola di Dio e della vita eterna.
Saranno i veri apostoli degli ultimi tempi. Il Signore darà loro ali argentate di colomba per volare, con la purezza di in¬tenzione della gloria di Dio e della salvezza dei fratelli, dove li spingerà lo Spirito Santo. Al loro passaggio lasceranno l'oro della carità che è il compimento della legge (Rm 13, 10). Questi saranno i grandi uomini che Maria formerà negli ulti¬mi tempi per ordine dell'Altissimo. Quando avverrà tutto que¬sto? Dio solo lo sa. Noi dobbiamo tacere, pregare, sospirare e attendere" (TVD 55 - 59).
1 messaggi che Maria è venuta a portarci nelle sue tante ap¬parizioni vogliono prepararci a questo: alla consacrazione a lei perché si realizzino presto tutti i disegni di salvezza di Dio per l'umanità. Accogliamo perciò il richiamo alla penitenza e al¬la conversione, che a Lourdes la Vergine ha particolarmente sottolineato e ringraziamo questa Madre che non si stanca mai di venirci incontro e di chiamarci con amore.
Impegno: Cerchiamo di usare carità e di donare più spesso il nostro perdono a chi ci rende la vita difficile, in spirito di penitenza e come segno concreto di conversione.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

29 febbraio. San Giuseppe e la nostra purificazione
Una figura rimane ancora piuttosto nascosta nel messaggio e nella storia di Lourdes. Una figura che si è rivelata col tem¬po nella vita spirituale di Bernardetta come frutto dei suoi in¬contri con la Vergine Maria: è la figura paterna di San Giuseppe, invocato come Maestro di vita interiore, Custode della Chiesa, patrono della "buona morte".
E a questo punto possiamo affermare con certezza che San Giuseppe non ci prepara solo a "morire bene" quando verrà il momento in cui il Signore ci chiamerà a sé. San Giuseppe ci aiuta a "morire" al nostro io, ci aiuta a vincere le nostre ten¬denze non buone, l'egoismo, l'orgoglio, la superbia, la tiepi¬dezza, la mancanza di fede, di speranza, di carità. Colui che è stato accanto a Maria e a Gesù, è accanto a noi per aiutarci nel cammino a trovare in loro la chiave della felicità.
"Maria, a Lourdes, fa entrare Bernardetta in quel clima co¬sì particolare della Sacra Famiglia, rappresentato dalla povertà, dal silenzio, dall'umile lavoro, ma, nello stesso tempo, dalla pace, dalla gioia e da una stupefacente fecondità: il clima in cui Gesù si è lungamente formato, in compagnia di Maria e di Giuseppe.
Tutto accade come se Giuseppe si manifestasse in questo misterioso silenzio che accompagna la maggior parte delle ap¬parizioni. Le parole di Maria sono poche e brevi e Bernardetta le percepisce non nelle orecchie, ma nel suo cuore." (Doze).
Percepisce e scopre la reale presenza anche di San Giuseppe per il quale nutrirà sempre una grande devozione. Sarà forse la particolare importanza di San Giuseppe nella sua vita spirituale uno di quei segreti personali che Bernardetta non ha mai rivelato? È certo che dopo le apparizioni San Giuseppe entra definitivamente nella sua vita, nel suo cuore.
Una volta, quando era già in convento "una suora la sor¬prende a fare una novena alla Vergine Maria, inginocchiata da¬vanti ad una statua di San Giuseppe. "State sbagliando!" le di¬ce. Ma Bernardetta risponde: "La Santa Vergine e San Giuseppe sono perfettamente d'accordo e in Cielo non ci so¬no gelosie". Strabilianti parole che, nella loro semplicità, rivelano ciò che Dio ha unito e che noi spesso separiamo! Bernardetta riprenderà lo stesso argomento in una lettera nella quale dice che, dopo aver consacrato il mese di San Giuseppe alla preghiera per la guarigione della Madre generale, non è stata esaudita, mentre Maria è intervenuta: "Con questo non vorrei far torto a San Giuseppe, che amo molto! Ma in Cielo non ci si offende!".
Una suora ricorda che Bernardetta chiedeva a San Giuseppe "la grazia di amare Gesù e Maria come loro vogliono essere amati" come se lo Spirito Santo le avesse affidato questo se¬greto importante... La figlia privilegiata di Maria stava sco-prendo in San Giuseppe un vero padre! Vive questo in profon¬dità e riesce a poco a poco a comunicarlo.
Alle sue infermiere dice. "Vado a fare una visita a mio pa¬dre" . "A vostro padre??". "Ma come? Non sapete dunque che adesso mio padre è San Giuseppe?...". San Giuseppe prende visibilmente il primo posto tra le sue amicizie celesti... Nel suo piccolo diario personale così scrive: "O Maria immacolata, o glorioso San Giuseppe! E voi, San Giovanni, discepolo pre¬diletto del Sacro Cuore, insegnatemi la grande arte dell'amo¬re. Non importa se nulla traspare all'esterno, purché io imi¬ti Gesù e, come lui, sia nel grembo di Maria; purché io accetti con gioia le privazioni, le sofferenze, le umiliazioni, proprio come Gesù, Maria e Giuseppe, per la maggior gloria di Dio ".
"Quando non si è capaci di pregare - dice Bernardetta - ci si rivolge a San Giuseppe!". Trascorrerà ore intere nella cap¬pella nel giardino del suo convento, dedicata a San Giuseppe. In quella cappella ritrova la grotta!... Così, nella storia di Bernardetta, nel suo cuore, Lourdes diventa anche la terra di Giuseppe dove noi, passando, facciamo esperienza di ciò che vorremmo vivere ogni giorno". (Doze, Giuseppe, una paternità discreta).
Ricorriamo anche noi a San Giuseppe e chiediamogli di aiutarci a vivere pienamente il messaggio di Lourdes purifi¬candoci da tutto ciò che ancora ci impedisce di viverlo inten¬samente, offrendo quel che siamo e che abbiamo per la con¬versione dei peccatori, in spirito di conversione e di penitenza.
Impegno: Rileggiamo e preghiamo col cuore San Giuseppe usando le stesse parole che Bernardetta ha scritto nel suo diario e fa¬cendole nostre, ogni giorno.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

Il Messaggio della purificazione e Bernardetta
Bernardetta ha vissuto e ha testimoniato il messaggio ri¬cevuto dalla Vergine a Lourdes, lungo tutta la sua vita, anche se in modi diversi, lasciandosi modellare sempre più da Colei che l'ha formata ad immagine del Figlio suo, trasformandola, nel cuore e nel corpo, nell'immagine del Crocifisso.
"A Lourdes la sua vita era consacrata alla testimonianza. Non si era voluto sottrarla a questo compito insostituibile e ne¬cessario e per qualche anno l'aveva adempiuto da sola. Anche presso le suore dell'Ospizio, in un ambiente più regolamentato, dove il contatto con i visitatori era accompagnato da tante umi-liazioni, lei rimaneva a disposizione quotidiana di persone di ogni genere. Quando lascia Lourdes, il fenomeno è ormai con¬solidato e lì la sua missione è conclusa. Bernardetta ne è pie¬namente cosciente.
A Nevers è andata "per nascondersi": e questo non è solo un modo di dire! Bernardetta non ama mettersi in mostra, preferisce passare inosservata... Ma l'orientamento di tutta la sua vita viene sempre dalle apparizioni: esse non sono per lei una norma esteriore da seguire, ella le vive come uno stimolo in¬terno, vivificato dalla grazia quotidiana.
Il suo confessore così ha testimoniato di lei: "Bernardetta attingeva nel ricordo delle parole, delle raccomandazioni e nei segreti comunicati dall'Immacolata Concezione, poi nell'in¬telligenza degli atti misteriosi compiuti alla grotta, le norme di una condotta capace di guidarla verso l'ideale della santità. Inoltre, simile ai profeti dell'antica legge, le cui azioni e la cui vita rappresentavano una conferma tangibile delle grandi ve¬rità annunciate, ella non avrà come unica missione quella di trasmettere la volontà celeste, ma praticherà delle opere elo¬quenti. Il suo abituale stato di sofferenza farà conoscere alle anime la via e la necessità della penitenza, per essere felici non in questo mondo, ma nell'altro.
In una parola, la missione di Bernardetta consiste nella rea¬lizzazione intima del messaggio, non con le parole, ma con le azioni" (Laurentin: Bernardetta vi parla).
Sono queste "le opere eloquenti" di cui parla il confesso¬re della Santa! Anche noi siamo chiamati a questo e allora il messaggio di Lourdes vivrà davvero nella nostra vita, dando¬le il senso più profondo e più vero, guidandola sul cammino della santità.
Chiediamo a Santa Bernardetta di farci amare e seguire la volontà di Dio e i messaggi di Maria, non a pa¬role, ma in spirito e verità.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

Purificazione e consacrazione all'Immacolata
Tutti i Papi, seguendo gli appelli rivolti dalla Vergine nel¬le varie apparizioni riconosciute ufficialmente come vere, han¬no incoraggiato e sostenuto la consacrazione dei singoli fedeli e di tutta la Chiesa a Maria, riconoscendola come la via spe¬ciale che ci porta a Gesù.
"Con la vera devozione a Maria ci si consacra nello stes¬so tempo alla Madonna e a Gesù: a Maria come al mezzo per¬fetto che Gesù ha scelto per unirsi a noi e unire noi a lui e al Signore come nostro fine ultimo al quale dobbiamo tutto ciò che siamo. Egli infatti è il nostro Redentore e il nostro Dio.
"La consacrazione può essere definita una rinnovazione per¬fetta delle promesse battesimali. Con essa rinunciamo al de¬monio, al mondo, al peccato, a noi stessi e ci diamo interamente a Gesù Cristo per le niani di Maria. Anzi, si fa ancora di più: ci si offre a Gesù personalmente, con piena coscienza. Nel Battesimo non ci diamo a Gesù Cristo per le mani di Maria, al¬meno in forma esplicita, ma con questa consacrazione (la ve¬ra devozione) noi Gli consacriamo tutta la nostra vita attraverso Maria!. I Concili, i santi Padri, molti autori antichi e moderni parlano di consacrazione a Gesù Cristo intesa come rinnova¬zione delle promesse battesimali, come una pratica antichis¬sima. La consigliano a tutti i cristiani" (cfr TVD 126 - 130).
Maria è davvero un segno di salvezza nella nostra vita. In ogni apparizione è come se si affanni per indicarci la via sicura che ci porta a Gesù!
"Con la sua molteplice intercessione Maria continua ad ot¬tenerci le grazie per la salvezza eterna, Con la sua materna ca¬rità si prende cura dei fratelli di suo Figlio ancora peregri¬nanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non sia¬no condotti nella Patria beata" (Lumen Gentium 62).
Così è evidente che un vero cristiano si riconosce dalla sua devozione umile, solida e fedele a Maria. Lo stesso Papa Giovanni Paolo II che ha scelto come suo motto "Totus Tuus" riferendosi a Maria: "Tutto Tuo", ha detto e continua a ripe¬tere l'importanza di Maria nella vita di ogni credente ed esor¬ta alla consacrazione a lei specialmente nello spirito del Montfort, come lui stesso ha fatto fin da giovane. Così, tra l'altro, ha detto attraverso la Radio Vaticana: "Carissimi fra¬telli e sorelle, perseverate nella devozione alla Vergine Santissima, lasciandovi da Lei guidare in ogni circostanza del¬la vita. Mettetevi in ascolto di questa Maestra impareggiabi¬le che vi parla di Gesù, in particolare attraverso i misteri vis¬suti del Rosario, sintesi suggestiva ed efficacissima dell'in¬tero Vangelo".
Con la consacrazione "non sarà più l'anima che dovrà prendere le iniziative, dopo essersi faticosamente liberata da tanti lacci che le impedivano di elevarsi. Sarà la Divina Formatrice, ormai, che farà tutto. E l'anima si sentirà condurre per mano dolcemente, ma anche decisamente e velocemente. Questo non ci distoglierà dal tributare a Dio solo ogni onore e gloria. Maria, infatti, è come una cetra divina che innalza di continuo al trono di Dio le armonie soavi del suo Magnificat formato dalle adorazioni e dagli omaggi suoi e di quelli che direttamente si rivolgono a lei". (Ragazzini, Maria, vita dell'anima).
A questo punto chiediamo a Maria la grazia di farci com¬prendere la grandezza e la bellezza della consacrazione a lei e di farla, viverla o rinnovarla con fiducia e con amore, a glo¬ria di Dio.
Se ci sentiamo pronti, facciamo la nostra consacrazione a Maria oppure rinnoviamola oggi cercando di viverla fino in fondo in ogni giorno della nostra vita.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Santa Bernardetta, prega per noi.

Appendice
La purificazione: esame di coscienza particolare
• L'Immacolata è in me per purificare il mio amore e render¬lo degno di Gesù:
• Accetto con fiducia di lasciarmi guidare e correggere da lei?
• Accetto in spirito di umiltà e di obbedienza le eventuali umi¬liazioni che mi si presentano?
• Riesco ad offrire a Dio per le mani di Maria le pene, i pro¬blemi, le preoccupazioni di ogni giorno?
• Lascio che la Madonna operi in me anche privandomi di qualcosa?
• Permetto a Maria di fare di me quello che vuole? Credo che vuole solo il mio maggior bene?
• Chiedo a Maria di illuminarmi nelle scelte che devo fare?
• Cerco di fare tutto con lei, per dare ad ogni cosa un senso e un valore più grande?
• Desidero guardare a Maria, alla sua vita, quando la mia mi appare difficile e scura?
• Trovo in lei la luce che maternamente rischiara il mio buio? • Vedo in Maria la luce che rende più bella la mia vita?
• È lei la Stella che guida il mio cammino?
• Desidero unirmi a Maria per essere con lei tutto di Gesù?
• Metto nelle sue mani quello che sono e che ho perché lo pre¬senti al Padre?
• Le permetto di trasformarmi ad immagine di Gesù?
• La prego per ottenere la grazia di una consacrazione davvero vissuta?
• La chiamo ad unirsi a me in tutto quello che faccio, deside¬ro e spero?
• Le chiedo di unirsi a me quando vado a ricevere Gesù Eucarestia?
• Le chiedo di prepararmi lei stessa al sacramento della Confessione e di unirmi al Signore?
• Prego la Vergine di introdurmi nell'intimità della Sacra Famiglia?
• Mi aspetto dalla Madonna ogni bene spirituale che il Signore vuole donarmi? Prego Maria perché faccia di me una lode di gloria a Dio?
• Chiedo a Maria di insegnarmi a dire a Dio sempre sì, con amore?
• Chiedo a Maria di darmi un grande desiderio del Cielo?



































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